Alcune riflessioni sulla GMG di Lisbona
[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.08.2023 – Vik van Brantegem] – Una ragazza pro-life di 23 anni della Florida, Savannah Dudzik, ha attirato l’attenzione su un caso di mancanza di rispetto mostrata al Santissimo Sacramento alla GMG di Lisbona dopo l’Adorazione nella Veglia di sabato sera, 5 agosto 2023 al Campo da Graça. Ha raccontato che si è infuriata, quando ha visto che le Ostie consacrate erano state riposate in “alcune scatoloni di plastica grigi” impilate a modo di “ostensorio” per l’Adorazione individuale, posti su un tavolo sopra una tovaglia bianca in una tenda a modo di “cappella”.
Parlando con Church Militant, Savannah Dudzik ha detto di aver scritto agli organizzatori della GMG, alla Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti e alla Santa Sede, ma non aver ricevuto risposta. «E quello che è successo mentre si parla di un risveglio eucaristico!», ha commentato. «Gli organizzatori hanno avuto tre anni per programmare questo evento. Non hanno previsto la possibilità che rimanessero migliaia di Ostie consacrate?».
In reazione a questa notizia abbiamo letto i soliti commenti, tipo: «Polemiche inutili e pretestuose. Invece di commentare la GMG avreste potuto viverla con un gruppo di giovani. Non vi abbassereste a queste sciocchezze». A parte del fatto che chi definisce “sciocchezze” il modo in cui viene trattato Gesù Sacramentato si qualifica da sé, le varie interventi che riportiamo provengono da persone che alla GMG di Lisbona hanno partecipati. In più, su Korazym.org è stato dato – come di consueto da 20 anni, da quando questo sito è nato come frutto della GMG – ampia copertura agli eventi di Lisbona.
Anche Savannah Dudzik, parlando con Church Militant, ha affermato che la GMG è stata per il resto una “esperienza straordinaria”, soprattutto perché “non esiste un evento più grande della gioventù cattolica”, rispecchiando quanto “la Chiesa cattolica sia veramente globale con persone provenienti da ogni parte del mondo”. Dudzik ha spiegato che non si identifica come una “cattolica tradizionalista”, anche se occasionalmente frequenta la Santa Messa Vetus Ordo. “Come molti della mia generazione, amo Messa Tradizionale in Latino per la sua bellezza e riverenza, ma sono solo una Cattolica”. ha sottolineato.
Ieri, 8 agosto 2023 abbiamo visto in un post pubblicato da Don João Silveira sul suo diario Facebook [QUI], con un suo commento alla foto riportato sopra, che riportiamo nella nostra traduzione italiana dal portoghese: «Savannah Dudzik, la ragazza vestita di bianco che è inginocchiata nella foto, ha scritto su Twitter: “Le tre persone inginocchiate e che pregano siamo io e i miei amici. Ci sono quasi venute le lacrime agli occhi quando abbiamo visto che Gesù era in scatoloni di plastica, così ci siamo inginocchiati e abbiamo pregato il Rosario per le offese al Suo Sacro Cuore”.
Come Savannah, molte persone si sono scandalizzate nell’apprendere che il Santissimo Sacramento era stato conservato – ed esposto per l’adorazione – in scatoloni di plastica. Lì possiamo vedere 3 scatoloni impilati con sopra un vaso. I Cattolici credono, e sanno, che c’è Gesù Cristo, Dio stesso fatto uomo. Pertanto, secondo il Diritto della Chiesa, deve essere collocato in luoghi decorosi e decorati, che, per quanto possibile, rendano gloria a Dio e aiutino le persone a credere che Egli è realmente presente lì.
Uno scatolone di plastica non è degna di custodire il Santissimo Sacramento o di esporlo ai fedeli. Prima di lamentarvi dell’impossibilità di avere qualcosa di meglio, teniamo presente che, almeno in una o due tende, delle pissidi fuori degli scatoloni.
I viaggi a Lisbona sono stati autentici incubi logistici. Tutte furono risolte, in modo che l’organizzazione fu lodata, pienamente giustificato. Ma la prima cura avrebbe dovuto essere per Gesù Cristo Sacramentato, che deve essere il centro delle Giornate Mondiali della Gioventù e di ogni evento cattolico. Questo è fallito.
Oltre a queste scatoloni di plastica del tutto insoliti, abbiamo visto, a Estoril, durante una Messa con più di 40.000 persone, il Santissimo Sacramento distribuito in ciotole per patatine dell’IKEA, ricoperte di pellicola trasparente. La Santa Comunione è stata distribuita quasi esclusivamente da laici, i Vescovi ei sacerdoti restando al loro posto, senza fare la loro parte.
Questa non è un’accusa ai laici che, molti con grande sacrificio, si sono resi disponibili a distribuire la Comunione. Ma con 800 Vescovi e 12mila sacerdoti presenti, ci si aspetterebbe che fossero loro a dare la Comunione ai fedeli, poiché questo compito è parte integrante del sacramento dell’Ordine che hanno ricevuto. Se ci facciamo ungere le mani il giorno dell’ordinazione sacerdotale, è prima di tutto per poter toccare il Santissimo Sacramento.
In conferenza stampa, [il Vescovo ausiliare di Lisbona, Organizzatore della XXXVII GMG,] Mons. Américo Aguiar [QUI e QUI] ha chiesto di segnalare eventuali errori riscontrati. A chi è indignato da quanto scritto, chiedo di parlargline. Così come il Papa è stato trattato nel miglior modo possibile, il Santissimo Sacramento, a fortiori, avrebbe dovuto essere trattato con tutto il meglio che avremmo potuto darlo. Purtroppo non è andata così alla GMG di Lisbona.
Le parrocchie in Portogallo dovrebbero organizzare, quanto prima, un’adorazione del Santissimo Sacramento in riparazione degli “oltraggi, sacrilegi e indifferenza con cui Egli stesso è offeso” nel nostro Paese. Soprattutto da parte di coloro che più dovrebbero proteggerlo e rispettarlo».
Quindi, prima le fotografie sui social media che mostravano la distribuzione della Santa Comunione da piattini con codice a barre Ikea sul fondo, per esempio durante la Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Barcelona, Cardinale Juan José Ornella, Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, a Estoril con oltre 30.000 partecipanti spagnoli alla GMG, concelebranti 64 vescovi e 900 sacerdoti spagnoli. Poi, il Santissimo Sacramento riposato in scatoloni di plastica, impilati a modo di “ostensorio”.
Il 2 agosto scorso, nell’articolo Gesù Ti chiediamo perdono… Padre Jarek a difesa della Santa Comunione [QUI], abbiamo dato la notizia, che Padre Jarosław (Jarek) Cielecki nel suo comunicato-appello aveva annunciato, che nel Primo Venerdì del mese dedicato al Sacro Cuore di Gesù – Sacro Cuore di Gesù fa che io possa vivere in Te e per Te, oggi e sempre – dopo la Santa Messa nel Santuario della Madonna Assunta-Madre del Buon Inizio e di San Charbel a Florencja in Polonia, dopo la Santa Messa serale avrebbe celebrato alle ore 20.30 nell’Eremo di San Charbel un Atto di adorazione e riparazione al Santissimo Sacramento, in espiazione per quanto accaduto con la distribuzione della Santa Comunione alla GMG di Lisbona. Così è avvenuto, come abbiamo riferito il 5 agosto scorso, nell’articolo Atto di adorazione e riparazione al Santissimo Sacramento nell’Eremo di San Charbel a Florencja [QUI].
A seguito del suo post su Twitter, pubblicato dopo che la foto del Santissimo Sacramento custodito nei scatoloni di plastica era diventata virale sui social media, Savannah Dudzik ha scritto ieri sul suo diario Facebook [QUI]: «La ragazza inginocchiata con il vestito bianco? Sono io. Ci sono così tante opinioni, teorie e accuse che corrono intorno alla Giornata Mondiale della Gioventù, ma ho voluto dare il mio contributo dato che ero lì e ho vissuto in prima persona questa circostanza che ora sta diventando virale.
Che cosa è successo?
Sabato sera, durante la Giornata Mondiale della Gioventù sono state celebrate le lodi e l’adorazione, al Campo de Grace. Io e i miei amici stavamo tornando dopo aver assistito a questa cerimonia, quando abbiamo notato alcuni scatoloni grigi su un tavolo.
C’erano forse due o tre persone che pregavano intorno ad esse e onestamente ero confusa. Non sapevo cosa stessero pregando e nemmeno il mio amico.
Mi sono avvicinata ad una delle signore e lei mi disse: “Gesù. Gesù è lì dentro” (riferendosi ai scatoloni grigi).
In quel momento mi sono infuriata: come osano mancare di rispetto al Nostro Signore? Cosa pensano di fare: metterlo in una scatola con quasi zero rispetto… la gente ci passa davanti senza sapere che c’era Lui?
Mentre tornavamo al nostro campeggio, ero furiosa, ma dopo aver parlato con i miei amici abbiamo deciso che avremmo fatto qualcosa al riguardo.
Non avremmo protestato né postato sui nostri social media che si trattava di un oltraggio (anche se credo che ci sia un tempo e un luogo per questo). Non avremmo spettegolato con gli altri al riguardo. Abbiamo preso i nostri rosari, siamo tornati da Gesù e abbiamo recitato un rosario in riparazione dei peccati contro il suo Sacro Cuore. Quindi, è quello che abbiamo fatto.
C’era così tanto di BUONO che è venuto fuori dalla Giornata Mondiale della Gioventù. Farò un post separato con tutti i miei pensieri, ma ho postato tutto il bene per tutto il fine settimana. Penso che sia importante affrontare questo, ma prima pregare.
Una volta che abbiamo pregato, come abbiamo fatto, possiamo affrontare l’atrocità.
A mio modesto parere, è una vergogna assoluta mettere l’Ostia in contenitori così indegno per essere adorata. Inoltre, è una vergogna incredibile che molti dei giovani non sapessero nemmeno che questo era il loro Gesù – che venne, soffrì e morì per loro – che avrebbero dovuto inchinarsi per adorare!
Quando viene adorato – un incredibile privilegio e onore che ci dà Nostro Signore – Gesù dovrebbe essere sempre custodito in un tabernacolo o esposto in un ostensorio.
Ho parlato con alcuni sacerdoti riguardo a questo caso e sono tutti d’accordo con me. Uno ha anche affermato che nelle Messe di decine di migliaia di persone in Piazza San Pietro vengono usate enormi coppe d’oro per proteggere Gesù.
Il fatto che il 70% dei Cattolici non creda nemmeno nella Presenza Reale rende questo caso ancora più triste. Come possiamo noi giovani credere che Gesù sia veramente qui se viene presentato in questo il modo?
Amo la nostra fede Cattolica, amo il nostro Magistero, ma voglio sentire qualcosa, voglio sentire una loro dichiarazione: dite a noi, vescovi e sacerdoti, dite a noi giovani di tutto il mondo:
“Perché Gesù è stato esposto in questo modo?”
*Ho concesso ai vescovi, agli organizzatori della Giornata Mondiale della Gioventù e ad alcuni segretari di vescovi più di un giorno per rispondere. Non ho ricevuto risposta in merito, quindi ho deciso di renderla più pubblica. Se avete sentito una spiegazione migliore di quello che è successo, per favore fatemelo sapere!»
Poi in un post sul suo account Twitter ha scritto [QUI]: «Se sei un giornalista, o conosci un giornalista che sta coprendo questa storia e vorresti una dichiarazione da qualcuno che era lì, sarei più che felice di condividere i miei pensieri. Mi piacerebbe che questa storia fosse trattata in modo veritiero e che ricevessi una risposta dal nostro Magistero».
Sul caso segnalato da Savanna Dudzik, il blog Messainlatino.it ha pubblicato oggi un articolo dal titolo “Gesù è lì dentro”. Nostro Signore chiuso in scatoloni di plastica alla #GMG2023. Una ragazza spiega come ha voluto riparare all’offesa recato al Ss.mo [QUI], da cui riportiamo quanto segue: «”A mio modesto parere, è una vergogna assoluta mettere l’Ostia in un contenitore così indegno per essere adorata. Inoltre, è un’incredibile vergogna che molti giovani non sapessero nemmeno che questo era il loro Gesù – che è venuto, ha sofferto ed è morto per loro – che avrebbero dovuto inchinarsi ad adorare!”
Sulla nostra pagina Twitter (ora “X”) avevamo segnalato il pessimo trattamento che gli organizzatori hanno riservato a Nostro Signore Sacramentato, predisponendo una “cappella del Santissimo” alquanto riprovevole.
La Riserva Eucaristica, se pur adagiata su tovaglietta bianca (a mo’ di corporale?) e affiancata da due “Ceroni del Santissismo” con alcuni fiori, era stata riposta in tre scatoloni di plastica grigia (si veda foto sopra di Una Voce Sevilla) sopra ad un tavolo, con davanti due sedie (di inginocchiatoi, ovviamente, nemmeno a parlarne).
Capiamo le esigenze di praticità, ma era così difficile allestire un luogo meno squallido e più dignitoso? Il pellegrinaggio a Chartres di Pentecoste ci mostra che pur in aperta campagna, pur con una “carovana” di oltre 16.000 fedeli, pur con mille difficoltà logistiche, è possibile (e doveroso) riservare a Domine Iddio il rispetto che gli è dovuto, che la Fede impone e che sensibilità suggerisce.
In questa edizione della GMG, abbiamo avuto la conferma di un trend che ormai è troppo diffuso in molte chiese, in molti incontri di preghiera, in molti Sinodi: l’assenza di Dio e l’egocentrismo (se non solo egotismo) dei prelati.
A Lisbona, infatti, è sembrato più volte che il grande “Intruso” (perché dire “Assente” è sbagliato) sia stato proprio Colui in onore del Quale si è organizzato questo incontro mondiale… (ricordiamoci anche delle ciotole IKEA usate a mo’ di patena per la Comunione alla Messa di apertura a Siviglia, e del discorso “a-teo” di Papa Francesco [QUI]).
Meno male che i giovani, nonostante molti preti, ancora ci credono e si inginocchiano [QUI].
A proposito di inginocchiarsi davanti alla Divina Presenza, vi proponiamo il resoconto che ha scritto la ragazza che appare inginocchiata (vestita di bianco) insieme ad altri ragazzi della GMG2023 nella foto. Questa foto infatti in questi giorni ha fatto il giro del web in post di protesta e di denuncia da parte di fedeli scandalizzati per il (sacrilego) modo con cui è stato trattato e riposto il Santissimo Sacramento.
Si chiama Savannah Dudzik. Passando davanti a queste scatole, e vedendo due persone inginocchiate, si è incuriosita e ha domandato cosa fosse. Alla risposta “Gesù, lì dentro c’è Gesù”, è rimasta scandalizzata e si è infuriata soprattutto per l’indifferenza delle persone che passavano; ha così deciso, assieme a degli amici, di inginocchiarcisi davanti e di recitare un Rosario in riparazione alle offese recate al Sacro Cuore con quella sistemazione indegna. Nel suo racconto, da semplice fedele, Savannah si rivolge ai preti e chiede come facciano i giovani a credere in Gesù Presente se viene trattato così dai sacerdoti stessi. E domanda ai vescovi “Perchè Gesù è stato trattato così?”»
Al Campo da Graça c’erano 74 settori, ciascuno con delle tende per la conservazione del Santissimo Sacramento durante la notte, deposto nei piattini in preparazione alla distribuzione durante la Santa Messa di chiusura della GMG la domenica 6 agosto, trasportati negli scatoloni di plastica. In ogni tenda del Santissimo Sacramento c’erano dei responsabili che vegliavano sul Signore per non lasciarlo solo e molti giovani passavano lì la notte senza dormire, sempre vigili.
I responsabili hanno disposto ogni tenda come meglio credevano, con maggiore o minore sensibilità. Nel caso di alcune tende, mostrate nelle foto, si è optato per la conservazione dei piattini con le Ostie consacrate in questi scatoloni di plastica. In altri casi, tutti i piattini sono stati tolti dai scatoloni da trasporto e disposti sui tavoli (poi con un rischio maggiore di profanazione, perché ce n’erano tanti).
Poi, va osservato che nelle tende c’erano delle candele accese, per segnalare la presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento e c’erano sempre giovani, molti in ginocchio, che pregavano e adoravano per lungo tempo.
Seguono ampi stralci da una testimonianza La mia GMG, diversa da quella raccontata dai mass media, con un’intervista al regista brasiliano Gustavo Brinholi, autore del film Human Life, di ritorno da Lisbona, a cura di Paolo Gulisano, pubblicato da Aldo Maria Valli sul suo blog Duc in altum [QUI]: “I giovani hanno tanto desiderio di verità, bellezza e purezza”. “Grande partecipazione alle Messe Vetus Ordo”. “Poco interesse verso le conferenze di James Martin”: «Si è conclusa la GMG 2023 di Lisbona, una edizione che ha riscontato un grande interesse mediatico. I Tg delle reti di Stato le hanno dedicato per diverse sere le pagine di apertura. I toni dei servizi degli inviati erano quasi trionfalistici, sembrava di essere tornati ai tempi di Giovanni Paolo II. Eppure, leggendo diversi interventi degli ospiti della kermesse, vedendo diversi video, molti dei quali girati dai giovani stessi, sono sorte diverse perplessità. Abbiamo provato a fare luce sulla GMG attraverso un’intervista a Gustavo Brinholi. Brasiliano, con origini italiane, stabilitosi in Europa da anni, prima in Baviera e poi in Sud Tirolo, è un musicista, compositore e regista. Tra le sue opere figura un eccezionale docufilm, Human Life, che illustra la vera bellezza e l’importanza del dono della vita, anche in mezzo a sofferenze e difficoltà. Esplora le storie di un pittore tetraplegico, del fondatore di una casa per bambini abbandonati e disabili, di un surfista che ha perso le mani in un incidente, di un’ex medaglia olimpica che ha fatto la volontaria in un centro di sostegno per donne incinte, della madre di un bambino con la sindrome di Down, di un sopravvissuto all’olocausto e di molti altri. Questo film è una potente testimonianza della vita in tutte le sue fasi e sfide. La proiezione del film è stata inserita nel programma della GMG, dando così modo a migliaia di giovani di incontrare una forte e commovente bellezza. (…)
Come le è sembrata questa GMG?
È la prima volta che sono stato a una GMG. Non avrei nemmeno pensato di vivere questa esperienza a Lisbona se il mio film non fosse stato selezionato per la programmazione ufficiale. Ormai ho 42 anni, non sono più giovane. Invece l’esperienza mi ha fatto molto bene. La presenza di tantissimi giovani, di per sé, è qualcosa di rinvigorente ma allo stesso tempo richiede umiltà per avvicinarsi a loro in maniera amorevole e paziente, in un mondo che prova a insegnare tutto il contrario di quello che insegna la Chiesa. (…)
È vero che c’erano tanti giovani interessati alla Messa in rito antico e che la cercavano?
Si, è vero. Un amico prete portoghese mi aveva già inserito in un gruppo WhatsApp dove si davano informazioni sulla celebrazione delle sante messe secondo il Vetus Ordo. Il gruppo ha subito raggiunto centinaia di partecipanti e le celebrazioni inizialmente previste sono più che raddoppiate vista la grande adesione. Le Messe antiche erano piene!
I media hanno dato risalto alla presenza di relatori come padre James Martin, il noto testimonial della cultura LGBT+. Ma c’erano anche personaggi come Christopher West… Ce ne può parlare?
I media parlano tanto di cultura LGBT+ oppure di temi come l’ecologia, ma sinceramente non ho sentito giovani commentare tutto ciò mentre ero lì. Non ho sentito nemmeno un ragazzo dire “vado a vedere James Martin perché è imperdibile”. E non solo fra i cattolici “tradizionalisti”. (…)
Io sono sicuro che i giovani siano alla ricerca della purezza, che è una grazia difficile da trovare o mantenere, ancor più ai giorni nostri. I media certamente credono che la purezza sia una follia ma è quello che tanti se non tutti cercano, prima di essere travolti della pornografia e della falsa libertà sessuale post Sessantotto.
Lo sforzo dei media, almeno in Italia, è stato quello di presentare la Chiesa attuale come in piena salute, che raccoglie il consenso dei giovani se si apre alle tematiche “alla moda”, come l’ecologismo, il gender e così via. Una Chiesa che fa propria l’Agenda 2030. Ma è proprio così?
Una Chiesa piena di salute, direi, è una Chiesa che offre i sacramenti, dove non fai fatica a trovare un confessore e la Santa Messa. Difficile pensare che un prete che si occupi con regolarità della confessione non sviluppi il suo sacerdozio in direzione alla santificazione sua e dei suoi parrocchiani… Di questi temi i media non trattano.
Devo dire che nella GMG le code per confessarsi erano lunghissime e le Messe nonché le occasioni di preghiera erano le “offerte” più ricercate. Spero che ciò possa venire nel quotidiano di ogni parrocchia.
Esistono poi i discorsi diffusi circa i “quattro gatti”, che trovano troppo spazio nella stampa, in ambito governativo e talvolta addirittura all’interno della Chiesa. Costoro vogliono far credere che l’Agenda 2030 e la Chiesa siano sostanzialmente la stessa cosa. (…)
In un tempo che sembra ormai lontano Giovanni Paolo II definì i giovani la speranza della Chiesa. Si può dire che sia ancora così?
Io credo di sì. Gesù Cristo diceva di portare a lui i bambini: in loro c’è la vicinanza alla purezza, ma non solo. Cronologicamente dobbiamo affidare il futuro a chi è più giovane ma ovviamente dobbiamo insegnargli le cose correttamente. È nostro compito affermare quello che è buono e bello e, nonostante la crisi della Chiesa, abbiamo il dovere di dare voce a quello che rappresenta la Bellezza e la Verità. Ribadisco quello che di bello ho visto nella GMG: le Messe piene, i confessionari pieni, i giovani che cercavano di conoscere meglio la vita dei santi o venerabili, riempiendo le sale di cinema o le conferenze su Carlo Acutis e Guido Schäffer, il giovane medico e surfista brasiliano morto nel 2009. Basta dare voce al Diavolo! Parliamo di Bellezza e Verità!»
Riportiamo ampi stralci nella nostra traduzione Italiano dall’inglese di un articolo La crisi che si aggrava a firma di Don Gerald E. Murray, pubblicato oggi su The Catholic Thing [QUI]: «La crisi che si aggrava nella Chiesa Cattolica è il prodotto di un’infedeltà dottrinale audace e impenitente guidata da influenti ecclesiastici che operano con calma senza il minimo segno di disapprovazione papale. (…) Dietrich von Hildebrand pubblicò La vigna devastata nel 1973, un’attenta analisi dello stato travagliato della Chiesa cinquant’anni fa. Ha chiesto: “Come dovremmo rispondere nella situazione attuale quando la vigna del Signore è devastata?” La sua risposta è istruttiva: “[Non] sarebbe del tutto falso dire: poiché Dio lo permette, deve essere secondo la sua volontà, e quindi non abbiamo altro da fare che dire: ‘Sia fatta la tua volontà’, anche se questa devastazione ci spezza il cuore”. Hildebrand ha continuato: “Come dice San Paolo, Dio permette questi mali per metterci alla prova. Ma è un’idea mortale e radicalmente falsa pensare che, poiché Dio permette che le eresie si diffondano prontamente, non dovremmo combatterle ma dovremmo assecondarle con spirito di rassegnazione. Questa è una falsa interpretazione della rassegnazione alla volontà di Dio. La devastazione della vigna del Signore dovrebbe invece riempirci del dolore più profondo, e mobilitarci per la lotta, da combattere con tutti i mezzi legittimi, contro tutto ciò che è male e offende Dio, contro tutte le eresie”.
E ci ricorda che il nostro tempo ha un parallelo nella storia passata della Chiesa: «Dobbiamo renderci conto che il nostro tempo è come il tempo dell’arianesimo, e quindi dobbiamo stare molto attenti a non essere avvelenati noi stessi senza accorgercene. Non dobbiamo sottovalutare la forza di quelle idee che riempiono l’atmosfera intellettuale dell’epoca, né il pericolo di esserne contagiati quando quotidianamente respiriamo questa atmosfera. Né va sottovalutato il pericolo di abituarsi ai mali del tempo e di diventarne insensibili”.
Il consiglio salutare di Hildebrand è rassicurante ma pieno di speranza (…): “Ma oggi queste [cattive] tendenze possono svilupparsi all’interno della Chiesa. Li possiamo discernere chiaramente nelle prediche, nelle lettere pastorali e nei libri di noti teologi. Poiché queste cattive tendenze incontrano così poca resistenza all’interno della Chiesa, è diventato molto più difficile per i semplici fedeli cogliere la loro incompatibilità con il deposito della fede. (…) oggi dobbiamo sviluppare in noi stessi una speciale consapevolezza, una santa diffidenza, perché non solo viviamo in un mondo avvelenato, ma in una Chiesa devastata. Nella nostra prova attuale Dio richiede da noi questa vigilanza, questo santo timore di essere contagiati. Sarebbe una mancanza di umiltà pensare che non corriamo il rischio di essere contagiati. Sarebbe una falsa sicurezza radicata nell’orgoglio se dovessimo pensare di essere immuni. Ciascuno di noi deve prendere coscienza della propria fragilità e comprendere che Dio ci richiede una speciale vigilanza nella prova che stiamo attraversando”.
Quindi vediamo che Dio si aspetta che noi, nell’attuale devastazione della sua vigna, rispondiamo prima di tutto crescendo nella fede, nella speranza e nell’amore; in secondo luogo, stando particolarmente attenti a non essere contagiati in alcun modo; terzo, lottando contro la devastazione con tutti i mezzi a nostra disposizione; e in quarto luogo, non dimenticando che la verità assoluta del deposito della fede Cattolica rimane oggettivamente intoccata da tutti i discorsi vuoti di certi teologi.
Non dobbiamo mai dimenticare che nonostante tutte le devastazioni diaboliche della vigna del Signore, la gloria della santa Chiesa, sposa di Cristo, e la gloria di tutti i santi, rimane tuttavia intatta nella sua realtà, anzi è l’unica vera realtà. In cosa consistono realmente tutte le mutevoli tendenze del tempo? Sono tanto “rumore e furore, che non significano nulla” se confrontati con la verità eterna e la gloria oggettiva di Gesù Cristo, con la santità dei santi che glorifica Dio».