L’eredità di Papa Benedetto XVI

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.02.2023 – Andrea Gagliarducci] – Per la prima volta, l’anniversario della rinuncia al pontificato di Benedetto XVI è avvenuto senza Benedetto XVI. Eppure, da quando il Papa emerito è venuto a mancare lo scorso 31 dicembre, non è mai stato così presente nella vita della Chiesa. Tanto che Papa Francesco, nell’incontro con i giornalisti sul volo di ritorno dal suo viaggio in Africa, ha dovuto chiarire anche – a modo suo – il suo rapporto con il Papa emerito [1].

“A modo suo”, perché le parole di Papa Francesco non solo contraddicono le ricostruzioni di alcune vicende riguardanti l’Arcivescovo Georg Gänswein, Segretario del Papa emerito [QUI]. Ma anche perché il modo in cui Papa Francesco risponde alle domande su Benedetto XVI sembra evasivo, frettoloso e difensivo. Del resto, Papa Francesco non ha mai spiegato perché ha voluto così tanto i funerali in secondo piano, perché non ha mai pregato davanti alla salma di Benedetto XVI e perché, alla fine, non è stato reso onore completo al Papa emerito [2].

Dieci anni dopo, con Benedetto XVI già morto, si può dire che l’anima di Benedetto XVI non è mai stata così presente nella Chiesa. Naturalmente, in una situazione di incertezza, viene subito da pensare a cosa avrebbe detto Benedetto XVI, e a cosa avrebbe fatto. Ma il Papa emerito non è usato come uno scudo. Al contrario, è diventato piuttosto una fonte d’ispirazione.

Considerando che Benedetto XVI era timido e non aveva mai nemmeno voluto creare una scuola teologica, il fatto che potesse essere di ispirazione è abbastanza sorprendente. Ma questo è successo, nonostante le sue preferenze.

È successo proprio perché Benedetto XVI non aveva mai cercato il potere per se stesso. Non ha parlato di riforme strutturali, né ha istituito commissioni pompose, ma ha cercato di agire per riformare la Chiesa partendo dalle cose semplici, un passo alla volta.

Benedetto XVI ha parlato di conversione dei cuori, ma non l’ha fatto imponendola, né ne ha fatto un manifesto. Invece, faceva affidamento sulle persone, cercando di fidarsi di loro e di non ferire la sensibilità di nessuno quando le cose non funzionavano.

Possa essere sembrato un conservatore, ma in realtà, pochi come lui hanno saputo riformare la Chiesa. Era più della rinuncia, il gesto rivoluzionario che ora è diventato come una bandiera per nascondere tutte le altre cose che Benedetto XVI ha rappresentato.

Benedetto XVI ha posto le basi per la riforma della Legge Fondamentale del Diritto dello Stato della Città del Vaticano. Ha ordinato il primo processo vaticano per la fuga di documenti. Voleva una riforma finanziaria, e far entrare la Santa Sede nel processo di valutazione del comitato MONEYVAL del Consiglio d’Europa [QUI].

La sua lettera ai Cattolici cinesi [QUI] ha gettato le basi per un momento di coesistenza con Pechino. Coesistenza fragile, come sono tutte quelle in cui la Chiesa non è riconosciuta, ma che comunque avevano portato alla nomina di diversi vescovi con la doppia approvazione di Roma e Pechino.

Con la sua lettera ai Cattolici irlandesi [QUI], Benedetto XVI ha mostrato coraggio nell’affrontare la questione degli abusi, arrivando persino a chiedere scusa.

I media sono tornati all’immagine di un Papa conservatore e, quindi, divisivo. Ma Benedetto XVI invece ha cercato l’unità della Chiesa, e questo è stato il suo pensiero quando ha liberalizzato l’antico rito della Messa.

Era un uomo del Concilio Vaticano II, consapevole che la Chiesa doveva assumersi la responsabilità delle sue azioni ma anche attento a distinguere tra errore e dubbio, peccato e peccatore, e tra uomini peccatori e strutture.

Benedetto XVI ha saputo anche come far fare penitenza alla Chiesa, come ha fatto a Fatima, dove ha detto che la profezia della Madonna non si era ancora compiuta.

Il governo di Benedetto XVI è stato un pontificato in salita, che non ha mai goduto a priori di simpatie mediatiche. Eppure è stato un pontificato apprezzato dal popolo che è andata ad ascoltare un Papa che l’aveva conquistati con la semplicità e la profondità dei suoi discorsi.

Dieci anni dopo, resta la memoria di un pontificato autentico. Forse è vero che in questi mesi tutti l’hanno usata contro Papa Francesco, come ha detto lo stesso Papa Francesco. Ma Benedetto XVI è stato sfruttato, attaccato e tradito dai suoi collaboratori, eppure ha sempre sopportato gli attacchi.

La più grande rivoluzione di Benedetto XVI è stata l’innalzamento dello spessore culturale degli uomini di Chiesa. Se una fede non nutrita dalla ragione è insufficiente, è indispensabile nutrire la ragione.

Benedetto XVI ha nutrito la ragione ricordando che questo significava quaerere Deum, cercare Dio e riportare sempre Cristo al centro di tutto. E questa forza gli ha permesso di andare oltre gli scandali, con libertà, senza sentirsi legato all’opinione pubblica, al servizio della verità.

La sua eredità sta proprio nel non avere paura, in questa capacità di proteggere la Chiesa dal pericolo caricandola sulle sue spalle. È stato Papa emerito per nove anni, e ha saputo farlo con umiltà, pregando per il Papa, e mostrando anche sincera felicità.

Era un uomo puro, Benedetto XVI. E oggi, quando non è più con noi, la sua purezza è diventata un faro di incoraggiamento per molti a parlare, a condividere ciò che sentono non sta funzionando oggi nella Chiesa. Ed è proprio per questo motivo che Benedetto XVI fa paura oggi [QUI]. È incredibile che, a dieci anni dalla sua rinuncia, la sua presenza sia ancora così viva, nonostante un pontificato popolare come quello di Papa Francesco. Eppure, Benedetto XVI è rimasto presente, amato, considerato e ricordato. L’eredità di Benedetto XVI, alla fine, è l’amore: l’amore che aveva per Dio e l’amore che le persone gli hanno dato quando hanno riconosciuto la sua passione per Dio.

Questo articolo nella nostra traduzione italiana è stato pubblicato oggi dall’autore in inglese sul suo blog Monday Vatican [QUI].

[1] Viaggio Apostolico di Sua Santità Francesco nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan (Pellegrinaggio Ecumenico di Pace in Sud Sudan) (31 gennaio – 5 febbraio 2023)
Incontro del Santo Padre con i giornalisti ammessi al Volo Papale duranti il volo di ritorno, 5 febbraio 2023


Alexander Hecht (ORF TV): «(…) vorrei chiederle se lei sente che dopo la morte di Benedetto XVI è stato più difficile per lei il suo lavoro e la sua missione, perché si sono rafforzate le tensioni tra le diverse ali della Chiesa Cattolica?».

Papa Francesco: «Su questo punto, vorrei dire che ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto, e scambiare opinioni, e lui sempre era al mio fianco, appoggiando; e se aveva qualche difficoltà me la diceva e parlavamo e non c’erano problemi.
Una volta io ho parlato del matrimonio delle persone omosessuali, del fatto che il matrimonio è un sacramento e noi non possiamo fare un sacramento, ma c’è la possibilità di assicurare i beni con la legge civile – è incominciata in Francia, non ricordo come si chiama –; qualsiasi persona può fare una unione civile, non necessariamente di coppia, le vecchiette in pensione fanno un’unione civile… e così via. Allora una persona, che si crede un grande teologo, tramite un amico di Papa Benedetto, è andato da lui e ha fatto la denuncia contro di me. Benedetto non si è spaventato, ha chiamato quattro Cardinali teologi di primo livello e ha detto: “Spiegatemi questo fatto”, e loro lo hanno spiegato. E così è finita la storia.
È un aneddoto per far vedere come si muoveva Benedetto quando c’era una denuncia. Alcune storie che si dicono, che Benedetto era amareggiato per questo o quell’altro che ha fatto il nuovo Papa… sono “storie cinesi”. Anzi, Benedetto, io l’ho consultato per alcune decisioni da prendere e lui era d’accordo.
Credo che la morte di Benedetto è stata strumentalizzata da gente che vuole portare acqua al proprio mulino. E la gente che, in un modo o in un altro, strumentalizza una persona così brava, così di Dio, quasi direi un santo padre della Chiesa, quella gente non ha etica, è gente di partito, non di Chiesa. Si vede in ogni parte la tendenza di fare con le posizioni teologiche dei partiti e poi portare a questo… Lasciar perdere… Queste cose cadranno da sole, o alcune non cadranno e andranno avanti, come nella storia della Chiesa è successo. Ma ho voluto dire chiaramente chi era Papa Benedetto, non era un amareggiato».

[2] Indice – La morte di Benedetto XVI [QUI]

Foto di copertina: Papa Benedetto XVI durante il Viaggio Apostolico in Portogallo, 11-14 maggio 2010 (Foto di Luca van Brantegem).

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