A Roma un convegno in cui laici e pastori camminano insieme

Condividi su...

Nei giorni scorsi è stato presentato nella Sala Stampa della Santa Sede il convegno internazionale per i presidenti e i referenti delle Commissioni episcopali per i laici dal titolo: ‘Pastori e fedeli laici chiamati a camminare insieme’, che si terrà fino 18 febbraio, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, a cui parteciperà anche papa Francesco.

Il Dicastero ha anche annunciato i temi: tra i focus principali del convegno ci sarà il dialogo, la corresponsabilità laicale nella Chiesa sinodale e la formazione dei fedeli laici, come ha raccontato il card. Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: “Questo convegno è frutto dell’Assemblea Plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita che si è svolta nel novembre 2019.

Dalle riflessioni e dal dialogo di quei giorni è emersa con chiarezza l’esigenza di approfondire e di sottolineare la responsabilità di ogni battezzato nella Chiesa. Tutti i membri del Popolo di Dio, pastori e fedeli laici, condividono a pieno titolo la responsabilità per la vita, la missione, la cura, la gestione e la crescita di questo Popolo che Cristo stesso ha suscitato”.

Ed ha chiarito le finalità del convegno: “Lo scopo è quello di sensibilizzare sia i pastori sia i laici, sul senso di responsabilità che nasce dal battesimo e che ci accomuna tutti. Nel sentire comune di pastori e laici non è ancora diventato normale il lavorare fianco a fianco, ciascuno secondo i propri carismi e le proprie capacità.

In tutti gli ambiti della vita della Chiesa ci sarebbero grandi frutti se ciascuno portasse il proprio punto di vista, i propri doni spirituali, le proprie capacità professionali, la propria disponibilità di tempo, di conoscenze, di esperienze di vita.

Nella fase di discernimento e di programmazione delle attività pastorali e nella loro realizzazione, nella catechesi e nella liturgia, nelle attività di evangelizzazione e di primo annuncio, nella pastorale degli ambienti, nelle attività caritative, nelle strutture di governo e amministrative, ovunque, pastori e laici dovrebbero stare insieme e agire in spirito di comunione e collaborazione”.

Di seguito la dott.ssa Linda Ghisoni, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha presentato le giornate del convegno: “Il Convegno prevede quattro relazioni principali, affidate rispettivamente al prof. don Luis Navarro, Rettore della Pontificia Università della Santa Croce; alla prof.ssa Carmen Peña García, della Facoltà di diritto canonico dell’Università Pontificia Comillas di Madrid, ambedue consultori del nostro Dicastero; al prof. Hosffman Ospino, della School of theology and ministry del Boston College e al card. Gérald Ciprien Lacroix, arcivescovo di Québec, membro del Dicastero.

Avremo tra noi anche il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che modererà una tavola rotonda. Alle relazioni propriamente dette si aggiungono 16 brevi interventi che hanno lo scopo di condividere esperienze già in atto di corresponsabilità tra laici e pastori e riguardo la formazione.

Si tratta di esperienze rappresentative di tutti i continenti nei quali vive la Chiesa, nonché degli ambiti di azione e di cooperazione dei laici: dai tribunali ecclesiastici alle équipe formative nei seminari, dall’impegno nella vita politica e nel sociale alla catechesi, come avremo modo di ascoltare spaziando dalla Papua Nuova Guinea al Messico, dal Madagascar all’India, dal Brasile alla Polonia, dal Guatemala alla Francia”.

Sono 210 i partecipanti al Convegno, tra cui 107 laici, 36 sacerdoti e 67 Vescovi. Le Conferenze episcopali iscritte sono ben 74. Tra i partecipanti vi sono 29 delegati di movimenti ecclesiali riconosciuti dal Dicastero: “Tali realtà associative, con la loro ricchezza carismatica che ispira efficaci itinerari educativi, aiutano numerosi fedeli laici a vivere con grande responsabilità la loro identità cristiana e a partecipare in maniera attiva alla vita e alla missione della Chiesa”.

L’Africa sarà rappresentata da 20 Paesi, 13 saranno i Paesi dell’Asia, 7 dell’America del Nord e Centroamerica, 7 dell’America del Sud e 24 dell’Europa.

Infine la dott.ssa Andrea Poretti, laica e responsabile della Comunità di Sant’Egidio in Argentina, ha ricordato il ‘sogno’ di san Giovanni XXIII: “In quei tempi risuonava il sogno di Giovanni XXIII: ‘Chiesa per tutti e particolarmente per i poveri’. Prendere sul serio questo sogno, che scaturisce dalle pagine del Vangelo, non è una costruzione ideologica, ma incontrare personalmente i poveri, far loro compagnia e frequentarli, ascoltarli come amici e parenti.

Sant’Egidio, in Italia, in Europa, in Africa e in tanti altri luoghi, ha una storia di legami, amicizia e servizio con i poveri delle più svariate periferie e condizioni: a cominciare dagli anziani bisognosi (e ce ne sono tanti ovunque partiti), di chi soffre l’emarginazione, dei disabili, di chi è malato di Aids in Africa, o dei bambini invisibili senza cittadinanza o per strada, di chi non ha una casa, è solo, ferito dalla vita.

Non si tratta di fare un elenco di iniziative, ma di indicare lo spirito con cui le Comunità di Sant’Egidio camminano nella storia dei nostri giorni: dall’amicizia con i poveri si scopre che è possibile partire e prendere le proprie responsabilità in modo che le situazioni cambino.

Stare vicino ai poveri è, per tutti i cristiani, un modo per essere vicini al Signore, per toccare la carne di Cristo, come direbbe Papa Francesco. Ma in particolare, per noi laici, ascoltare le loro grida e le loro esigenze di cambiamento è un modo per essere fedeli al mandato del Concilio che ci invita a diventare lievito nelle nostre società”.

Ed ha ricordato la ‘missione laica’ della Comunità di Sant’Egidio: “Ogni Comunità opera per la pace là dove si trova, in dialogo con gli altri: con i musulmani dove i cristiani sono minoranza, come in Pakistan. Il dialogo tra le religioni, tra i leader ma anche con il popolo, ha preso forza nella Comunità dalla preghiera per la pace, indetta da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986. Un cammino di pace che continua ancora oggi e continua a moltiplicarsi in ogni comunità con una preghiera per la pace al mese.

Con la responsabilità dei laici, la Comunità Sant’Egidio vuole essere, in ogni circostanza, quel luogo dove trova risposta dal povero bisognoso di una coperta a quel luogo che implora la pace perché sommerso dalla guerra. È un ventaglio dove il piccolo contiene il grande”.

(Foto: Youtube)

Free Webcam Girls
151.11.48.50