Festa della Repubblica: il presidente Mattarella ricorda il valore della democrazia

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Ieri è stata festeggiata la Repubblica per la settantacinquesima volta ed il presidente Sergio Mattarella nel messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha sottolineato i valori della Carta costituzionale:

“Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale. Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo”.

Ed ha ricordato l’impegno nelle missioni di pace: “I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune.

Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi”.

Inoltre ha ricordato chi ha difeso la democrazia: “Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie.

Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito”.

Mentre nel messaggio ai prefetti ha ricordato il contributo di solidarietà di chi ha sacrificato la vita per la democrazia: “Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie.

Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito”.

Compito delle prefetture è la vicinanza a chi si trova in difficoltà: “Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie.

Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito”.

Inoltre nel pomeriggio ha salutato circa 2000 cittadini che hanno visitato i Giardini del Quirinale in occasione del 2 giugno, Festa della Repubblica, la cui apertura al pubblico è stata dedicata, come lo scorso anno, alle persone con fragilità.

Anche il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, a margine della seconda giornata del convegno nazionale ‘Noi, non loro’, promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, ha sottolineato che la persona è al centro della Costituzione italiana:

“La Chiesa vive nella Repubblica, ha al centro la persona così come la Costituzione italiana e difende e difenderà sempre la persona e i diritti della persona, soprattutto dei più fragili, dei più deboli…

La Chiesa e le istituzioni possono concorrere perché le persone più fragili siano parte del ‘noi’, che non siano quelli o loro ma siano pienamente ‘noi’. Proprio loro ci insegnano a essere un noi che non esclude nessuno, che colma le tutte le differenze perché sia garantito a ciascuno quello che gli serve”.

Ed ha ricordato che è necessario un progetto di vita per ogni persona: “La Chiesa dà un amore e un’attenzione alla persona particolare, fa parte della sua dottrina sociale di cui c’è un bisogno straordinario.

La legge delega sulla disabilità parla del progetto di vita per ogni persona, che non è uno standard da applicare ma richiede un’attenzione, una lettura e gli strumenti adeguati per ciascuno.

Credo che questo sia anche qualcosa che dovremmo fare per tutti, in particolare per chi è più fragile. Credo che sia una sinergia importante per le istituzioni e anche per la Chiesa nelle varie articolazioni, a difesa del progetto di vita per ogni persona”.

(Foto: Quirinale)

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