Coldiretti: i bambini italiani sono i più obesi

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In Italia il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, con un risultato che è il peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%, e un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni: è emerso da una analisi della Coldiretti su dati Oms diffusa in occasione della Festa dell’educazione alimentare nelle scuole con l’inaugurazione della prima fattoria didattica con migliaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia al Villaggio contadino a Bari nelle scorse settimane.

 Una situazione che ha aggravato un fenomeno allarmante poiché i numeri evidenziano come i problemi di peso interessino nel nostro Paese proprio i giovani con una situazione preoccupante anche tra i 10 e i 19 anni che registrano un percentuale di obesi o in sovrappeso del 34,2% rispetto al 24,9% degli adolescenti europei, ha sottolineato la Coldiretti:

“La diminuzione forzata dell’attività fisica e il maggior tempo passato in casa e davanti alla tv negli anni della pandemia si sono aggiunti all’adozione di modelli sbagliati di consumo all’interno dei nuclei familiari con il preoccupante abbandono dei principi della Dieta mediterranea. Basti pensare che ben sei adolescenti italiani su 10 non mangiano né frutta né verdura ogni giorno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Oms, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.

Ma i bambini italiani fanno anche meno sport dei loro ‘colleghi’ europei. Basti dire che il 95% dei bambini italiani non pratica un livello adeguato di attività fisica, che colloca l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi Ocse, secondo dati Oms. Non a caso circa il 70% dei piccoli italiani passano almeno due ore al giorno guardando la tv o tablet, pc e cellulari, secondi solo dietro San Marino”.

 Ed a preoccupare sono anche in Italia i 2.300.000 adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su. Proprio per aiutare i piccoli italiani a mangiare meglio e a prevenire patologie nell’età dello sviluppo ma anche in quella successiva Coldiretti è scesa in campo con la festa dell’educazione alimentare:

“L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno. Occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli”.

Sempre restando nel mondo scolastico più di un italiano su tre sogna per il proprio figlio un futuro da agricoltore con un incremento del 22% rispetto a 10 anni fa spinto dalla nuova convinzione comune che le campagne siano capaci di offrire qualità della vita ma anche creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo:

“Guerra e pandemia hanno evidenziato tutta la strategicità del cibo e il risultato è un profondo mutamento culturale che si traduce anche nelle scelte imprenditoriali con oltre 55.000 giovani italiani che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia.  

Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70% delle imprese giovani opera in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili”.

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