Giornata per le Vocazioni: gioia dell’incontro con Cristo

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Domenica prossima la Chiesa cattolica celebra la 60^ Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, istituita nel 1964 da san Paolo VI, sul tema ‘Vocazione: grazia e missione’, che fu una profetica intuizione del Papa, mentre era in pieno corso il Concilio Ecumenico Vaticano II, come ha spiegato il card. Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, presentando il messaggio papale:

“E’ questa un’opportunità per richiamare la gioia dell’incontro con Gesù, che libera dalla tristezza di una vita chiusa nella prigione dell’individualismo, allarga gli orizzonti, riempie il cuore. La dolce e confortante gioia che deriva dall’incontro con il Signore è ciò che permette a ciascuno di noi di scoprire la propria vocazione:

Dio, infatti, ha un ‘sogno’ che desidera realizzare per noi e con noi, un progetto che ci consegna perché, accogliendolo e realizzandolo con tutta libertà, possiamo trovare il significato autentico della nostra esistenza, la realizzazione della nostra umanità, ma anche la missione attraverso cui contribuire alla costruzione di un mondo più fraterno, più giusto e più solidale, anticipo e realizzazione del Regno di Dio”.

Nel messaggio c’è un’esortazione a scoprire il ‘primato’ di Dio, che è fonte di missione: “E ci esorta a riscoprire il primato di Dio, perché solo quando facciamo spazio a Lui e alla sua chiamata, allora la nostra vita fiorisce e la nostra libertà si realizza nel bene e nella verità.

Il Santo Padre fa una scelta precisa: partire da Dio, dalla sua grazia, dalla sua paterna e premurosa sollecitudine con la quale si muove verso di noi, per venirci a cercare e parlare a noi ‘come ad amici’.

Solo dal dono gratuito e generoso dell’amicizia con cui il Signore ci viene incontro nasce la possibilità di portare avanti una missione nella nostra vita, nella Chiesa, nella società e nella storia. Dalla grazia di Dio, insomma, nasce la nostra missione qui sulla terra!”

Ed è vocazione della Chiesa portare la ‘buona notizia’: “E’ la Chiesa che, con un volto lieto e con le braccia allargate, deve saper dire a ogni donna e a ogni uomo: sei amato da Dio e il Signore ha un sogno anche per la tua vita! Perciò, nella diversità e varietà dei suoi carismi, la Comunità cristiana è chiamata a diventare un luogo accogliente e ospitale, che non esclude mai, che non ostacola la fantasia dello Spirito, ma che aiuta tutti a scoprire la propria vocazione.

Un compito che richiede l’impegno dei laici e dei pastori: facciamo in modo che ogni persona, ciascuno con la propria sensibilità e col proprio percorso di vita, varcando la soglia della Comunità cristiana vi possa trovare gli strumenti utili per la ricerca della propria felicità e per scoprire il progetto di Dio: il silenzio, la preghiera, l’ascolto, il discernimento”.

Nel breve intervento mons. Andrés Gabriel Ferrada Moreira, segretario del Dicastero per il Clero, ha evidenziato l’interesse del papa per la sinodalità: “Il Messaggio dice relazione con l’interesse e la ferma volontà di Papa Francesco di promuovere la sinodalità come modo di essere Chiesa.

L’anno scorso ha compiuto la Visita ad ‘limina apostolorum’ la Conferenza del Brasile, che ha condiviso con Papa Francesco che quella Chiesa stava vivendo il suo terzo anno vocazionale dal tema: ‘Vocazione: grazia e missione’”.

Infine il reverendo Eamonn McLaughlin, Officiale dello stesso dicastero, ha evidenziato la necessità di una pastorale vocazionale: “Ai sacerdoti compete uno specifico sguardo amorevole per la promozione delle vocazioni al sacerdozio. La testimonianza di presbiteri umili e gioiosi, che conducono una vita santa e coerente, che sono innamorati del Maestro e che hanno l’odore delle pecore, certamente può ispirare molti alla sequela Christi…

In ogni parrocchia, sarebbe opportuno individuare una persona (sacerdote, religioso o laico) o un gruppo dei fedeli, responsabile per la promozione della pastorale vocazionale, innamorato del Signore e testimone della gioia della fede.

Infine, è auspicabile che vengano istituiti e promossi nelle singole Diocesi, Regioni e Paesi, i Centri per le Vocazioni, chiamati a promuovere e a tenere desta la necessità della pastorale vocazionale. Tutti noi battezzati, siamo, non solo collaboratori, ma corresponsabili, di tale specifica iniziativa della Chiesa”.

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