Papa Francesco invita ad avere lo zelo di san Paolo

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“Saluto cordialmente i pellegrini polacchi. Tra pochi giorni ascolteremo una commovente descrizione della Passione di Cristo. Questo racconto risvegli nei vostri cuori il pentimento e l’apertura all’amore di Cristo, che ci ha amato fino alla fine. Abbandonando l’uomo vecchio, potete portare il Signore con rinnovato zelo a coloro che vivono in mezzo a voi. In particolare, continuate a sostenere i vostri fratelli e sorelle sofferenti nell’Ucraina, nella martoriata Ucraina. Vi benedico di cuore”: con questo saluto papa Francesco, terminando l’udienza generale, in cui ha affrontato l’essenza del cristianesimo, ha ribadito il suo sostegno al popolo ucraino.

Ed ha basato la catechesi sulla testimonianza di san Paolo, definito un ‘innamorato’ di Dio con la ‘passione’ per il Vangelo, dedicandogli due catechesi: “La storia di Paolo di Tarso è emblematica su questo argomento. Nel primo capitolo della Lettera ai Galati, così come nella narrazione degli Atti degli Apostoli, possiamo rilevare che il suo zelo per il Vangelo appare dopo la sua conversione, e prende il posto del suo precedente zelo per il giudaismo.

Era un uomo zelante per la legge di Mosè per il giudaismo e dopo la conversione questo zelo continua ma per proclamare, per predicare Gesù Cristo. Paolo era un innamorato di Gesù. Saulo, il primo nome di Paolo, era già zelante, ma Cristo converte il suo zelo: dalla Legge al Vangelo. Il suo slancio prima voleva distruggere la Chiesa, dopo invece la costruisce”.

L’apostolo delle genti è stato ‘cambiato’ dall’incontro personale con Gesù: “Nel caso di Paolo, ciò che lo ha cambiato non è una semplice idea o una convinzione: è stato l’incontro con il Signore risorto (non dimenticate questo, quello che cambia una vita è l’incontro con il Signore) è stato per Saulo l’incontro con il Signore risorto che ha trasformato tutto il suo essere.

L’umanità di Paolo, la sua passione per Dio e la sua gloria non viene annientata, ma trasformata, ‘convertita’ dallo Spirito Santo. L’unico che può cambiare i nostri cuori è lo Spirito Santo. E così per ogni aspetto della sua vita. Proprio come succede nell’Eucaristia: il pane e il vino non scompaiono, ma diventano il Corpo e il Sangue di Cristo”.

Paolo non cambia la sua ‘passione’ ma ‘direzione’: “Lo zelo di Paolo rimane, ma diventa lo zelo di Cristo. Cambia il senso ma lo zelo è lo stesso. Il Signore lo si serve con la nostra umanità, con le nostre prerogative e le nostre caratteristiche, ma ciò che cambia tutto non è un’idea bensì la vita vera e propria, come dice lo stesso Paolo: ‘Se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove’.

L’incontro con Gesù Cristo ti cambia da dentro, ti fa un’altra persona. Se uno è in Cristo è una nuova creatura, questo è il senso di essere una nuova creatura. Diventare cristiano non è un maquillage che ti cambia la faccia, no! Se tu sei cristiano ti cambia il cuore ma se tu sei cristiano di apparenza, questo non va… cristiani di maquillage non vanno. Il vero cambiamento è del cuore. E questo è successo a Paolo”.

La passione dell’apostolo per il Vangelo deriva da un’esperienza: “La passione per il Vangelo non è una questione di comprensione o di studi, che pure servono ma non la generano; significa piuttosto ripercorrere quella stessa esperienza di ‘caduta e risurrezione’ che Saulo/Paolo visse e che è all’origine della trasfigurazione del suo slancio apostolico.

Tu puoi studiare tutta la teologia che vuoi, tu puoi studiare la Bibbia e tutto quello e diventare ateo o mondano, non è una questione di studi; nella storia ci sono stati tanti teologi atei! Studiare serve ma non genera la nuova vita di grazia”.

Gesù non è astrazione: “Quando entra Gesù nella tua vita, come è entrato nella vita di Paolo, Gesù entra cambia tutto… Se non è entrato Gesù nella tua vita non è cambiata. Tu puoi essere cristiano di fuori soltanto.

No, deve entrare Gesù e questo ti cambia e questo è successo a Paolo. Bisogna trovare Gesù e per questo Paolo diceva l’amore di Cristo ci spinge, quello che ti porta avanti. Lo stesso cambiamento è capitato a tutti i Santi, che quando hanno trovato Gesù sono andati avanti”.

Infatti l’incontro con Gesù cambia la vita: “Possiamo fare una ulteriore riflessione sul cambiamento che avviene in Paolo, il quale da persecutore diventò apostolo di Cristo.

Notiamo che in lui si verifica una specie di paradosso: infatti, finché lui si ritiene giusto davanti a Dio, allora si sente autorizzato a perseguitare, ad arrestare, anche ad uccidere, come nel caso di Stefano; ma quando, illuminato dal Signore Risorto, scopre di essere stato ‘un bestemmiatore e un violento’, allora incomincia a essere davvero capace di amare. E questa è la strada”.

Infine il papa ha invitato ad avere lo zelo per Gesù, che è capace di convertire il cuore: “E questo è lo zelo, quando uno trova Gesù sente il fuoco e come Paolo deve predicare Gesù, deve parlare di Gesù, deve aiutare la gente, deve fare cose buone.

Quando uno trova l’idea di Gesù rimane un ideologo del cristianesimo e questo non salva, soltanto Gesù ci salva, se tu lo hai incontrato e gli hai aperto la porta del tuo cuore. L’idea di Gesù non ti salva! Il Signore ci aiuti a trovare Gesù, a incontrare Gesù, e che questo Gesù da dentro ci cambi la vita e ci aiuti ad aiutare gli altri”.

(Foto: Santa Sede)

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