Gli auguri a papa Francesco

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Questa mattina papa Francesco ha presieduto nella cappella di Casa Santa Marta una concelebrazione eucaristica con i cardinali presenti a Roma. In un tweet dal suo account @Pontifex, Francesco ha poi ringraziato per le preghiere ricevute: ‘Grazie di avermi accompagnato con le vostre preghiere. Per favore, continuate a farlo’, si legge sull’account social in nove lingue.

Auguri per il decennale sono giunti da tutte le parti del mondo, ad iniziare dai vescovi italiani, che attraverso le parole del presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, hanno ricordato quel saluto iniziale ai fedeli radunati in piazza San Pietro: 

“Quel saluto è stato l’inizio di un dialogo: in questo tempo, ci ha aiutato a capire quanto il Vangelo sia attraente, persuasivo, capace di rispondere ai tanti interrogativi della storia e ad ascoltare le domande che affiorano nelle pieghe dell’esistenza umana.

Ci ha insegnato a uscire, a stare in mezzo alla strada e soprattutto ad andare nelle periferie, per capire chi siamo. Possiamo conoscere davvero noi stessi solo guardando dall’esterno, da quelle prime periferie che sono i poveri: Lei ci ha spinto a incontrarli, a vederli, a toccarli, a fare di loro i nostri fratelli più piccoli. Perché, come ci ha ricordato più volte, la nostra non è una fede da laboratorio, ma un cammino, nella Storia, da compiere insieme”.

I vescovi hanno espresso gratitudine per aver continuato l’insegnamento di papa Benedetto XVI: “Vogliamo esprimerLe la nostra gratitudine per aver accolto l’eredità di Benedetto XVI e per averci accompagnato, a partire dall’Anno della Fede, incoraggiandoci a vivere da cristiani nelle tante contraddizioni, sfide e pandemie di questo mondo”.

Mentre il presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione Cei per le migrazioni, mons. Gian Carlo Perego, ha sottolineato l’impegno del papa per i migranti: Oggi ricorrono i dieci anni di pontificato di papa Francesco. Un pontificato che è stato aperto dal viaggio a Lampedusa, ‘in quell’incrocio di sguardi, parole, silenzio e morte, e che dieci anni dopo vede ancora volti di morti e di sofferenza nel naufragio di Cutro’…

Va ascoltato il suo impegno che deve essere forte per tutti, ad accogliere, a tutelare, a promuovere e ad integrare. I quattro verbi sui quali insiste sempre il Papa e che dovrebbero formare la nostra azione ecclesiale, sociale e politica”.

Anche i vescovi europei ringraziano il papa per il suo ampio ‘magistero europeo’: “Il nostro augurio si fa riconoscenza per gli insegnamenti, la testimonianza di vita evangelica e la paternità spirituale con cui ci guida, e per il Suo ampio e diffuso ‘magistero europeo’.

Come non ricordare La Sua visita al Parlamento Europeo e al Consiglio d’Europa a Strasburgo nel 2014, ma anche i molti viaggi nel cuore del nostro Continente; il conferimento del Premio Carlo Magno nel 2016, ma anche l’incontro con i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea nel sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, il 24 marzo 2017”.

E’ un ringraziamento per il suo coraggio nel sostenere la pace: “Grazie, Santo Padre, perché in questo ultimo anno, da quando è avvenuta l’invasione dell’Ucraina, non si è mai stancato di chiedere la fine della guerra e di pregare per le vittime di questo conflitto.

Insieme alle nostre comunità ecclesiali, vogliamo unire la nostra voce alla Sua e rinnovare l’appello a quanti hanno autorità sulle nazioni perché si giunga, prima possibile, a una pace giusta per il popolo ucraino”.

E con una lettera inviata a nome della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk ha inviato gli auguri a papa Francesco per i dieci anni di pontificato, ricordando le iniziative del pontefice per la ‘martoriata ucraina’ che hanno avuto luogo già prima dell’aggressione su larga scala della Russia, rinnova l’anelito per una giusta pace in Ucraina e in Europa.

Sua Beatitudine Shevchuk ha ricordato che la guerra mondiale a pezzi di cui parla papa Francesco è divampata proprio in Ucraina, nel cuore dell’Europa, e lo ha ringraziato per ‘le molte iniziative a favore del popolo’, ed in particolare per la lettera da lui inviata a nove mesi dall’aggressione russa, perché “indipendentemente dall’appartenenza religiosa e confessionale, abbiamo sentito la compassione del Padre che conosce bene il dramma della nostra sofferenza…

Mentre insieme a Lei piangiamo le nostre vittime, e come Lei lavoriamo quotidianamente per una giusta pace, preghiamo il Signore affinché il Suo pontificato possa indicare una strada e il cristianesimo riveli la speranza luminosa di Cristo in questi storici cambiamenti di epoca”.

Mentre il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha ricordato l’amicizia con il papa: “E’ per me un onore speciale e una gioia profonda esprimere le mie più sincere congratulazioni al mio amato fratello, papa Francesco, in occasione del decimo anniversario della sua elezione a primo vescovo della nostra Chiesa sorella di Roma.

In questi dieci anni, la nostra amicizia e la nostra collaborazione, specialmente nel ministero di portare conforto e pace a tutto il popolo di Dio, e nel mandato di promuovere la cura e la guarigione per tutta la Creazione di Dio, ci hanno avvicinato nella nostra comune convinzione e nell’impegno di vedere il volto e accogliere la presenza di Nostro Signore Gesù Cristo negli ultimi dei nostri fratelli e sorelle sofferenti”.

E’ un apprezzamento per l’azione svolta in questi anni ed un invito per la celebrazione del primo  Concilio ecumenico di Nicea: “Caro fratello Francesco, apprezziamo le priorità della tua leadership, applaudiamo la prudenza delle tue azioni e ammiriamo i progressi del tuo mandato.

Personalmente, non vedo l’ora di condividere i prossimi passi del tuo cammino benedetto, mentre ci avviciniamo alla commemorazione storica e alla celebrazione straordinaria del Primo Concilio ecumenico di Nicea, dove furono formulati i principali articoli del nostro Credo cristiano”.

Anche il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill, in un messaggio a papa Francesco, si è congratulato per il decimo anniversario della sua elezione al Vescovo di Roma: “Nelle attuali difficili circostanze, date un contributo significativo alla predicazione del Vangelo di Cristo e prestate attenzione allo sviluppo della cooperazione interreligiosa”.

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