Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli ed Acli: vicinanza alle popolazioni del Marocco e della Libia
Il Marocco è stato devastato nella notte di venerdì 8 settembre scorso da una forte scossa di terremoto (magnitudo 6.8 della scala Richter). Colpita in particolare la regione di Marrakech. Caritas Rabat si è attivata con la sua Equipe, sta contattando le parrocchie colpite e si sta organizzando per l’assistenza alle persone sfollate. E papa Francesco ha pregato per la popolazione del Marocco a conclusione dell’Angelus di domenica 10 settembre:
“Desidero esprimere la mia vicinanza al caro popolo del Marocco, colpito da un devastante terremoto”, ha detto papa Francesco all’Angelus di domenica 10 settembre. “Prego per i feriti, per coloro che hanno perso la vita – tanti! – e per i loro familiari. Ringrazio i soccorritori e quanti si stanno adoperando per alleviare le sofferenze della gente; il concreto aiuto di tutti possa sostenere la popolazione in questo tragico momento: siamo vicini al popolo del Marocco!”
Mentre lunedì 11 settembre l’uragano Daniel ha colpito la Libia, causando danni terribili. A nord-est del paese, nella città di Derna, due dighe sono crollate, causando un’esondazione dell’acqua dei fiumi che dalle montagne raggiungono la città. L’agenzia umanitaria libica della Mezzaluna Rossa stima a circa 20.000 i morti ed il numero degli sfollati, causati dall’alluvione, ammonta a circa 30.000 secondo l’OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni).
Per questo Paola Da Ros, presidente della federazione nazionale ‘Società di San Vincenzo De Paoli ODV’ ha espresso solidarietà alle popolazioni del Marocco e della Libia: “A nome di tutta la Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV desidero esprimere la nostra solidarietà alle popolazioni di Marocco e Libia colpite da un terribile sisma e da una catastrofica alluvione: siamo vicini a tutti coloro che in questo momento stanno soffrendo per queste calamità che hanno distrutto tanti sogni, tante speranze, ma soprattutto troppe vite umane.
Il nostro cuore si rivolge anche ai cittadini marocchini e libici che vivono in Italia ed in questo momento sono angosciati per i propri familiari rimasti in patria. La Società di San Vincenzo De Paoli, che da sempre è accanto a chi soffre e chi vive le difficoltà, oggi più che mai vi è vicina, con affetto e premura, pronta ad ascoltare i vostri bisogni. Libia, Marocco e Italia sono paesi vicini, che sorgono su due sponde opposte di uno stesso mare.
Un mare che troppo spesso ci divide e ci lascia nell’illusione che quello che accade da un lato non possa influenzare quanto avviene dall’altra parte. I più alti valori che i nostri popoli condividono sono la carità, l’amicizia, il perdono, la cooperazione per il bene comune, l’aiuto a tutti coloro che si trovano in qualsiasi tipo di necessità. Il nostro pensiero, in questo momento, non può non andare anche ai tanti migranti ed al loro difficile cammino.
A tutti coloro che soffrono desideriamo manifestare il nostro affetto. A tutti coloro che hanno perso qualcuno o qualcosa vorremmo donare la nostra luce di speranza. Ed è facendo appello a questi sentimenti che vi auguriamo di poter riprendere al più presto il cammino e ricostruire strutture ed esistenze”.
La Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV è in costante contatto con le altre realtà della rete internazionale della Famiglia Vincenziana per offrire il proprio sostegno alle popolazioni colpite.
Ugualmente solidarietà alla popolazione del Marocco e della Libia è stata espressa dalle Acli: “Non si può restare indifferenti di fronte ad una tale catastrofe che aggrava la già difficile situazione della popolazione libica e dei tanti migranti che transitano da lì per arrivare in Italia. Da sponda di partenza, la città di Derna si è trasformata in poche ore in area di calamità con oltre 30.000 sfollati, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.
Come ha più volte ribadito Papa Francesco, accogliere e proteggere le persone che scappano da catastrofi naturali, guerre o disperazione è una responsabilità morale. La difficoltà del Governo nel gestire in questi mesi il flusso migratorio verso l’Italia, con l’hotspot di Lampedusa che ospita circa 10 volte il numero massimo di persone per cui è attrezzato, dimostra che bisogna agire immediatamente per evitare altre morti: il Parlamento e l’Europa devono subito aprire vie legali d’accesso e attuare politiche d’accoglienza condivise. Le disparità economiche tra paesi, l’incapacità di affrontare i disastri climatici e la mancanza di pace sono il risultato di un ordine mondiale distorto ed è responsabilità di tutti cambiarlo.
In particolare, il Patronato Acli, presente con una propria sede nel paese, garantisce tutto il sostegno possibile alla popolazione marocchina, anche in virtù della stretta collaborazione che si è rafforzata in questi mesi con il CCME (il Consiglio della Comunità Marocchina all’Estero), per far pervenire aiuti concreti e per dare sostegno e assistenza a quanti si trovano in difficoltà”.
(Foto: Adnkronos)