Prima Domenica di Quaresima: Gesù tentato da Satana

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Inizia la Prima domenica di quaresima, un tempo forte dell’anno liturgico, un periodo, come dice il nome, di 40 giorni durante i quali la liturgia ci invita a prepararci spiritualmente alla seconda festa dell’anno liturgico: la Pasqua di risurrezione. Il numero 40 è certamente simbolico: 4x 10; tutta la realtà è chiamata con l’aiuto di Dio a rinnovarsi con segni di vera conversione. Il n. 4 sta ad indicare gli elementi costitutivi del creato (aria, terra, acqua, fuoco) che lasciati in balia di se stessi generano il caos; il n. 10 simboleggia Dio e indica che solo con l’aiuto di Dio si determina il cosmo, l’ordine, l’armonia, la pace, l’amore.

La Quaresima ci invita alla conversione, cambiare radicalmente la nostra vita quotidiana e dall’egoismo innato nell’uomo, passare all’amore, proprio di Dio; Dio infatti è amore: con un atto di amore ha creato cielo, terra e l’uomo a sua immagine e somiglianza. Con un gesto di amore sublime, dopo il peccato dei nostri progenitori, il Verbo eterno si incarnò e Gesù, vero Dio e vero uomo, muore in croce per salvarci; Cristo Gesù, risorto il terzo giorno, vince la morte e apre agli uomini le porte del Regno dei cieli.

Ogni rinnovamento dello spirito è preceduto dall’opera umana sostenuta dalla grazia del cielo: 40 dove il 4 (l’uomo sintesi mirabile di tutto il creato) è sostenuto dal n. 10, cioè da Dio. La Quaresima essenzialmente è un richiamo a riconoscerci peccatori, fragili e limitati e a rivolgerci a Dio dicendo: ‘Signore, abbiamo peccato, perdonaci!’, Kirie, eleison!, Signore, pietà. Cosa fare allora? Ce lo indica in modo mirabile il Vangelo di questa domenica. Gesù viene tentato da Satana e il Maestro divino ci insegna come superare le tentazioni, che non mancheranno mai.

La tentazione nei momenti di bisogno; Gesù ebbe fame e il tentatore: ‘Se sei figlio di Dio fa che questa pietra diventi pane’; Gesù risponde con la sacra Scrittura (Parola di Dio): non di solo pane vive l’uomo. La tentazione della vana gloria: ‘Se sei figlio di Dio, gettati giù: gli angeli ti sosterranno perché il tuo piede non inciampi’; Gesù risponde: ‘Sta scritto, non tenterai il Signore Dio tuo’, è Parola di Dio.

La terza tentazione riguarda il potere: Tutto è mio, dice il tentatore, io metto tutto nelle tue mani se ti prostri e mi adori; e Gesù al tentatore: ‘Vattene, Satana!, sta scritto: Il Signore tuo Dio adorerai; a Lui solo renderai il culto’. Gesù, nuovo Adamo, vince il tentatore sempre con la Parola di Dio, la Sapienza eterna con la quale Dio ha creato tutte le cose. Satana rimane quel tentatore che troviamo all’inizio della vita quando tentò i nostri progenitori: se mangiate il frutto della scienza del bene e del male, diventerete come Dio; potrete fare a meno di Dio perché tu, uomo, che conosci il bene e il male sei Dio.

I nostri progenitori caddero nella rete diabolica; Gesù, viceversa, ci insegna come eludere e vincere le tentazioni: con la Parola di Dio che è luce; con la Parola di Dio che è Via, Verità e Vita mentre la parola del maligno è solo ingannatrice. Le tre tipiche tentazioni che subì Gesù riassumono le tentazioni dell’uomo di ieri e di oggi. La tentazione radicale, di fondo, rimane sempre  la stessa: tu, uomo, non hai bisogno di Dio, tu sei Dio con la tua intelligenza e il tuo amore.

Tentazione a cui anche oggi Satana spinge l’uomo debole e fragile  verso il materialismo ateo contro il quale l’uomo intelligente e consapevole dei propri limiti deve sempre battersi: non è questione di ‘mela’; le tentazioni di satana mirano solo ad allontanare da Dio, mettere in dubbio la sua esistenza, divinizzare l’io, il denaro, il sesso, il successo. La tentazione dell’Eden non è cessata, tuttora è in atto nella storia. Il diavolo, come ha tentato i nostri progenitori, cercò di sedurre anche Gesù in cui vedeva solo l’uomo e non il Verbo eterno, il Figlio incarnato.

Gesù ha permesso di essere tentato per dare all’uomo un insegnamento efficace e perfetto: solo la parola di Dio salva; uniti a Cristo nello Spirito Santo si trova la forza di resistere, solo nella parola di Dio c’è salvezza. L’uomo ieri come oggi si trova tra due poli di attrazione: o con Adamo o con Cristo Gesù; o con il peccato che ebbe inizio nell’Eden, nel giardino delle delizie e portò l’uomo a vivere tra tribolazioni e spine sino alla morte; o con Gesù Cristo, che si sacrificò per noi in croce insegnando a tutti il comandamento dell’amore, che non è il piacere o il sesso o il denaro ma è vivere vicino a Dio che è Amore, è Via, è Verità, è Vita, è salvezza eterna.

Il peccato ieri come oggi dilaga attorno a noi, ti offre una porta larga da attraversare per finire con il sommergerti. La via della Croce che Gesù, nuovo Adamo, ci offre è una porta stretta che ti immette nella gioia vera, nella coscienza serena mentre ti addita la meta gloriosa che è il Regno di Dio, la vita eterna.

L’uomo, il cristiano è chiamato a fare ogni giorno la sua scelta, ad astra per aspera, se vuoi essere vero discepolo di Gesù è necessario prendere la propria croce e camminare; nel tuo cammino non sarai mai solo, Gesù assicura: siete stanchi, affaticati, afflitti, venite a me, io vi ristorerò. Da qui il suo dono: l’Eucaristia che celebriamo e il dono di Maria, sua madre, come madre nostra. Confortati da questa presenza iniziamo il nostro cammino quaresimale.   

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