Fa’ la cosa giusta in cammino

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‘Fa’ la cosa giusta’ a Milano ha chiuso con tanto pubblico, certificando che in Italia cresce il numero di cammini ben strutturati e delle persone, in maggioranza donne, che li percorrono interamente. Con una ricaduta economica anche sui territori attraversati: nel 2022 il passaggio dei camminatori ha prodotto almeno 1.000.000 di pernottamenti documentati, il che consente di dire che nella realtà la cifra è certamente più ampia.

Sono questi alcuni degli aspetti più interessanti che sono emersi dalla sesta edizione di ‘Italia, Paese di Cammini’, il dossier di Terre di mezzo Editore che raccoglie i dati di associazioni ed enti che rilasciano le Credenziali e i Testimonium (cioè i documenti di partenza e di arrivo dei Cammini) e i risultati di un questionario a cui hanno risposto oltre 3.000 camminatori e camminatrici.

L’indagine di Terre di mezzo registra intanto una novità importante: i ‘Testimonium’ distribuiti, ossia i documenti con cui viene ‘certificato’ che il camminatore ha concluso il cammino (o ne ha compiuto una parte significativa), sono quasi triplicati. Nel 2022 sono stati distribuiti 33.014 Testimonium. Un netto incremento rispetto al 2021 (10.821): attenzione però, l’aumento è dovuto in primis al fatto che oggi sono 47 i Cammini che rilasciano il Testimonium, rispetto ai 19 del 2021 (nel 2017 erano solo 3).

Quindi la crescita netta dei camminatori in Italia è legata anche al crescere dei Cammini che si possono percorrere nel nostro Paese. E il dato di 33.014 Testimonium, quasi tutti consegnati all’arrivo o spediti successivamente, racconta che i Cammini sono sempre più strutturati. In passato la distribuzione dei Testimonium era molto limitata per problemi organizzativi. La consegna del Testimonium comporta infatti che alla meta ci sia un’associazione e un ente che accolga il camminatore.

Per quanto riguarda le ‘Credenziali’, il 2022 conferma il trend di crescita registrato già dal 2021. Il numero di persone che ritirano una Credenziale ha raggiunto e superato i dati pre-pandemia. Nel 2022 i dati parlano di 86mila Credenziali consegnate e registrate.

Dal questionario, studiato da Terre di mezzo Editore e a cui tra febbraio e marzo 2023 hanno risposto 3.108 persone, emerge che mediamente si cammina per 8 giorni. Si può inoltre stimare che nel 2022 abbiano intrapreso un cammino almeno 123.000 persone: la cifra è ottenuta tenendo conto che, come emerge dal questionario, almeno un terzo di coloro che intraprendono un Cammino non chiede la Credenziale.

I pellegrini arrivati nel 2022 a Santiago de Compostela in Spagna sono stati 438.632, il 26% in più rispetto al 2019, ossia prima della pandemia. Quindi un incremento significativo, dovuto a due fattori. Il 2022 (come anche il 2021) è stato un Anno Santo compostelano e ha attirato soprattutto pellegrini spagnoli: questi ultimi sono stati ben 239.609 (rispetto ai 146.356 del 2019), i più numerosi rispetto a tutte le altre nazionalità.

Gli italiani, secondi dopo solo gli spagnoli, sono stati 27.134, 1.615 in meno rispetto al pre-pandemia. Il percorso più gettonato per giungere a Santiago de Compostela rimane il Cammino Francese con oltre 226.000 presenze, seguito da quello Portoghese (93.291). C’è però un aumento di chi si incammina su itinerari meno battuti in passato, come il Cammino Inglese dove si registra un +53% di presenze.

La quarta edizione del questionario tra i camminatori, curato da Terre di mezzo Editore, si basa sulle risposte di oltre 3.000 persone, che, realizzato con un questionario on line, ha tracciato l’identikit, i bisogni e le scelte dei camminatori in Italia.

Il 72% di chi ha risposto è un camminatore particolarmente ‘appassionato’: tra questi, il 37% dichiara che ‘non può più fare a meno dei Cammini’. Solo il 15% ha dedicato al camminare meno di 20 giorni nel corso del 2022; il 16% dichiara di averci speso dai 51 ai 100 giorni e il 12% più di tre mesi in totale.

Cammino di Santiago, Via Francigena (in Italia) e Via degli Dei risultano essere gli itinerari più frequentati. E sono in cima ai pensieri anche di chi sta meditando di partire nel 2023. Un quinto di chi ha risposto dichiara di essere alla prima esperienza. Tutti gli altri si sono cimentati negli anni in più Cammini, sia in Italia che all’estero.

l passaparola conta ancora più di ogni altro mezzo di conoscenza: è stato fondamentale per il 34%, dei partenti mentre il 24% lo ha scovato navigando in internet e il 15% sui social network. Alla domanda fondamentale, ‘perché ti sei messo in cammino?’, il 70% risponde perché era alla ricerca di un ‘benessere mentale ed emotivo’, il 59% per stare in mezzo alla natura, il 54% per conoscere i borghi e il territorio. Rispetto al sondaggio dell’anno scorso, spicca il fatto che nel 2021 chi era alla ricerca di benessere mentale ed emotivo era il 51,2%.

Tra le domande nuove di quest’anno il questionario apre un velo su come viene raggiunta la località di partenza del Cammino: il 35% risponde ‘in treno’, il 31% in auto e il 24% in aereo. Il 61% ha compiuto interamente il percorso e questo dato è confermato anche dal trend positivo dei Testimonium distribuiti, come abbiamo evidenziato sopra.

Quasi il 40% dedica oltre una settimana al Cammino prescelto, ma crescono le persone che camminano da 1 giorno a 1 settimana (dal 55% al 63%). Il 28% cammina da solo e il 34% in coppia. In crescita anche il dato di coloro che decidono di partire in gruppo. La guida cartacea è intramontabile: è utilizzata dal 60% dei camminatori. Il 41% utilizza anche le tracce gps sul cellulare, il 34% ha consultato una app.

Inoltre è stato compiuto, in uno dei numerosi incontri, un viaggio nelle parole, a tratti affascinante, tra l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, e lo scrittore e biblista Erri De Luca, che hanno condotto i  partecipanti a riflettere sulla corruzione delle parole:  “Sappiamo tutti quanto ciò sia vero, ma questo coinvolge la responsabilità della formazione delle idee e dell’opinione pubblica. Quando un potere si mette a falsificare la realtà, quella realtà diventa vera e procura reazioni”.

Il ricordo dello scrittore corre a quando trascorse qualche settimana su una nave di Medici senza frontiere che incrociava a largo delle acque libiche e che salvò 800 persone: “Lì ho visto la disperazione, il non avere nessuna speranza. La forza motrice è solo la disperazione e lo ha scritto Virgilio quando mette in bocca al padre di Enea che la sola salvezza per i vinti è non sperare in alcuna salvezza…

Possiamo prendere la parola in nome della lingua italiana, pronunciando parole esatte, avendo il compito supplementare di proteggerle dalle falsità, con un’ostinazione alla quale non possiamo sottrarci”.

E’ un impegno, che riguarda tutti, come ha suggerito mons. Delpini: “L’esperienza, non solo dei cristiani, è che non sono le parole che corrompono, ma è l’uso che se fa. Io combatto la mia battaglia contro le parole grigie che sono quelle che parlano per diffondere, appunto, il grigiore, quelle del lamento che fanno l’elenco di ciò che rende tristi e fanno perdere la percezione dei colori del mondo. Le parole grigie sono quelle che incrementano il senso di una civiltà che vuole spegnersi, di una città che resta imprigionata nell’assenza della speranza”.

E le parole possono ferire: “Nella Scrittura ci sono polemiche accanite contro le parole-armi usate per colpire. Un colpo di frusta produce lividure, ma un colpo di lingua rompe le ossa, si legge nella Bibbia. Sono le parole che umiliano un debole, che levano credibilità… Per questo ammiro i poeti e quelli che fanno della parola un motivo di stupore, come una lucciola nella notte…

La parola, il verbo, in greco, è il logos. All’inizio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio, come si legge nel Prologo del Vangelo di Giovanni. La parola che tiene unite tutte le cose non è una filosofia, una dottrina, ma un modo di essere uomini, carne, figli.

Questa è la risposta che trovo al bisogno di un significato per il tutto. Gesù si definisce, infatti, non come un risultato, ma come la via, intendendo il percorso umano come una sequela più che una conquista. Il senso del tutto è essere una possibilità di dono e di amore”.

(Foto: Agenzia Fotogramma)

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