Luigi Savaré e la passione per l’oratorio

Condividi su...

Mi sono resa conto di conoscere poco la storia del fondatore dell’oratorio della mia parrocchia. Ho più informazioni riguardo la storia  di altri preti, i quali hanno fatto molto per i giovani, ma poco su Don Luigi Savaré (15 agosto 1878 – 22 marzo 1949). Il Servo di Dio è stato considerato da subito Santo dai lodigiani i quali, dopo la sua morte, si sono prodigati per far conoscere la sua vita.

Dalla vita di don Luigi Savaré si possono imparare tre importanti insegnamenti: amate sempre per primi, fatevi volere bene con affetto ‘paterno’ ed amate senza escludere nessuno. Per quel che riguarda il primo principio, don Luigi diceva: “Andate voi dai ragazzi, fate il primo passo, in questo sta l’amore”.

Il secondo principio, invece, veniva spiegato da queste frasi di don Luigi: “Ogni ragazzo in oratorio  deve sentirsi amato e motivato con un sorriso, una parola cordiale, un consiglio, un suggerimento. Attuate una educazione integrale allo scopo di permettere uno sviluppo completo: sociale, morale e religioso”.

Il terzo argomento è sintetizzabile in questa affermazione del don: “Per soddisfare l’esigenza che i giovani hanno di sentirsi amati, affinché a loro volta imparino a voler bene e ad ‘accettare con slancio e amore’ le dure esigenze di compiere il proprio dovere”.

Un altro insegnamento importante che si può apprendere dal Servo di Dio è: sviluppate amicizia che si apre agli altri, come indica il Vangelo. Il Don diceva: “Non voglio che mi consideriate un superiore, ma padre e amico e vi chiedo che la vostra confidenza sia quella che aspetto dai veri amici”.

L’organizzazione che affiancava don Luigi nella gestione dell’oratorio era formata da Cooperatori dei Giovani. L’organico direttivo era formato da: prefetto, vice prefetti, presidenti delle sezioni religiose, culturali e sportive. I collaboratori erano quelli che avevano specifici incarichi nella filodrammatica, nel catechismo, nel servizio di portineria e riordino del teatro per lo spettacolo della sera.

Il mercoledì, tutta l’organizzazione si riuniva per la riunione presieduta da don Luigi. Il giovedì sera piegavano e spedivano le ‘Stille Benefiche’ (3000 copie in 15 giorni). A questo lavoro partecipavano anche alcuni ragazzi dell’oratorio.

La domenica, i cooperatori erano presenti in oratorio durante le attività, per evitare eccessivi entusiasmi che potevano creare incidenti. Essi erano presenti alle manifestazioni organizzate, in particolare modo la Processione del 24 Maggio in onore della Madonna Ausiliatrice.

Loro dovevano mantenere l’ordine dentro e fuori l’oratorio, data la grande affluenza di gente proveniente da tutte le parrocchie di Lodi e dintorni. L’oratorio, in estate, accompagnava i ragazzi ai boschi dell’Adda per un bagno ristoratore durante la calura. All’epoca, nell’oratorio si trovava il ‘Convegno di San Giuseppe’, oggi ‘Casa di San Giuseppe’, una zona dedicata agli anziani che giocavano a bocce.

Don Luigi fece erigere il Santuario di Santa Maria Ausiliatrice dove sorgeva la cappella dei caduti, nella quale era stata portata la ‘Campana dei suoi Giovani caduti in guerra’. Questa  aveva il compito di ricordare i ragazzi che avevano dato la vita per la patria, ma anche di essere attivi operatori di pace. 

Don Luigi viene ricordato come il prete con una tunica lisa, rattoppata, un cappello sgualcito durante i giochi coi ragazzi e un paio di scarpe bucate, sempre felice e circondato dai ragazzi. Loro si fidavano di lui e si confidavano.

L’incarico di occuparsi dell’oratorio cittadino gli era stato dato dal vescovo nel 1909. Da quel momento, fino alla fine dei suoi giorni, esso fu il principale ambito del ministero di don Luigi. L’oratorio passò dal palazzo vescovile alla sede di via Legnano (poi Collegio Vescovile) a quella di viale Rimembranze, dove si trova tuttora.

Oggi il contesto cittadino è diverso da quello in cui viveva don Luigi, ma l’opera educativa dell’oratorio ha sempre necessità di rendere consapevole il giovane del suo posto nella storia creando, insieme ai credenti, un mondo migliore dove prevalgano amore, pace e giustizia.

Per migliorare l’attuale società vanno cambiati i modelli di vita aiutando e unendo le famiglie, assistendo e non sfruttando il prossimo, lasciando sempre la di lui dignità al primo posto rispetto alle scelte politiche, etiche e religiose, come insegnava Gesù. 

Fonti: ‘Strenna natalizia 2022 dall’associazione ex oratoriani e simpatizzanti di don Luigi Savaré’ e ‘Santi e beati.it’.

Free Webcam Girls
151.11.48.50