Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia. Capire e agire, non solo un giorno all’anno

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 05.05.2023 – Ivo Pincara] – Pedofilia: un fenomeno di cui si vuole sapere il meno possibile e di cui di conseguenza non si parla. Perché la pedofilia è un qualcosa che tutti vogliono combattere ma nessuno ha voglia, appunto, di sentirne parlare. Ecco perché la Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia del 5 maggio, frutto della legge 41 del 2009 che la istituisce e che si svolge ogni anno il 5 maggio. è così importante: permette di accendere una luce su un tema che prolifera proprio nell’ombra. Ma non basta parlarne un giorno all’anno, il rischio è che questo scarichi la coscienza di persone, istituzioni, mondo associativo e stampa e produca insensibilità e insofferenza all’idea di approfondire la questione.

Per questo motivo, in occasione della ricorrenza di quest’anno, Telefono Azzurro, insieme con il Dipartimento Politiche per la Famiglia-Presidenza del Consiglio dei Ministri, vuole puntare su un approccio diverso sintetizzabile in due parole: capire e agire. Alla presenza delle istituzioni, con l’autorevole patrocinio della Presidenza del Senato e della Camera dei Deputati, nella Sala Polifunzionale di Palazzo Chigi a Roma si discute delle prossime essenziali mosse che l’Italia deve fare per risalire il ranking internazionale che la vede molto indietro in termini di prevenzione degli abusi e soprattutto in tema di tutela delle vittime, così come anche nella mancanza di politiche attive che trattino gli autori di reato mentre sono in carcere.

Una rete territoriale di cui il 114–Emergenza Infanzia, è un primo essenziale tassello ma che non può rappresentare l’unica soluzione. Molto è stato fatto in questi ventiquattro anni, ma molto è ancora da fare anche perché il quadro di riferimento è molto cambiato con l’avvento della Rete e l’imponente scambio di materiali relativi agli abusi su bambini e adolescenti che viaggiano tra i continenti. Per riuscire ad operare questa trasformazione serve il contributo di tutti: scuola, sanità territoriale, terzo settore e società civile oltre alle imprese che operano in rete, in uno sforzo comune che apra un dibattito come già avvenuto in altri Paesi. Ma soprattutto servono i mass media, serve rompere una cortina di silenzio e opacità che avvolge questo fenomeno.

La Giornata del 5 maggio è l’occasione per Telefono Azzurro non solo per raccontare i dati, inseriti in un contesto internazionale di contrasto, ma anche di proposta operativa e di cambiamento nelle azioni fin qui portate avanti dalle istituzioni.

Nella Giornata Nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia, la Polizia Postale condivide i dati più significativi di un impegno quotidiano, volto alla tutela dei minori da ogni forma di rischio in ambito cibernetico. La lotta costante all’abuso sessuale commesso attraverso la rete in danno di minori ha portato, complessivamente, ad un aumento del numero dei soggetti adulti arrestati per reati di pedopornografia, adescamento online e abuso sessuale. Si tratta di soggetti di elevata pericolosità, tendenzialmente recidivi, spesso colti nella flagranza del reato di detenzione di ingente quantità di materiale pedopornografico. Sono in genere uomini, di età inferiore ai 50 anni, che cercano di sfruttare le caratteristiche tecniche dei diversi servizi di rete e di messaggistica istantanea, nel tentativo di assicurarsi anonimato e impunità.

L’adescamento si riconferma come un fenomeno preoccupante, che investe fasce di età sempre più precoci, sovente proprio negli ambienti virtuali che i ragazzi tendono a considerare più sicuri, come le chat con i compagni di scuola, i social e le piattaforme di gaming. I minori sono le vittime più fragili di comportamenti illeciti e distorti, posti in essere da singoli o da reti organizzate, che approfittano della loro istintiva fiducia nel prossimo per carpire dati personali, confidenze, immagini private, per poi ricattarli in vario modo, causando anche conseguenze terribili.

Per questo la Polizia Postale è costantemente impegnata nella loro protezione, al fine di proteggerli dalle attenzioni deviate di adulti, che si concentrano proprio dove la presenza di minori è maggiore. I genitori sono il primo baluardo di sicurezza per bambini e ragazzi ed hanno, nell’ascolto e nel dialogo, gli strumenti più potenti per rendere la tutela dei bambini una realtà e la loro sicurezza un fatto. Anche la scuola svolge un ruolo fondamentale ed a vantaggio dei giovani sono dedicate le costanti iniziative di formazione che i Centri operativi della Polizia Postale realizzano ogni giorno.

Il Dossier Dentro i numeri: la lotta alla pedofilia online contiene non solo numeri in grado di raccontare di un rischio concreto ed attuale, ma descrive l’articolato sistema di tutela realizzato dalla Polizia Postale, fatto di sinergie interistituzionali e di attività multidisciplinari, nelle quali la commistione dei saperi e degli impegni miri a costruire soluzioni possibili ed efficaci.

La rete è oggi il luogo del progresso e dello sviluppo delle società, ma è diventata anche strumento di amplificazione della minaccia per l’infanzia e l’adolescenza: la protezione dei bambini e dei ragazzi da ogni forma di abuso sessuale è possibile, può diventare realtà se si rompe il silenzio, se si creano alleanze, se si condivide la responsabilità di proteggerli anche online, sempre, se si agisce in modo costante sulla conoscenza e sulla prevenzione.

Si assiste ad un considerevole aumento del numero di minori coinvolti, quali autori di reato, nei reati attinenti alla pedopornografia, con particolare riguardo alla detenzione e alla cessione di materiale pedopornografico. Proprio per questo, il nostro Centro operativo cura innumerevoli iniziative destinate ai ragazzi, con l’obiettivo di costruire insieme una vera e proprio cultura dell’uso consapevole e responsabile della rete, informando i più giovani sui rischi per la loro sicurezza personale, sull’importanza del rispetto dell’altro, ma anche sulle conseguenze delle proprie azioni.

Dentro i numeri:
la lotta alla pedofilia online

Introduzione
La Polizia Postale e delle Comunicazioni. Un impegno costante per la protezione dei più piccoli

L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha reso Internet uno strumento assolutamente irrinunciabile. Persone di tutte le età, anche quelle più mature, hanno scoperto un potenziale infinito di opportunità grazie alla connessione globale: i servizi per la comunicazione e quelli, dai più semplici ai più complessi, che costruiscono oggi il nostro quotidiano hanno reso la vita più comoda e facile, rendendo ogni servizio a portata di mano, anzi di click.
La rapida diffusione dell’uso di Internet però ha ben presto messo in evidenza criticità importanti ed urgenti.
È in questo scenario che la Polizia Postale e delle Comunicazioni, quale “specialità” della Polizia di Stato, all’avanguardia nell’azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia della libertà di ogni forma di comunicazione, interpreta in modo innovativo la propria missione istituzionale a tutela dei cittadini.
Un metodo multidisciplinare, un approccio al contrasto ai fenomeni del cybercrime improntato alla costruzione di sinergie pubblico-privato, all’integrazione dei saperi, alla ricerca ed alla standardizzazione delle tecniche investigative, realizzate attraverso una cooperazione tra informatica, psicologia, giurisprudenza e sicurezza, che promuovono un impegno costante nello sforzo di adeguamento necessario che caratterizza le attività del Servizio centrale e dei rinnovati Centri Operativi Sicurezza Cibernetica territoriali.
In una giornata così significativa è utile condividere l’analisi dei numeri di questo impegno, che per quanto complesso possa sembrare il concetto di cyber sicurezza, parte sempre dalla tutela delle persone ed in particolare di quelle più esposte, di quelle più preziose.

Il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni
Ivano Gabrielli

La Polizia Postale è la polizia del futuro perché in essa già si realizza una proiezione verso forme evolute di prevenzione e contrasto a minacce complesse, globali e subdole come l’abuso sessuale online di minori. Nella Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia vogliamo raccontare un profondo e sentito impegno di uomini e donne della Polizia di Stato contro chi attenta all’essenza di una società e chi minaccia l’innocenza di bambini e ragazzi, nel luogo virtuale del loro sviluppo ed entusiasmo.

La Pedofilia online
I numeri della lotta allo sfruttamento sessuale dei minori in rete

2622 Questo è il numero dei siti oscurati e resi irraggiungibili agli internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini e vengono oscurati perché consentono alle immagini di abuso di continuare a circolare, favoriscono la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime e alimentano la richiesta di nuovi abusi sui minori.

1466 Questo il numero delle persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori nel 2022, 299 i soggetti denunciati già dopo i primi tre mesi del 2023. Sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni, i soggetti che vengono identificati come responsabili di reati legati alla pedopornografia. Nel 2022 sono 149gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Le indagini che esitano in un arresto sono quelle che identificano soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.

430 casi di adescamento online nel 2022 Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56 i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-16 anni). Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili su socialnetwork, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.

La cooperazione e le sinergie
Un approccio integrato per la sicurezza dei bambini e dei ragazzi

L’abuso sessuale di minori è un fenomeno trasversale che assume dimensioni globali, in una società dove l’interconnessione tra le persone diventa una regola e dove i confini spazio temporali diventano sempre più labili. In un panorama di tale complessità diventa fondamentale promuovere un modello operativo improntato sulla sinergia, la compartecipazione e la condivisione, al fine di rendere l’opera di tutela e di messa in sicurezza di bambini e ragazzi una realtà concreta. La complessità della minaccia cibernetica che può aggredire l’infanzia e l’adolescenza impone inoltre un continuo l’affinamento delle strategie utili alla migliore gestione dei casi.

Nel 2022 sono stati siglati importanti protocolli di intesa con:

SAVE THE CHILDREN (marzo 2022) per favorire l’accesso dei minori ad un ambiente online più sicuro, per prevenire i rischi connessi ad un utilizzo non consapevole della rete, per contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi.

TELEFONO AZZURRO (giugno 2022) per il potenziamento dell’attività di prevenzione e di contrasto alle violenze in danno dei minori in rete attraverso la stipula di accordi tra pubblico e privato sociale.
Nel 2023 sono stati rinnovati ulteriori protocolli di intesa con:

COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO (gennaio 2023) il protocollo favorirà la realizzazione di campagne di sensibilizzazione per bambini e ragazzi, volte ad un uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e avvierà iniziative congiunte per l’individuazione delle vittime di eventuali abusi online.

 METER (aprile 2023) l’accordo sottoscritto disciplina le attività e i progetti svolti in collaborazione tra le parti per la realizzazione di iniziative congiunte in materia di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nell’ambito della tutela dei minori da ogni forma di violenza e abuso online, riconoscendo la necessità di azioni sinergiche per promuovere l’educazione di minori e famiglie a un uso consapevole della rete.

NATIONAL CENTER FOR MISSING & EXPLOITED CHILDREN Sempre proficua la collaborazione con organismi internazionali attivi nella protezione di minori come il N.C.M.E.C. statunitense, che coadiuva le attività di gestione delle segnalazioni di rischio per minori, che collabora per la messa in sicurezza e l’identificazione delle piccole vittime.

Trend attuali del rischio cibernetico
Per la tutela dell’infanzia e adolescenza dall’abuso online
Adescamento di minori online 866 casi in tre anni

È sempre più preoccupante la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono poco meno di novecento, i bambini approcciati da adulti nei luoghi virtuali del gioco e della socializzazione, mentre esercitano il mestiere di crescere, spesso convinti di essere in un luogo sicuro. Una convinzione di sicurezza che li rende vulnerabili e che è condivisa con genitori e insegnanti, spesso all’oscuro di quanto adescatori e pedofili conoscano profondamente le fragilità delle vittime e le potenzialità del web nel ridurre le sane strategie di protezione di bambini e ragazzi. Sono 56 i casi nei primi tre mesi del 2023.

Minori indagati per pedopornografia 150 casi

Da qualche anno si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono quasi sempre maschi, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale sessuale, incappano in circuiti informali online dove accedono ad ogni tipo di materiale illegale tra cui quello che riguarda abusi sessuali su minori, non disdegnano di condividere con altri utenti per inconsapevolezza, goliardia e superficialità.

Bambini e ragazzi vittime di sextortion 132 casi

Un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, nel 2022 minaccia bambini e ragazzi con curiosità sessuale e li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione, diffondendo sui social immagini sessuali autoprodotte. Tutto inizia con qualche scambio di battute con profili social di coetanei, si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più spinte e riservate. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue (30,50,100 euro), ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi se non vogliono che il materiale sessuale venga diffuso online. Le vittime si sentono in trappola tra la vergogna e il terrore della diffusione delle immagini intime.

Lo studio criminologico dei fenomeni di abuso
La psicologia applicata alla repressione dell’abuso online di minori

L’Unità di Analisi del crimine informatico- UACI è un’équipe composta da psicologi della Polizia di Stato che integra le competenze di natura socio-psicologica con l’attività di contrasto alle varie forme di abuso online di minori, cyberbullismo e pedopornografia in primis.

Il lavoro di profiling criminologico svolto dagli psicologi consiste nella ricostruzione dei diversi profili di abusanti che usano la rete per scambiare e condividere immagini di abuso sui bambini, a partire dai casi concreti gestiti dai COSC e dalle SOSC della Polizia Postale.

Uno spazio di approfondimento è inoltre riservato allo studio dei casi di adescamento online, per individuare le ricorrenze presenti nel modus operandi, nelle modalità di approccio alle piccole vittime, al fine di orientare le campagne di sensibilizzazione ai rischi di internet a partire dai dati concreti del fenomeno reale.

Dall’analisi dei casi emerge come i soggetti interessati al materiale pedopornografico siano in genere maschi, di un’età inferiore ai 50 anni (77% dei soggetti ha un’età inferiore ai 49 anni, e un’età media di 37 anni, dati 2020-2022) spesso sposati o con una relazione sentimentale stabile, in gran parte senza precedenti penali, gelosi della loro vita “segreta” e perversa, che tengono nascosta alle famiglie.

Per quanto attiene invece agli adescamenti online, si osserva una tendenza a differenziare le modalità di aggancio delle potenziali vittime in relazione all’età e al genere delle stesse: i bambini più piccoli (entro i 10 anni) vengono spesso agganciati in piattaforme di gioco online, collegate ad app gratuite di gaming online, magari scaricate sugli smartphone dei genitori. Gli adulti si infiltrano in questi circuiti, si offrono di aiutare i piccoli giocatori a vincere le partite, scambiano confidenze e poi cercano di passare su circuiti di messaggistica per essere più “protetti” dal rischio di identificazione.

Le adolescenti invece vengono agganciate soprattutto sui socialnetwork attraverso like e messaggi di apprezzamento sull’aspetto fisico, i ragazzi invece vengono agganciati con la promessa di sessioni di sesso virtuale con sedicenti coetanee.

In tutti i casi, le interazioni diventano brevemente di tipo spiccatamente sessuale, possono evolvere in vere e proprie estorsioni di ulteriori immagini private e producono nei ragazzi un senso di intrappolamento molto intenso: bloccati dalla vergogna di aver concesso attenzioni a degli sconosciuti, impauriti da minacce o dal tenore eccessivo delle conversazioni, fanno fatica a denunciare e chiedere aiuto ai genitori e agli insegnanti.

Ancora più complesso quanto osservato in merito agli abusi sessuali commessi per la realizzazione di materiale pedopornografico da scambiare in rete: sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi. È proprio il legame di fiducia che si instaura tra vittima e abusante ad essere il principale ostacolo all’emersione dei casi. Le complesse indagini informatiche svolte dalla Polizia Postale che vengono effettuate sul materiale foto e video sequestrato agli indagati consentono di geolocalizzare le vittime e gli abusanti, ponendo fine all’orrore.

Dentro la Pedofilia Online
Il supporto psicologico agli operatori della Polizia Postale


Nel 1998 in Italia si introduce il reato di pedopornografia con la legge n. 269/1998 “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù” e si associa ad esso la possibilità, in via esclusiva per la Polizia di Stato, di utilizzare importanti strumenti giuridici come l’attività investigativa in sotto copertura per contrastare ogni forma di sfruttamento sessuale dei minori in rete. Queste attribuzioni impongono, fin da subito alla Polizia, la necessità di approntare un lavoro complesso, sotto il profilo investigativo, ma anche, e soprattutto, sotto il profilo umano: fingersi pedofili quando si detesta la violenza, quando si indossa un’uniforme che rappresenta un impegno personale verso la protezione di bambini e ragazzi dagli abusi.

Lo staff di psicologi della Polizia di Stato dell’UACI affianca il personale del C.N.C.P.O. e tutti gli operatori della Specialità dislocati sul territorio, con il Progetto Formazione Assistita. Si tratta di un percorso di studio, progettazione e realizzazione di azioni volte al sostegno psicologico degli operatori della lotta alla pedofilia on-line, che visionano migliaia di immagini illegali, interagiscono con pedofili e incontrano piccole vittime e le loro famiglie, in momenti di grande dolore.

250 operatori formati sulla protezione psicologica negli ultimi tre anni

Attraverso corsi residenziali ad alto contenuto scientifico, presso il Centro di Addestramento della Polizia di Stato di Cesena, gli psicologi dell’UACI forniscono agli operatori sotto copertura e agli investigatori, strumenti utili per ridurre al minimo l’impatto emotivo legato a questo particolare tipo di servizio, anche attraverso il confronto tra pari, simulazioni ed esercitazioni pratiche. L’obiettivo non è rendere gli operatori insensibili al dolore delle vittime ma quello di sviluppare autoconsapevolezza, autodominio e buone prassi utili al defaticamento psicologico, in un clima di condivisione.

La prevenzione ai rischi di internet
Le campagne di sensibilizzazione per bambini e ragazzi

La sicurezza in rete di bambini e ragazzi è un tema che ha assunto un’importanza progressivamente più ampia, sino a diventare cruciale per piccoli cittadini che hanno, per la loro proiezione nel futuro, un rapporto di assoluta attrazione verso le nuove tecnologie.

L’integrazione di competenze afferenti a diversi ambiti disciplinari appartiene alla natura stessa della Polizia Postale e delle Comunicazioni, la cui azione repressiva si proietta necessariamente nella realtà virtuale di internet, attraverso i nuovi supporti tecnologici, con un’attenzione particolare alle specifiche fragilità e peculiarità degli autori di reato e delle vittime. La multidisciplinarietà dell’approccio proprio della Polizia Postale caratterizza una serie di iniziative e percorsi progettuali, autonomi e in cooperazione con enti pubblici e privati, la cui importanza risiede nell’effetto di sensibilizzazione progressiva di minori e adulti sui temi del rischio online.

Di seguito una sintesi dei principali progetti

UNA VITA DA SOCIAL
Nel 2022 è ripartita da Gragnano (Na), la più importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Miur, per la sensibilizzazione e la prevenzione dei rischi e dei pericoli del web per i minori. Gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni e degli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell’Istruzione hanno coinvolto oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 17.000 Istituti scolastici, 400 città raggiunte sul territorio e due pagine Twitter e Facebook con 127.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

#CUORICONNESSI
L’8 febbraio 2023 è ripartita la Campagna di sensibilizzazione ideata e realizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con Unieuro, in occasione del Safer Internet Day, istituito nel 2014 dalla Commissione europea, per promuovere un utilizzo consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, soprattutto tra i più giovani.

#NEIPANNIDICAINO
Obiettivo del progetto è la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi le prospettive della vittima e dell’autore di un reato, attraverso la proiezione, su visori 3D, di scenari costruiti per indurre stati emozionali profondi. La peculiarità del progetto risiede nella metodologia innovativa utilizzata e nella ricerca scientifica applicata all’uso delle più moderne tecnologie, per un nuovo, più attuale, modello di educazione alla legalità. 5 le regioni obiettivo del Progetto, più di 1000 i ragazzi formati con la realtà virtuale.

Fonti: ANSA e Polizia Postale e delle Comunicazioni-Polo Anticrimine della Polizia di Stato.

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