VI Domenica di Pasqua: ‘Vado, ma non vi lascerò orfani!’

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Nel cuore di ogni cristiano alberga una certezza: Gesù non ci lascia orfani!, non ci abbandona, non ci lascia soli; anzi gli stesso ci assicura: ‘Sarò con voi sino alla fine del mondo’. E’ necessario però che si verifichi una condizione: amare ed osservare i suoi comandamenti. A queste condizioni Gesù invia alla sua Chiesa il ‘Consolatore’: lo Spirito santo, che è il dono mirabile di Dio alla sua chiesa. ‘Io vado al Padre, dice Gesù, e non mi vedrete più, ma il Padre vi darà un atro Consolatore: lo Spirito di verità’.

Chi è lo Spirito Santo? E’ l’amore eterno di Dio. Come Gesù, Verbo eterno, è la sapienza eterna di dio, così lo Spirito Santo è l’amore eterno di Dio, che dà origine alla terza persona divina.  Parlare dell’Amore di Dio non è facile; si entra nel grande mistero della Santissima Trinità, che noi conosciamo per rivelazione; è proprio Gesù che ce lo ha rivelato.

Nessuno di noi ha mai visto Dio; conosciamo la sua esistenza anche filosoficamente perché tutto proviene da dio e ritorna a Dio, ma la sua natura intima ci sfugge perché Dio è infinito ed eterno, noi siamo finiti e circoscritti, siamo limitati nello spazio e nel tempo. Dalla Bibbia, parola di Dio, sappiamo di essere stati creati a sua immagine e somiglianza; ma la differenza tra noi e Dio è qualitativa: noi finiti e limitati, Dio infinito ed eterno.

La nostra somiglianza con Dio sta nel fatto che Dio ama e pensa; noi  abbiamo la capacità di amare e pensare; Dio è Sapienza eterna (o Verbo) ed Amore eterno (Spirito santo); noi, come uomini, abbiamo la capacità di pensare ( di conoscere) e di amare. Queste due prerogative in Dio danno origine alle tre divine Persone: Padre, Figlio (o Verbo o sapienza eterna) e Spirito santo (o Amore infinito di Dio o Consolatore, come lo chiama Gesù).

Come vedi, di Dio noi possiamo parlare solo per analogia impropria; Dio è infinito, noi siamo finiti; la differenza non è quantitativa ma qualitativa: l’uomo pensa ed ama con la sua attività spirituale; Dio invece, realtà viva ed infinita, genera il Pensiero eterno (o Verbo) e l’Amore eterno (o Spirito santo) da tutta l’eternità. 

Dio nella sua infinita misericordia ci ha creato a sua immagine per essere felici con Lui; il peccato ha rotto questo rapporto di amore con Lui; la misericordia divina sempre grande ed infinita non ha abbandonato l’uomo e nella pienezza dei tempi ‘il Verbo si fece carne’, assunse la nostra natura umana per salvare l’uomo e ripristinare la nostra dignità.

Dio è amore, se vogliamo salvarci ed essere felici con Lui, dobbiamo amare; ed ecco il Padre, dopo che Gesù è morto e risorto, non ci lascia soli ma invia il Consolatore, lo Spirito d’amore o Spirito santo. 

Amore con amore si paga, per potere rispondere al suo amore lo Spirito santo guida questa grande famiglia (la Chiesa), non l’abbandona mai anzi ci sprona, ci parla di Dio, ci apre il cuore e ci rivela la profondità dell’amore di Dio ( nel rispetto sempre della nostra libertà perché così ci ha creato Dio). Per messo del Consolatore noi conosciamo il padre ed impariamo a conoscere sempre meglio il Figlio. 

L’Amore di Dio (il Consolatore) all’inizio operò l’incarnazione del Verbo, che assunse la natura umana nel seno della Vergine Maria; l’angelo infatti disse a Maria: quello che avverrà in te è opera dello Spirito santo. Lo Spirito santo venendo in noi con il Battesimo distribuisce a ciascuno i suoi doni, i suoi talenti, i suoi carismi per il bene del singolo e per il bene di tutta la comunità.

Lo Spirito Santo ha ispirato alcuni a scrivere i libri che costituiscono la sacra Bibbia ed assiste il Magistero della Chiesa, alla quale Gesù ha affidato l’interpretazione autentica della Parola di Dio (cfr. Gv. 16, 16-17). Questo Consolatore, inviato dal padre, è l’autore della nostra santificazione, nel rispetto sempre della libertà di ciascuno. Egli trasforma l’uomo elevandolo a figlio di Dio per cui possiamo pregare. “Padre nostro che sei nei cieli).

Come il fuoco rende incandescente il metallo, scrive il papa san Giovanni Paolo II, come l’acqua sorgiva disseta, così opera la grazia in noi per opera dello Spirito Santo attraverso i sacramenti che accompagnano l’uomo dalla nascita (il Battesimo) per tutta la vita sino alla morte fisica. Ecco perché è chiamato: dolce ospite dell’anima: abita in noi ed è l’animatore delle scelte coraggiosa, delle energie segrete, della fedeltà incrollabile.

Dove c’è il Padre, c’è sempre lo Spirito consolatore, , c’è Cristo Gesù buon Pastore delle anime, Pastore che prevede l’avvenire, conosce le sue pecorelle e le chiama per nome, le ama e le sostiene.

Il cristiano è uno che è amato da Dio a prezzo del suo sangue e diventa amante di Dio da costituire quasi una stessa unità: (il corpo mistico di Cristo dove lui è il capo e noi le membra). L’amore crea sempre una connessione e Gesù ci dà un nuovo comandamento: amatevi come Io vi ho amato!

Il Consolatore ci dà inoltre una nuova connessione anche con i fratelli: siamo tutti una grande famiglia, la famiglia di Dio per i quali Gesù ha preparato un posto nel Regno dei cieli. Da parte dell’uomo è necessario perciò imparare a Dire il nostro ‘sì’ al Signore, come Maria all’Angelo, come Abramo a Dio: Maria obbedì e divenne la madre di Gesù, la nuova Eva dell’umanità redenta; Abramo rispose ‘eccomi’ e divenne il capo del nuovo popolo di Dio ed oggi fanno riferimento a  lui le tre religioni monoteiste: la cristiana, l’ebraica, la musulmana.  

Dio mantiene sempre la sua promessa; Egli non è una forza impersonale, non è l’alito, ma è una vera ‘Persona’ e con il Verbo eterno e lo Spirito Consolatore è il Dio nel quale noi crediamo, il Dio che dobbiamo amare e servire. Tu lo cerchi?, vuoi sapere dove si trova?  Diceva il grande filosofo e dottore della Chiesa sant’Agostino:

“Non uscire fuori di te, rientra in te e nel tuo io più profondo ti incontri proprio con Lui: Dio è la Verità che cerchi; Dio è la Via che non ti fa sbagliare la meta; Dio è la Vita eterna verso la quale siamo tutti diretti ed auspichiamo di arrivare. Vuoi un aiuto? Invoca la vergine Maria!!! Ti senti debole: ricevi l’Eucaristia: è il pane vivo disceso dal cielo”.  

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