57ª Udienza del Processo 60SA in Vaticano. Siamo agli sgoccioli, ribadisce il Presidente Pignatone. Perché il collegio difensivo di Marogna non ha presenziato

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.05.2023 – Ivo Pincara] – La 57ª Udienza di oggi, nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani, del processo in corso al Tribunale dello Stato della Città del Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato a Londra, è stata aperta con la testimonianza del Cardinale Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato tra il 2000 e il 2007 e il prossimo 25 maggio sarà ascoltato il suo successore, il Cardinale Fernando Filoni, Sostituto tra il 2007 e 2011 (quindi, i diretti predecessori dal Cardinale Angelo Becciu, Sostituto tra il 2011 e 2018, a cui è succeduto l’attuale Sostituto, l’Arcivescovo Edgar Peña Parra, già ascoltato il 18 marzo [QUI].

Per la stessa data del 25 maggio, è stato convocato ancora una volta Don Mario Curzu, Direttore della Caritas Diocesana di Ozieri in Sardegna, che si è mai presentato in aula. Poi, il 26 maggio saranno escussi gli ultimi testi, compresi quelli richiesti dagli avvocati della difesa di Raffaele Mincione, alla luce dei nuovi capi di imputazione, e accordati con una nuova ordinanza. Il Presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone ha disposto il termine del 22 maggio per eventuali ulteriori richieste istruttorie e il 15 maggio per il deposito ultimo delle consulenze tecniche in formato elettronico. “Il processo è agli sgoccioli” ha ribadito Pignatone al termine dell’Udienza. “E finora non sono emersi fatti di rilevanza penale che giustificassero la sua celebrazione”, aggiunge Sante Cavalleri sul Faro di Roma, dopo aver costatato che “continua a sgretolarsi l’impianto accusatorio del processo”.

Il Cardinal Sandri è intervenuto in merito alle commissioni offerte a Fabrizio Tirabassi dalla Banca svizzera Ubs sulle operazioni finanziarie effettuate dalla Segreteria di Stato. Ha confermato l’esistenza di una procura in favore dell’imputato, datata 26 agosto 2004, a sua firma. “C’era bisogno di un agente della Segretaria di Stato per poter interagire con questa banca, allora si è fatta questa procura”. Tuttavia, ha proseguito, “una procura significa che il procuratore non farà i propri interessi né mischierà i propri affari con quelli di quello che gli ha dato la procura”. Ha aggiunto: “Ci aspettavamo di aver nominato un buon procuratore. Eravamo convinti che tutto quello che faceva con i beni della Santa Sede era per ottenere il miglior risultato per la Santa Sede”. La procura contemplava una clausola in cui si parla di “discounts” erogati dalla Banca. Tuttavia, ha sottolineato il Cardinal Sandri, ci immaginavamo che fossero “in favore di quello che ha dato la procura non per lui stesso”. Accertata, infine, l’esistenza di un nullaosta a favore dell’imputato per iscriversi all’Ordine dei Dottori Commercialisti, firmato dall’allora responsabile dell’Ufficio Amministrativo, Mons. Gianfranco Piovano, e siglato dal Cardinal Sandri.

Solo apparentemente si tratta di un fatto secondario del procedimento in corso, la firma di una procura a suo tempo conferita al funzionario dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, Fabrizio Tirabassi. Perché i successori del Cardinal Sandri, i Cardinali Filoni e Becciu quindi su questa delega non hanno responsabilità, pur restando comunque da dimostrare che fu utilizzata in modo fraudolento.

Nel corso dell’Udienza di oggi, oltre a sentire Roberto Lolato, consulente del Promotore di Giustizia, è stato ultimato anche l’interrogatorio di Gianluigi D’Andria, dell’Investment & Structuring Team di WRM Capinvest. Ieri, l’Udienza era stata inaspettatamente sospesa per “questioni personali” del Presidente del Tribunale [QUI]. Il teste, tra le altre cose, aveva parlato del Net Asset Value (Nav) del fondo Athena che periodicamente veniva inviato alla Segretaria di Stato, per “dinamiche di cortesia”; e delle relazioni in essere tra Raffaele Mincione e Gialuigi Torzi sulla società Aspigam.

È “normale, scontata ed evidente” l’assenza in aula, al processo in corso in Vaticano, degli avvocati di Cecilia Marogna, Ruggio e Di Sera, lamentata dal Presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, nel corso dell’Udienza di ieri [QUI], ha precisato, come riferito dall’Adnkronos, il collegio difensivo dell’imprenditrice cagliaritana, scelto e coordinato da Riccardo Sindoca, procuratore speciale in atti di Marogna.

motivare l’assenza, spiega il collegio difensivo, non solo il fatto, “provato ed indiscusso, che Cecilia Marogna non abbia giammai ricoperto alcun ruolo in tale vicenda ‘commerciale’ che radica la sua genesi nella compravendita immobiliare del palazzo di Sloane Avenue, né in nessun altro ‘affare o business’ di interesse o meno della Santa Sede, avendo lei profuso, attraverso la sua società, esclusivamente attività professionale, sempre nell’interesse indiscusso della Santa Sede” e “sotto lecita di Becciu e anche del Santo Padre, come emerso anche nelle more delle spontanee dichiarazioni rilasciate il 5 maggio 2022 dallo stesso Cardinale”.

“Alla genesi fattuale dei rilievi mossi alla mia rappresentata, a tutt’oggi – prosegue Sindoca – , vi sarebbero esclusivamente accuse su come la stessa abbia impiegato i denari legittimante inviategli dalla Segreteria di Stato e pertanto non si comprende a che titolo il collegio legale nominato avrebbe dovuto presiedere a udienze di interesse eventuale solo di terze parti”.

Postscriptum

1. «Le ultime due udienze del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato vaticana non hanno portato sostanziali novità. (…) Poi [dopo il 22 maggio, data fissata per le ultime richieste per l’istruttoria], si comincerà a entrare nel vivo del processo, orientandosi verso la conclusione. Nel dibattito tra difese e accuse, riemergeranno probabilmente anche le contraddizioni e le tensioni che si sono verificate durante questo processo. Colpisce che ormai molti dei capi di accusa iniziali sembrino essere messi da parte. E, d’altronde, la “super-testimonianza” di Monsignor Alberto Perlasca non viene più ormai nemmeno citata, dopo che venne fuori anche la manipolazione che aveva subito lo stesso Monsignore a seguito degli interrogatori Ciferri – Chaouqui. C’è stata poi la testimonianza dell’Arcivescovo Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato, che ha provveduto a chiarire diverse posizioni, arrivando a spiegare che il Papa era a conoscenza di tutto, e che tutto è stato fatto in concerto con il Santo Padre e per salvare l’investimento. Anzi, si è notata anche una tensione Segreteria di Stato – IOR, considerando che lo IOR rifiutò alla Segreteria di Stato un anticipo che avrebbe permesso di rinegoziare il mutuo in maniera più vantaggiosa. Insomma, il quadro accusatorio sembra drammaticamente cambiato» (Andrea Gagliarducci – ACI Stampa, 13 maggio 2023).

2. «Finora non sono emersi “fatti di rilevanza penale”, così si racconta sul sito Faro di Roma. Mentre si continua a convocare la testimonianza di Don Mario Curzu – tra l’altro Ininfluente- a seguito delle testimonianze rese per quanto concerne sulla Diocesi di Ozieri, dai Vescovi di Ozieri Monsignori Melis e Sanguinetti.
Nel merito del perché non venga presa in considerazione la ” testimonianza accusatoria” del Mons. Perlasca mi lascia oltremodo perplesso. Nelle fasi di questo processo farsa, il Mons. Perlasca pare sia stato “manipolato” dalla Chaouqui e dalla Ciferri. Ma questa specie di Tribunale, ha VOLONTARIAMENTE impedito, il contro-interrogatorio, da parte delle difese, sia del Perlasca stesso e sia della Chaouqui e della Ciferri, ALTERANDO di proprio l’esito della VERITÀ e della GIUSTIZIA. Come pure permangono, irrisolti e sconosciuti i rapporti intercorsi tra la Chaouqui ed il Pontefice. Quanto sopra riportato comporta una “beffa”, visto che il Mons. Perlasca oltre ad essere teste di accusa si è anche costituito parte civile, Sua Eminenza Cardinale Becciu imputato e la Chaouqui “uccel di bosco”. E tutto il mondo vede questa INDECENZA» (Fari Pad).

3. «Una gigantesca montatura, un complotto che ormai s’è rivelato per ciò che era» (Andrea Paganini).

Indice – Caso 60SA [QUI]

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