Michele Dotti: la salute ambientale è conveniente
Nel messaggio per la Giornata di preghiera per la cura del Creato (‘Che scorrano la giustizia e la pace’, tratte dalle parole del profeta Amos) papa Francesco ha sottolineato che giustizia e pace non possono essere disgiunte dalla natura:
“Questa espressiva immagine di Amos ci dice quello che Dio desidera. Dio vuole che regni la giustizia, che è essenziale per la nostra vita di figli a immagine di Dio come l’acqua lo è per la nostra sopravvivenza fisica. Questa giustizia deve emergere laddove è necessaria, non nascondersi troppo in profondità o svanire come acqua che evapora, prima di poterci sostenere.
Dio vuole che ciascuno cerchi di essere giusto in ogni situazione, che si sforzi sempre di vivere secondo le sue leggi e di rendere quindi possibile alla vita di fiorire in pienezza.
Quando cerchiamo prima di tutto il regno di Dio, mantenendo una giusta relazione con Dio, l’umanità e la natura, allora la giustizia e la pace possono scorrere, come una corrente inesauribile di acqua pura, nutrendo l’umanità e tutte le creature”.
Partendo da questo principio abbiamo contattato lo scrittore ed ‘educattore’ Michele Dotti, che ha scritto molti saggi sulle tematiche della mondialità, dell’intercultura, dell’impegno civile, fra i quali ‘La tela del ragno’, ‘Non è vero che tutto va peggio’, ‘L’anticasta’, ‘Dudal Jam: a scuola di pace’, ‘Sbagliando non s’impara’ , ‘Educare, amare e saltare nelle pozzanghere’, ed ultimamente ‘La terra che salva la Terra’, in cui offre una riflessione sul ruolo che l’agricoltura può ‘giocare’ (attraverso tecnologie innovative e pratiche consapevoli) nel frenare il cambiamento climatico e creare sostenibilità, riportando biodiversità e fertilità nel suolo, riducendo l’inquinamento e il consumo di acqua.
Per quale motivo avere a cuore la salute ambientale e sociale del pianeta è una scelta conveniente?
“Perché tutto è interconnesso! Siamo tutti legati da un filo invisibile e ogni scelta che facciamo ha ripercussioni, positive o negative, sul pianeta, su tutte le creature, sui nostri fratelli e anche su noi stessi. Non dobbiamo vivere questo con ansia, ma come una straordinaria opportunità di cambiare il mondo attraverso le nostre scelte consapevoli che possono portare benefici a tutti i livelli: salute, pace, occupazione, economia, diritti…”.
Nel suo ultimo libro sostiene che pensare anche al benessere degli altri e del pianeta conviene: per quale motivo?
“Oggigiorno, un egoista che facesse scelte razionali, dovrebbe pensare anche agli altri e al pianeta, per evitare ripercussioni negative che (come un boomerang) rischiano di tornargli addosso.
Pensare di vivere in una bolla e non entrare in relazione con quanto avviene tutto intorno a noi è assurdo e irrealistico. Mai come ora il mondo è stato piccolo, sia a livello di comunicazione e informazione, sia di scambi economici e commerciali. E vorrei aggiungere anche a livello culturale, offrendoci infinite possibilità di scambio interculturale”.
Come è possibile scegliere con consapevolezza?
“Occorre essere correttamente informati. Questa è la vera sfida del secolo! Chi controlla l’informazione ha il potere di controllare le menti (ed i cuori), ma oggi per fortuna è possibile anche cercare informazioni senza subirle passivamente. Esistono tanti siti e testate serie che fanno un ottimo lavoro di informazione, senza secondi fini, quindi mi verrebbe da dire che è solo questione di volontà. Bisogna vincere la pigrizia e darsi un po’ da fare”.
E’ possibile la ‘conversione ecologica’, a cui invita papa Francesco, che riprende un pensiero di san Giovanni Paolo II?
“Non solo è possibile, ma è imprescindibile. Il nostro futuro sarà sostenibile o non sarà. Papa Francesco ha tracciato un sentiero chiaro, tocca a noi percorrerlo e farlo conoscere a quante più persone possibile, perché le grandi sfide ambientali non potranno essere vinte se non riusciremo a portare un vasto pubblico a conoscenza dei problemi e delle loro possibili soluzioni, che ci sono!
Non è un problema di tecnologie, abbiamo tutto quello che ci servirebbe per vivere tutti bene e in pace! Dobbiamo fare conoscere a tutti queste possibilità, iniziando a parlare di ambiente non come un problema, ma come una straordinaria opportunità per tutti”.
Nel messaggio per la giornata di preghiera per la cura del creato papa Francesco che giustizia e pace non possono essere disgiunte dalle sorti del pianeta: per quale motivo?
“Basta pensare che le guerre del pianeta stanno tutte su tre dita: energia, acqua e materie prime. Ed anche molte delle ingiustizie sono legate a questi temi! Quindi risolvere le sfide ambientali significa risolvere al contempo anche le problematiche legate alla pace e alla giustizia. Occorre promuovere energie rinnovabili e risparmio energetico, economia circolare e ogni altra scelta che vada nella direzione della sostenibilità ambientale e sociale”.
Allora, in quale modo ‘la terra può salvare la terra’?
“La terra può salvare la Terra se sapremo cambiare il nostro rapporto con essa, smettendo di saccheggiarla e iniziando a rispettarla. Esistono oggi molte tecniche agronomiche che permettono di liberarsi dai pesticidi e dalla chimica, recuperando al contempo fertilità e biodiversità. Occorre anzitutto smettere di rovesciare la terra con l’aratro sovvertitore, che uccide la vita nel suolo, perché porta i batteri anaerobici a contatto con l’aria mentre soffoca quelli aerobici sotto terra.
C’è tutta la strategia del ‘farming for future’ che offre opportunità incredibili attraverso biodigestori e la strategia dei doppi raccolti. Ci sono gli orti bioattivi che ricreano nel suolo la stessa fertilità della foresta tropicale, riportando biodiversità e una fertilità strepitose, che permettono di produrre fino a 10 volte di più di un orto normale.
Insomma, le possibilità non mancano davvero, è solo questione di scoprirle. Noi cerchiamo di diffonderle attraverso ‘L’Ecofuturo Magazine’, la rivista che ho l’onore di dirigere, che è distribuita online gratuitamente attraverso una vasta rete di media partner, raggiungendo quasi 7.000.000 persone. Ma ognuno può fare la propria parte nell’approfondire e diffondere una conoscenza corretta. Questa per me è la via che genera speranza concreta”.