Pasqua è vicina: se stai affrontando una situazione dolorosa, Gesù risorgerà anche lì

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Siamo ormai vicini alla festa di Pasqua: cuore della vita e della liturgia cristiana. Il pericolo, però, è che ci si limiti a commemorare la Resurrezione del Signore, senza avere consapevolezza che quell’evento ci riguarda oggi.

Molte volte, infatti, pensiamo che la Resurrezione di Gesù riguardi un evento del passato: ovvero il momento in cui Egli ha ripreso il suo corpo dopo la morte in croce, circa duemila anni fa. Eppure, da quando ho iniziato a conoscere e scrivere storie di santi o di persone convertite, ho capito che non è proprio così.

La resurrezione di Gesù non è solo un evento passato, è un evento eternamente presente, che può riguardare anche noi, oggi, soprattutto se stiamo attraversando una situazione difficile. Gesù, morto e risorto, continua ad essere vivo e operante nella storia.

Dunque, muore in ogni morte, ma poi risorge. Ancora e ancora. Non si stanca mai di ridonare la vita laddove venga meno! Insomma, la resurrezione la si può vedere e gustare ogni volta che, in una situazione di tenebra e di dolore, Cristo viene interpellato.

Penso ad Andrea, risorto dalla droga e da una vita intrisa di violenza, grazie alla sua piena conversione a Cristo. Penso a Chiara, che ha vissuto la sua malattia nella letizia di cuore e alla consolazione che ha raggiunto i suoi cari, quando lei è andata incontro al Padre. Penso a Maria Letizia, risorta dalla morte interiore dopo aver perso la sua amata figlia e ora accoglie centinaia di ragazzi che cercano il Signore.

Penso a Francesco, posseduto da ventisette legioni, che dopo anni di esorcismi ora è tornato libero e gira l’Italia, anzi, il mondo, con la sua storia per testimoniare che Cristo è invincibile. Gesù risorge. Risorge oggi! Risorge in te… se glielo permetti.

Non devi neppure affacciarti fuori dal cenacolo, non hai neppure bisogno di aprire le porte. Cristo entra a porte chiuse. Basta che lasci aperto il cuore.Lui verrà, dicendoti ‘Pace a te’, come ha fatto coi discepoli. L’iniziativa è sua, a te sta solo rinunciare all’orgoglio e alla superbia.

I farisei non hanno visto Gesù risorto, perché si sentivano autosufficienti, perché non l’hanno accolto. Tu non fare lo stesso errore, non perdere questo dono… Nel Vangelo si dice che dove due o tre sono uniti nel suo nome, Lui sarà in mezzo a loro.

I santi testimoniano che è davvero così e che Lui è presente anche dove due o tre soffrono nel suo nome. Viene a dare a quel dolore un riscatto, un senso, non una spiegazione, forse, ma una dignità. Persino la morte fisica diventa fruttuosa per una vita nuova: pensiamo a Carlo Acutis, morto nella grazia di Dio, che ora è più vivo e operante di quando si trovava fisicamente tra noi.

E’ questa la novità del cristianesimo: con Gesù non si passa dalla vita alla morte, ma dalla morte alla vita. Qualunque cosa ti stia capitando (una malattia, un divorzio, la perdita di un figlio, di una sorella, di un amico, una brutta situazione economica, dei traumi legati all’infanzia) dai a Gesù la tua morte. L’ha già portata sulla croce, sai? E con lui uscirai vittoriosa, vittorioso, dal sepolcro. Prova solo a fidarti. Il resto lo fa Lui.

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