Pasqua di risurrezione: Alleluia! Cristo è davvero risorto!

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Oggi si celebra la seconda festività dell’anno liturgico: la Pasqua del Signore! E’ la festa più sacra dell’anno perché in essa si celebra la redenzione operata da Cristo Gesù, che ci costituisce veri figli di Dio. E’ la festa delle feste, la solennità delle solennità per cui, afferma papa san Gregorio, anche a Gerusalemme la parte più sacra  del Tempio veniva chiamata ‘Sancta sanctorum’, il santo dei santi.

Nel Natale abbiamo celebrato la nascita di Gesù, l’uomo-Dio; tre giorni addietro abbiamo celebrato il sangue prezioso di Gesù sparso per i nostri peccati, oggi la Chiesa esulta ricordando Cristo Gesù vincitore della morte. La risurrezione di Gesù è avvenuta l’indomani del sabato ebraico; ecco perché per noi oggi è la grande festa: la Domenica di Pasqua.

Essa ci ricorda la Pasqua degli Ebrei, quando l’antico popolo del Signore uccise l’agnello, segnò con il sangue gli stipiti delle case e l’Angelo della morte colpì solo le case degli egiziani, le case non segnate dal sangue. Gesù è morto per noi, vero agnello sacrificato per salvare chi crede in Lui.

Egli è il nuovo Agnello che ha tolto i peccati del mondo; il suo sacrificio ci ha rigenerato a vita nuova e noi esultiamo perché Cristo Risorto è vivo in mezzo a noi, resterà sempre in mezzo a noi; Cristo, nostra Pasqua, è risorto, alleluia e a Lui gloria e potenza nei secoli eterni. La morte e la risurrezione del Verbo di Dio incarnato è un evento di amore insuperabile; è la vittoria dell’amore di Dio che ci ha liberati dalla schiavitù del peccato e della morte.

Gesù oggi ha cambiato il corso della storia infondendo un rinnovato senso e valore alla vita dell’uomo: ‘Sono risorto e sono ancora e sempre con te!’ L’evento della Pasqua, della risurrezione di Gesù è essenzialmente un evento di amore: amore del Padre che consegna all’umanità il Figlio per la salvezza dell’uomo; amore del Figlio che si abbandona al volere del Padre per tutti e per ciascuno di noi; amore dello Spirito Santo che guida sempre questa Chiesa istituita e sorta, grazie al sangue versato da Cristo Gesù sulle croce. 

Il cristianesimo non è moralismo ma vero dono di Dio all’uomo. Gesù non ci ha amato a parole, ma ci ha dato il dono di se stesso. ‘Quando sarò innalzato tra la terra e il cielo, io attirerò tutto a me’. La risurrezione di Cristo Gesù conferma la nostra fede: non abbiamo creduto in un uomo trascinatore di folle, ma in Gesù vero uomo e vero Dio. Cristo sostiene così la nostra speranza: perché come Cristo, nostro capo, è risorto, anche noi risorgeremo. E’ Parola di Dio! Cristo risorto indirizza la nostra vita: non siamo figli della terra ma del cielo; Cristo ci ha guadagnato la vita eterna.

La risurrezione di Gesù dà un senso nuovo alla vita dell’uomo: a) non esistiamo per morire e la vita, anche se talvolta dobbiamo soffrire, non è un assurdo; Gesù stesso ci dice: ‘Chi vuole essere mio discepolo prenda la croce e mi segua; io sarò sempre con voi’. b) Se siamo risorti in Cristo e con Cristo,  cerchiamo le cose  di lassù e non quelle della terra.

Il Sinedrio e i Capi del popolo ebreo che avevano condannato Gesù in croce credendo così di liberarsi di lui, avevano paura di Gesù vivo e morto. Costrinsero Pilato, governatore romano, non solo ad emettere una sentenza di morte, pur avendolo riconosciuto innocente, ma anche a far custodire la sua sepoltura da picchetti armati di soldati romani e giudei perché dicevano: quell’impostore disse: dopo tre giorni risusciterò. Gesù la mattina del terzo giorno esce vivo dal sepolcro  e gli Angeli alle pie donne, accorse per imbalsamare il suo corpo, danno il lieto annuncio: chi cercate? Il vivo in mezzo ai morti?  E’ risorto come aveva detto.

E Gesù risorto tranquillizza le pie donne, rassicura gli Apostoli accorsi alla sua sepoltura: ‘Stolti e lenti di cuore nel credere tutto ciò che hanno detto i profeti’. Agli Apostoli raccolti nel cenacolo e tremanti di paura dà il suo saluto: ‘la pace sia con voi’, dopo essere entrato a porte chiuse. Gli apostoli, i primi predicatori, annunciatori del Regno di Dio, non annunciano Gesù trascinatore di folle o taumaturgo o persona speciale, ma Gesù crocifisso, morto e risorto.

La Chiesa nasce e si diffonde a partire dal sepolcro vuoto; da Cristo risorto, motivo di scandalo per gli Ebrei, motivo di disgusto per quanti non credono. La risurrezione di Gesù non è come la risurrezione di Lazzaro, morto e uscito vivo dal sepolcro dopo quattro giorni dalla sua sepoltura: Lazzaro è risorto, grazie a Gesù, ma poi con il tempo dovette morire; la risurrezione di Gesù è un cammino in avanti, Gesù entra nella dimensione dello spirito dalla quale non c’è ritorno indietro.

E’ la vita eterna. Se Cristo Gesù non fosse risorto, vana sarebbe anche la nostra fede. la Pasqua segna la nuova via da percorrere: ‘Se il chicco di grano, dice Gesù, caduto a terra non muore, non può diventare una rigogliosa spiga’. Se non si ha il coraggio della potatura non si può avere un albero rinvigorito.

Il sepolcro non segnò per Gesù la fine ma è stata la sua seconda culla , lo stesso sarà per noi se abbiamo fede, speranza e amore. Questo è il messaggio che oggi Gesù mette nelle nostre mani; viviamo con fede e amore e per tutti, cari amici, l’augurio di Buona Pasqua. Siate ovunque portatori di questo massaggio di pace e di amore nelle vostre cose, nel vostro lavoro, in ogni angolo della terra.      

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