La Festa della Madonna del Lago a Castelgandolfo celebrata dal Prefetto della Casa Pontificia

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Chi arriva a Castel Gandolfo con il treno prima della stazione da lontano viene stupito da una bellissima vista del lago, della collina con il Palazzo apostolico e la chiesa parrocchiale di San Tommaso da Villanova. Queste pittoresche particolarità della piccola cittadina non lontana da Roma insieme alla  tranquillità e  al refrigerio  dal caldo estivo hanno fatto si che i pontefici la scegliessero per seguire il proprio lavoro, ci parlano di Dio. Anche all’arrivo alla stazione incuriosisce un altro elemento: un originale tetto moderno composto dalle strisce bianche concluse da una croce illuminata la notte. E’ la Chiesa della Maria Santissima del lago Albano, rettoria della chiesa parrocchiale di Castel Gandolfo, chiamata dai cittadini semplicemente la Madonna del Lago.Chi vuole a cercare informazioni e riferimenti su di essa non trova molto. E’ una chiesa moderna che nacque per la grande trasformazione negli anni 60 quando il carattere del paese cambiò in centro di  attività sportive, ma senza segni religiosi. Allora parroco di Castel Gandolfo,  don Dino Sella, promosse l’iniziativa di una processione di barche sul lago dedicata alla Madonna. La processione partiva dagli impianti del CONI ed arrivava fino alla località I Quadri, presso il ninfeo del Bergantino.

la particolare e pittoresca iniziativa piacque molto a Papa Paolo VI che la poteva osservare dalle sue finestre del Palazzo apostolico che hanno proprio una stupenda vista a lago. Così nacque l’iniziativa di costruire una piccola chiesa dedicata alla Madonna sulla spiaggia del lago. Il progetto fu affidato all’ingegnere Francesco Vacchini, allora direttore tecnico della Fabbrica di San Pietro. I lavori cominciarono nel 1966 e furono completati nel 1977. La chiesa venne consacrata dal pontefice stesso gia’ gravemente malato il 15 agosto 1977, alla Solennita’ dell’Assunta: “Chissà se avrò ancora io -vecchio come sono– il bene di celebrare con voi questa festa.” Disse in quella occasione.

Anche oggi quando “abbandonare, lasciare, andare via sono purtroppo parole chiave del nostro tempo presente della Chiesa”, la festa della Madonna del Lago con la pittoresca processione della Sua statua nella barca vuole continuare a ricordare a tanti turisti sulla spiaggia e nei ristorante che “Maria la accompagnatrice, Maria la maestra, Maria la guida ci invita tutti a metterci insieme in cammino verso la Luce del Mondo al nuovo inizio.” Lo ha ricordato  ieri, 24 agosto, S.E. Mons Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificio e segretario particolare di Papa emerito Benedetto XVI. Ratzinger ha molto amato  stare a Castel Gandolfo dove ha scritto molti documenti, l’opera di vita “Gesu’ di Nazaret” e dove ha voluto anche terminare il suo pontificato.

L’arcivescovo Gaenswein nell’omelia in occasione della festa della Madonna del Lago ha ricordato “il ruolo che Maria aveva come accompagnatrice del Signore Gesu’ Cristo.”

“Non solo i teologi, ma anzitutto i fedeli – ha notato all’inizio – insegnano che una sana cristiologia e’ sempre accompagnata da una sana mariologia. Vuol dire per conoscere il Signore dobbiamo conoscere anzitutto la Sua Madre. La rivelazione di Gesu’ Cristo viene messa nella maternita’ divina di Maria. Percio’ chi vuole essere cristiano e chi vuole rimanere cristiano deve guardare alla Madre del Signore, Maria Santissima.”

“Maria non solo – ha proseguito – ha dato vita terrena a Gesu’, Lo ha anzitutto accompagnato e seguito nel Suo cammino terreno.” Percio’, Maria come “la Sua prima accompagnatrice”, e’ “prototipo do ogni vocazione cristiana, di ogni chiamata a partecipare all’opera che Dio si aspetta da noi.”

Maria “nascosta senza nessun rumore, senza cercare applauso”, e “la prima ha imparato che Verbo eterna del Padre abita nel silenzio e non nel rumore. Maria conserva nel Suo cuore tutto cio’ che ha percepito da questo modo. Lei sa che all’inizio era il Verbo la Parola e non le chiacchiere. E alla fine non ci saranno le parole vane di nuovo il Verbo.” Per cui, “grazie alla Sua contemplazione la Sua azione attivita’ non diventa una attivita’ vuota, ma una relazione materna.”

Mons. Gaenswein ha sottolineato che “Maria ci fa vedere e comprendere una importante regola cristiana che dice: la Parola che ti aiuta, tu non la fai venire da te stesso.” Lei da sola lo aveva esperimentato dal momento dell’annuncio.

“La parola che aiuta a Maria la dice l’Angelo. Memoria di questa esperienza verra’ anni dopo ai servitori alle nozze di Cana: fate tutto quello cio’ vi dira’. Anche loro non possono dire che a se stessi la Parola che gli aiuta.” Ha notato.

“La parola – ha proseguito – che aiuta la nostra societa’, la nostra Chiesa non la possiamo dire a noi stessi. Ma da altra parte come Maria tutti noi siamo chiamati a non rimanere muti. La dove sia necessario dire la parola che aiuta, cioe’ confessare corraggiosamente la nostra fede.”

Maria nell’accompagnare Gesu’ nella Sua vita terrena e’ “la prima con-pellegrina sulle strade” e “non e’ una passeggiata priva del significato”,  ma “e’ un coraggioso camminare con il Signore per accompagnarLo il fino alla croce.”

Il “camminare di Maria accanto al Signore fa scuola” anche per noi oggi. Mons. Gaenswein ha ribadito che “Gesu’ ha dato anche a tutti noi una responsabilita’ enorme per la salvezza di tanti uomini. Come i primi discepoli accanto a Maria anche noi vogliamo accompagnare il Signore per le vie del mondo.”

Continuando il tema, il prefetto della Casa Pontificia, ha ribadito in seguito il problema dell’abbandono della fede in Gesu’.”

“Oggi come allora ci sono molti uomini e donne che abbandorerano compagnia del Signore.”

“Abbandonare, lasciare, andare via – ha proseguito – sono purtroppo parole chiave del nostro tempo presente della Chiesa di oggi. Il Gesu’ abbandonato non e’ frutto di una immaginazione surriscaldata o di una pieta’ esagerata, ma e’ una realta’ molto seria.” Ha notato.

Come Maria la Chiesa accompagna il Suo Maestro e Lo porta a tutti. La storia ci insegna che il Signore ha dovuto emigrare dove i discepoli Lo hanno abbandonato. In molti Peasi e regioni fiorenti una volta sono state perdute le chiese. In Europa, in Asia, in Africa.”

Invece, “Maria accompagna Gesu’ fino alla fine” e cosi “partecipa anche alla Sua vittoria pasquale. Maria la conpellegrina nelle vie del Signore, diventa nello stesso momento la Madre dolorosa e la Madre vittoriosa. Ha sempre preso altri uomini e gli ha portato a Cristo. Giuseppe, Elisabette, Zacaria e Anna, gli Apostoli suoi parenti e discepoli.” In questo punto, l’arcivescovo Gaenswein ha ricordato un altro elemento importante della devozione mariana: “La Madonna non vuole ammiratori ma conpellegrini, accompagnatori di Gesu’.” Lei segue il Suo Figlio e il Suo “seguire diventa un passaggio dal credere al vedere. Ma anche dal vedere al credere.” Il Suo esempio ci ricorda che “non la parentela biologica garantisce la salvezza, ma la fede.” Dalla croce “il Signore crea un nuovo luogo, una nuova alleanza. Crea la Chiesa. E a Pentecoste dona alla Chiesa lo Spirito Santo e lo Spirito Santo copre la Chiesa con la Sua opera come a Nazaret ha coperto Maria. Cosi, Maria e’ diventata prima la Madre di Gesu’ e poi la Madre della Chiesa.”

Alla termine dell’omelia, il prefetto ha ribadito che “Maria la accompagnatrice, Maria la maestra, Maria la guida ci invita tutti a metterci insieme in cammino verso la Luce del Mondo al nuovo inizio.”

La presenza dei cardinali e arcivescovi in servizio alla Santa Sede alla festa della Madonna del Lago e’ una bella tradizione che parla sulla vicinanza dei Papi ai fedeli. Dopo Paolo VI la Messa li’ ha celebrato anche Giovanni Paolo VI il 2 settembre 1979.

Mons. Georg Gaenswein da quest’anno arcivescovo l’invito del parroco, don Pietro Diletti, di presiedere la Messa “ha accettato con entusiasmo”. Una presenza significativa e simbolica per la citta’ così amata da Papa Benedetto che quest’anno e’ diventata “orfana” per la mancanza di Papa Francesco che ha deciso di continuare suo lavoro in Vaticano senza recandosi anche qualche giorno a Castel Gandolfo.

Il prefetto della Casa Pontificia e’ stato anche il primo ospite che ha partecipato a tutta la processione accompagnando accanto la piccola statua della Madonna via la strada al lago e poi in barca.

Per la prima volta la processione e’ stata terminata sulla spiaggia del lago invece nella chiesa. Il parroco ha ricevuto anche nuova statua di bronzo per la chiesa che raffigura “l’Angelo del Lago”, opera di Alessandro Romano, benedetta da Papa Francesco durante la visita privata nella chiesa parrocchiale il 15 agosto scorso in occasione dell’Assunta.

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