Il Ratzinger sofferto di Valli

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 19.06.2023 – Aurelio Porfiri] – Con il suo nuovo libro Il pastore e i lupi. Ricordando Benedetto XVI (Chorabooks 2023, 174 pagine, con la Prefazione di Mons. Athanasius Schneider e la Presentazione del Cardinale Joseph Zen [QUI]), Aldo Maria Valli [*] intende non solo ricordare un grande Papa, ma fare un’opera di giustizia e proporre una lettura dei dieci anni di papato emerito.
Benedetto XVI va ricordato per la proposta audace che fece al mondo contemporaneo: recuperare l’idea di verità, messa in un angolo dal pensiero di matrice illuminista, e vivere capovolgendo l’assioma illuministico: non etsi Deus non daretur, come se Dio non fosse dato, ma veluti si Deus daretur, come se Dio fosse, ovvero riconoscere alcuni principi assoluti validi per tutti e in grado non solo di fare da collante sociale, evitando la disgregazione totale, ma di salvare l’uomo stesso. L’opera di giustizia consiste nel ripercorrere gli attacchi, senza precedenti per durezza ed estensione, ai quali Benedetto XVI fu sottoposto, specie prendendo a pretesto la questione degli abusi nella Chiesa: un’autentica persecuzione attuata anche mediante l’uso strumentale dell’informazione.
Quanto agli ultimi tempi, l’autore scrive con sincerità di non aver mai condiviso la scelta della rinuncia al pontificato, ma prende le distanze da interpretazioni complottistiche e fantasiose (mafia di San Gallo, codice Ratzinger) e dichiara, fatti alla mano, che la causa della rinuncia fu la stanchezza fisica e morale del Papa. Al termine, il libro propone una lettura dei dieci anni di papato emerito che certamente farà discutere, perché illumina di luce nuova, e drammatica, l’intera parabola umana e intellettuale di Ratzinger.
Secondo l’autore quel decennio non fu, come venne dipinto, un periodo di serena preghiera nel raccoglimento: furono un tormento, perché Ratzinger misurò l’abisso nel quale la Chiesa stava e sta sprofondando anche per causa sua.
Alcune cose che troverete in questo libro:
- Come leggere la parabola di Joseph Ratzinger nella Chiesa cattolica degli ultimi decenni?
- Fu Ratzinger contro il modernismo o, come dicono alcuni, fu un neomodernista?
- I ricordi dell’autore, vaticanista al seguito di Benedetto XVI nei viaggi apostolici.
- Perché è importante leggere i discorsi del Ratzinger Papa (specialmente quello di Regensburg).
- Come i lupi tentarono di azzannare il Pastore.
- Cosa fece Ratzinger contro gli abusi sessuali.
- Benedetto XVI e l’intelligenza cristiana.
Ratzinger da giovane teologo, negli anni del Concilio, contribuì ad attizzare un fuoco di “rinnovamento” nella convinzione che fosse per il bene della Chiesa, che potesse portare una nuova luce e un nuovo calore dove c’era buio e freddo, ma quando vide che il fuoco si era trasformato in incendio non fu in grado di domarlo. Perché non ammise mai che la legna con la quale il fuoco era stato alimentato proveniva da magazzini avvelenati, nei quali si pretendeva che Chiesa e mondo potessero vivere di reciproca simpatia, mentre il mondo è segnato dal peccato e la Chiesa cade nell’apostasia se rinuncia a essere maestra e non chiama alla conversione.
Il dramma di Ratzinger fu che da Papa emerito poté vedere il frutto del suo abbaglio: il pontificato di Francesco. Da lui non previsto (Benedetto XVI pensava che sarebbe stato eletto il Cardinal Scola), il regno del Papa argentino gli squadernò sotto gli occhi i risultati nefasti di quella rivoluzione alla quale lui stesso aveva contribuito.
Tutto questo e molto altro troverete in questa preziosa testimonianza di un giornalista che si confronta con un gigante del pensiero cattolico recente.
[*] Aldo Maria Valli, giornalista, è titolare del popolare blog Duc in altum. Per Chorabooks ha curato il libro di Monsignor Carlo Maria Viganò Nell’ora della prova ed ha pubblicato i volumi Non abbandonarci alla tentazione, Claustrofobia, Le due chiese, Uno sguardo nella notte. Ripensando Benedetto XVI, L’altro Vaticano II, La trave e la pagliuzza, Ai tempi di Gesù non c’era il registratore, Facciamoli mangiare questi bambini, Non ponti ma scale (con Don Francesco Ricossa). Con Aurelio Porfiri ha scritto la trilogia composta da Sradicati, Crepuscolo e Decadenza.

«Come si fa a raccontare un papa come Benedetto XVI? Com’è possibile condensare l’opera di un teologo di tale portata? Come riassumere ciò che ha detto e scritto nell’arco, almeno, di settant’anni (la tesi di dottorato su sant’Agostino è del 1953)?
Se si pensa che il piano dell’opera omnia di Joseph Ratzinger comprende sedici volumi per un totale di migliaia e migliaia di pagine (nell’impresa è impegnata la Fondazione Joseph Ratzinger Benedetto XVI), c’è da rinunciare subito alla sola idea di cimentarsi con un riassunto o un bilancio.
Tuttavia, avendo lavorato a lungo come vaticanista in televisione, dove mi ritrovai più volte a dover sintetizzare in un servizio di poco più di sessanta secondi non solo un discorso o un’omelia di Benedetto XVI ma addirittura un’intera enciclica, ho maturato una certa incoscienza, e dunque eccomi qui con questo nuovo libro, il quale è emanazione (a proposito di continue aggiunte) di altri due miei lavori dedicati a Benedetto XVI: La verità del papa (uscito nel 2010) e Uno sguardo nella notte (2018).
L’ispirazione di fondo è cercare di dire ciò che Ratzinger-Benedetto XVI ha rappresentato non solo per la Chiesa cattolica ma per il pensiero dell’uomo contemporaneo, mettendo in luce la drammaticità di un pontificato segnato da attacchi senza precedenti, condotti soprattutto attraverso la mistificazione e la deformazione delle parole del papa e della sua stessa figura.
Come si fa, in effetti, a raccontare un papa come Benedetto XVI? Com’è possibile condensare l’opera di un teologo di tale portata? Come riassumere ciò che ha detto e scritto nell’arco, almeno, di settant’anni (la tesi di dottorato su sant’Agostino è del 1953)?
Se si pensa che il piano dell’opera omnia di Joseph Ratzinger comprende sedici volumi per un totale di migliaia e migliaia di pagine (nell’impresa è impegnata la Fondazione Joseph Ratzinger Benedetto XVI), c’è da rinunciare subito alla sola idea di cimentarsi con un riassunto o un bilancio.
Tuttavia, avendo lavorato a lungo come vaticanista in televisione, dove mi ritrovai più volte a dover sintetizzare in un servizio di poco più di sessanta secondi non solo un discorso o un’omelia di Benedetto XVI ma addirittura un’intera enciclica, ho maturato una certa incoscienza, e dunque eccomi qui con questo nuovo libro, il quale è emanazione (a proposito di continue aggiunte) di altri due miei lavori dedicati a Benedetto XVI: La verità del papa (uscito nel 2010) e Uno sguardo nella notte (2018).
L’ispirazione di fondo è cercare di dire ciò che Ratzinger-Benedetto XVI ha rappresentato non solo per la Chiesa cattolica ma per il pensiero dell’uomo contemporaneo, mettendo in luce la drammaticità di un pontificato segnato da attacchi senza precedenti, condotti soprattutto attraverso la mistificazione e la deformazione delle parole del papa e della sua stessa figura» (Aldo Maria Valli).