Giovedì 16 febbraio, festa dei Santi Vartanants

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 16.02.2023 – Vik van Brantegem] – Oggi, giovedì 16 febbraio 2023, nel 67° giorno del criminale #ArtsakhBlockade [QUI], celebriamo con gli Armeni dell’Artsakh, dell’Armenia e della diaspora, la festa dei Santi Vartanants, di San Vartan Mamikonian (388/391-451) e compagni. La statua di San Vartan si trova in piazza Vartanants a Gyumri nella provincia di Shirak in Armenia, al centro del memoriale della battaglia di Avarayr. È la festa armena più popolare, di carattere sia religioso che nazionale, che ricorre solitamente a febbraio, il giovedì che precede la Quaresima, secondo il calendario della Chiesa Apostolica Armena.

Tra i martiri, San Vartan – Comandante in capo dell’esercito armeno nella guerra dei Vartanants e nella battaglia di Avarayr del 26 maggio 451 – è diventato un simbolo di coraggio, sacrificio, patriottismo e fede incrollabile. L’eroi della guerra patriotica e santa contro i Persiani è un simbolo della coscienza, della fede e della ribellione generale degli Armeni contro la tirannia, del loro sforzo per preservare la loro identità, religione e libertà. È un simbolo dei loro infiniti sacrifici e del loro martirio volontario e consapevole. Questo simbolo non è solo motivo di orgoglio per gli Armeni, ma nella storia di tutte le nazioni è una pagina da contemplare per tutti.

Grigor Khanjyan (1926–2000), Vartananks, murale a tempera, 1995-1998, 508×670 cm. Fa parte del murale monumentale situato nella Galleria Khanjyan del Centro per le Arti Cafesjian di Erevan, che illustra eventi importanti della storia dell’Armenia. Fu commissionato per il monumento sovietico originale ma lasciato incompiuto al momento della morte di Khanjyan. Le altre due scene del murale sono l’Alfabeto armeno (1992-1994) e l’Armenia risorta (1998-2000).

La Galleria Khanjyan è stata completamente rinnovata nel 2009. I suoi interni austeri e disadorni incarnano il rispetto che gli Armeni provano per i tesori artistici del loro Paese.

Il significato dietro le scene del murale di Khanjyan è profondo. La battaglia di Avarayr del 26 maggio 451, rievocata nella scena Vartananks, affermò definitivamente il diritto dell’Armenia a praticare liberamente il Cristianesimo. Il Comandante in capo della battaglia, Vartan Mamikonian, è uno dei primissimi eroi armeni di cui gli Armeni vengono istruiti da bambini. Imparano a conoscere la resilienza degli Armeni sullo sfondo di questo dipinto. Il potere che detiene nella narrazione è immacolato.

«Che lo spargimento del nostro sangue sia conforme a quello dei santi martiri. E Iddio si compiaccia del nostro volontario olocausto, e non lasci la sua Chiesa nelle mani dei pagani». Concludevo così Renato Farina suo articolo Semper fidelis. L’eroe armeno San Vartan e quel patto rifiutato col Padrone del mondo, che abbiamo ripreso l’11 agosto 2022 [QUI], con le parole dell’ultimo Molokano (scusate la assonanza poco augurale con l’ultimo dei Mohicani): «L’eroe d’Armenia è un generale e martire. Si chiama Vartan. Combatté contro il re persiano che voleva costringere gli Armeni a rinunciare al loro Cristo per abbracciare il Sole e il Fuoco dello zoroastrismo. […] La battaglia fu perduta. Lui e i suoi uccisi. […] La prossima puntata, a Dio piacendo, racconterò la sua storia. Il suo misterioso ritorno tra noi, al cospetto del Padrone del mondo. Rileggo e non riesco a capire cosa sia successo per indurmi a scrivere l’ultimo rigo. “Il misterioso ritorno tra noi” di Vartan? In realtà volevo semplicemente raccontare che cosa capitò allora (Quinto secolo) nelle terre della Grande Armenia. Intendevo basarmi in modo tranquillo e didascalico su un’opera meravigliosa per raccomandarla a tutti. E invece eccolo passeggiare vicino a me, ha appena visto il Padrone del mondo, che gli ha detto con la consueta sibilante dolcezza: “Armeni, avete dato il sangue a Cristo e avete ricevuto solo morte. Ti ripropongo il patto, nessuno ti chiederà più di rinnegare Cristo, ma devi renderti conto che non è l’unico Signore”».

Una delegazione del Congresso degli Stati Uniti guidata dal Presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ha fatto una visita a Yerevan dal 17 al 19 settembre 2022, incentrata “sulla forte partnership tra gli Stati Uniti e l’Armenia, radicata nei valori democratici condivisi e nei legami di lunga data tra i nostri popoli” (Ambasciata degli USA in Armenia). Pelosi ha incontrato il Primo Ministro Nikol Pashinyan, il Presidente dell’Assemblea Nazionale Alen Simonyan e altri alti funzionari armeni per discutere delle relazioni USA-Armenia e dell’attuale situazione della sicurezza. Pelosi ha partecipato anche a una cerimonia di deposizione di una corona presso il Memoriale del genocidio armeno Tsitsernakaberd e ha tenuto un discorso al Centro per le Arti Cafesjian. Chi ha scelto questo luogo per l’incontro di Nancy Pelosi, trasmesso live, ha fatto un lavoro fantastico: sotto la terza scena del murale di Grigor Khanjyan, l’Armenia risorta.

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