Due demoni, una croce ambigua e la “bottega del rigattiere”

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 16.03.2023 – Valter Tuninetti] – San Tommaso d’Aquino diceva: “La verità, soprattutto quando incombe un pericolo, deve essere predicata pubblicamente, né deve farsi il contrario, per il fatto che alcuni se ne scandalizzano”. Mi presento a voi con questa frase sulla verità di quello che è il più grande filosofo cristiano di tutti i tempi, perché desidero fare conoscere a tutti voi dei fatti di grave alterazione della Verità e di vilipendio all’unica Verità.

Innanzitutto tengo a precisare che scrivo a nome degli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, gruppo nato solo da un mese, da un’ispirazione dello Spirito Santo e che, grazie alla grande fede ed intraprendenza di Veronica Cireneo ed altri, è cresciuto in pochi giorni, e si propone di fare fronte agli abusi nella distribuzione dell’Eucarestia, che in tutta Italia tanta sofferenza provocano nei fedeli e di ridare onore a Gesù nel suo Corpo e Sangue. Come Alleato non posso tacere di fronte a fatti che non solo disonorano Gesù, ma che grande confusione possono provocare nei fedeli.

Il 20 febbraio 2023 sull’altare della chiesa della Madonna del Carmine a Castellammare di Stabia compare una tovaglia con un ricamo che richiama la figura di satana sottoforma di caprone, ed il punto in cui è collocato il ricamo rimane proprio sotto al Santissimo. Alle proteste dei fedeli il parroco rispose che non avrebbe rimosso la tovaglia.

Io direi che non si può proprio accettare, considerando che, durante l’esposizione del Santissimo Sacramento, questa orrenda figura rimane posizionata proprio sotto l’ostensorio. Mi chiedo come si possa non vederci una figura maligna in questo ricamo, basta vedere l’espressione del demone ivi raffigurato. Le nostre voci, ovviamente, si sommano a quelle di tanti fedeli che ne chiedono l’immediata rimozione.

Parafrasando un noto proverbio posso dire: “Paese che vai, abuso che trovi”. Altra città, Milano, altra chiesa, altro abominio, segnalato prontamente dai nostri Alleati del posto. In una parrocchia della città meneghina hanno pensato bene, per raffigurare visivamente la prima domenica di Quaresima, quella delle tentazioni di Nostro Signore, di collocare proprio di fronte all’altare un diavoletto nero saltellante. E vabbè! Ma cosa si vuole dire? Che il padrone di casa è cambiato? Chi ha ideato questa cosa possibile che non comprenda che collocare una figura simile di fronte ad un altare con tabernacolo è un oltraggio enorme? Il peggio è che, essendo proprio di fronte all’altare, il fedele che si inginocchia di fronte al Santissimo Sacramento, finisce per inginocchiarsi anche di fronte al diavolo.

Oltre ad essere irrispettoso verso Gesù, vivo e presente nel tabernacolo, mi fa piacere ricordare ai sacerdoti che hanno permesso l’uso in chiesa di queste due figure qui descritte, che si configura reato di vilipendio di luogo destinato al culto religioso, come da art. 404 c.p.

Oltre ovviamente al fatto che si crea scandalo, e Nostro Signore Gesù Cristo è molto chiaro riguardo a quelli che sono motivo di scandalo: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare” (Mt 18,6).

Capisco che quella di Papa Bergoglio sia la Chiesa delle “aperture”, però questo ospite in chiesa non lo vogliamo assolutamente.

Ma se le figure rappresentate in questi oggetti sono inequivocabili, nel fatto che sto per denunciare la linea di demarcazione tra bene e male non è così chiara.

Una croce fatta col legno dei barconi dei migranti affondati nei nostri mari, messa assieme, a detta dei promotori dell’iniziativa, da ex detenuti e ragazzi disabili, è partita dalla Sicilia e sta ora passando nelle parrocchie della diocesi di Fossano/Cuneo, in Piemonte. Mentre sto scrivendo, questa croce si trova nella chiesa parrocchiale di Centallo, mio comune di residenza [QUI].

A parte il fatto che, dal punto di vista meramente estetico, è di un brutto spaventoso, essendo solo due assi di legno inchiodati assieme, con sopra una figura che di umano non ha nulla, tantomeno sembra il nostro Salvatore, nonostante gli sia stata messa una corona di spine su una estremità. Capisco che non possiamo essere nati tutti scultori o pittori, ma nei secoli artisti eccezionali hanno raffigurato il Nostro Signore in opere meravigliose, perché oggi ci tocca inginocchiarci di fronte ad un “oggetto” così brutto?

Dal punto di vista religioso mi viene da chiedere perché il Santissimo Sacramento nelle chiese è sempre più introvabile, viene messo negli angoli più nascosti, quasi fosse una vergogna da coprire; il tabernacolo ha perso il suo posto centrale, come a dire che il Padrone di casa deve stare nello sgabuzzino; le ore di Adorazione Eucaristica sono sempre meno; e viene ancora troppo spesso imposta la sacrilega pratica della comunione sulla mano senza possibilità alcuna di scelta. In tutto questo marasma di oltraggi a Gesù, vivo e vivente nell’Eucarestia, che senso ha prostrarci di fronte ai “barconi”?

Perché portare in processione nelle nostre strade un oggetto fatto sì a forma di croce, ma che non ha nulla di sacro, ed è pure brutto a vedersi? Tutto altro gusto avrebbe avuto se in processione, prima di questa croce, ci fosse stato il Santissimo Sacramento, sarebbe stato come affidare queste sofferenze a Gesù, unico capace di dare un senso alla sofferenza ed anche alla morte.

Ma anche inteso così, esistono sofferenze di serie A e di serie B? Non sono sofferenze quelle dei medici e dei sanitari sospesi e radiati per non aver voluto farsi un siero nocivo? Non sono sofferenze quelle degli anziani morti senza il conforto dei loro cari, a causa di una pseudo gestione pandemica disumana? Non sono sofferenze quelle dei lavoratori nel settore privato, pubblico, nelle forze armate, costretti a lasciare il lavoro, il sostentamento per le loro famiglie a causa di leggi inique che non hanno protetto nessuno? Perché queste sofferenze per i sacerdoti non esistono?

Non sarà forse che la “croce dei barconi” è il nuovo idolo, uno dei simboli della nuova religione che si vuole imporre al mondo, una religione uguale per tutti gli uomini senza genere sessuale, senza identità, senza cultura, schiavi del potere globalista e massonico?

Noi Alleati crediamo nell’esistenza di un solo Dio, trino e unico, Padre, Figlio e Spirito Santo, presente nell’Eucarestia, e nessuna manifestazione di culto deve essere disgiunta da questo: Gesù Cristo centro della nostra fede, al posto centrale nelle chiese, ricevuto degnamente in bocca dai fedeli, come bacio dell’anima al suo Sposo perfetto. Questo vogliamo, per questo lotteremo.

Mentre scrivo, ricevo la notizia di un altro abuso, in provincia di Bergamo: un altare trasformato in una sorta di “bottega del rigattiere” sostituendo l’altare con un tavolino e ponendo pezzi di tessuto ovunque, anfore e un leggio al posto dell’ambone. Disordine. Solo disordine.

Noi Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo non possiamo restare in silenzio di fronte a quelli che sono dei veri oltraggi alla maestà di Gesù Cristo, e siamo pronti ad entrare in azione perché i due demoni vengano subito rimossi, la croce ambigua termini il suo viaggio e la chiesa di Bergamo torni al suo decoro originale.

Siamo pronti ad usare qualsiasi mezzo lecito per ottenere questi obiettivi, a partire da lettere scritte ai vescovi delle zone interessate (Salerno, Milano, Cuneo e Bergamo), fino anche a fare ricorso alla Curia romana.

Vogliamo riprenderci ciò che ci spetta di diritto, che la casa di Dio ridiventi la casa che ha Dio al centro a partire dall’assoluta intolleranza ed il rifiuto categorico dell’abuso della comunione sulla mano. Ricordo ai sacerdoti che non sono padroni di Dio e noi fedeli non siamo loro sudditi. Vedranno presto un esercito di fedeli inginocchiati a ricevere Gesù, si preparino mentalmente per questo.

Vi ringrazio per la vostra gentile attenzione, che Dio vi benedica.

Valter Tuninetti

Account Telegram degli Alleati dell’Eucaristia e del Vangelo [QUI].

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