Al Sermig la bontà è sempre disarmante

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Era il 2 agosto del 1983: Ernesto Olivero e i suoi amici varcavano per la prima volta il portone dell’ex arsenale militare di piazza Borgo Dora, a Torino. La fabbrica da cui uscirono le armi del Risorgimento e delle guerre mondiali era un rudere. Da quel giorno diventò la nuova casa del Sermig, il Servizio Missionario Giovani. Il sogno di riconvertire un luogo di guerra coinvolse da subito migliaia di giovani e adulti. Tempo, capacità, risorse, lavoro gratuito, è nato così l’Arsenale della Pace, una casa sempre aperta per chi vuole cambiare, per chi è in difficoltà, per chi vuole cercare il senso della vita, con un murales che ricorda: ‘La bontà è disarmante’.

In oltre 40.000 metri quadrati, l’Arsenale ospita accoglienze, un poliambulatorio medico, una scuola di musica e di restauro, un asilo e un oratorio multietnici, un’Università del Dialogo, un centro di solidarietà internazionale che ha promosso migliaia di progetti di sviluppo in oltre 100 Paesi. Una casa di spiritualità e dialogo pensata soprattutto per i giovani, che qui si incontrano, si interrogano, partecipano a settimane di formazione, si mettono a servizio dei più poveri. Per ricordare l’avvenimento all’Arsenale della Pace si sono svolti numerosi eventi, in concomitanza con la prima festa di ‘Maria, Madre dei giovani’, voluta dall’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia.

La festa nasce dall’icona della Madonna delle tre mani, arrivata a Torino dalla Russia e venerata  nella nuova chiesa dell’Arsenale della Pace, con il titolo di ‘Maria, Madre dei Giovani’. E’ un’icona che ha fatto incrociare mondi diversi: espressione della cultura e della spiritualità ortodossa, donata al Sermig da un non credente, benedetta da un papa, legata alla preghiera ‘Maria Madre dei giovani’ scritta da Ernesto Olivero e fatta propria dai papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. L’icona della Madre dei Giovani è arrivata all’Arsenale della Pace nel 2010 dalla Russia Ortodossa: è un’icona del XIX secolo conosciuta con il titolo di ‘Madre di Dio delle tre mani’. Maria Madre dei giovani è venerata nella chiesa a Lei dedicata a Torino all’Arsenale della Pace, a San Paolo (Brasile) all’Arsenale della Speranza e a Madaba (Giordania) all’Arsenale dell’Incontro, con la benedizione di papa Benedetto XVI e dei vescovi locali.

Così Ernesto Olivero ha commentato questo avvenimento: “Se per grazia di Dio dovessero comparire tutte insieme le persone che ci hanno aiutato e che abbiamo aiutato non basterebbe Torino a contenerle. Lo dico con uno stupore da bambino che fa crescere ancora di più la gratitudine per questi 30 anni. Un grazie fasciato dal volto di una Madonna particolarissima, che ha tre mani, la protagonista della storia più incredibile della mia vita”.

A testimonianza della serietà del Sermig nelle opere di carità basta dare un’occhiata alle attività svolte nel 2012. All’Arsenale della Pace di Torino si sono svolte settimane di condivisione; laboratori esperienziali e di approfondimento su mondialità e restituzione, accoglienza, pace e Giovani della Pace, spiritualità e Sacra Scrittura, musica e canto; lavoro manuale, per aiutare le persone accolte all’Arsenale e per sostenerne i vari servizi; momenti di spiritualità, per ricercare le motivazioni alla fede e fare un’esperienza di silenzio. Si sono registrate oltre 20.000 presenze.

Il ‘Centro Come Noi Sandro Pertini’ offre il servizio di accoglienza notturna e residenziale per donne e uomini senza fissa dimora, rifugiati/e, donne sole e con bambini, per persone vittime di maltrattamenti e tratta, profughi provenienti dal Nord Africa. Sono state registrate 25.539 presenze nell’accoglienza maschile e 14.455 nell’accoglienza femminile, 12 nuclei famigliari sono ospitati negli alloggi della foresteria Sermig; totale persone accolte 1.044; ha distribuito indumenti (n. 4.158 borse distribuite), coperte (1.436) e prodotti alimentari (359 borse distribuite) a persone e nuclei famigliari, italiani e stranieri, in difficoltà; infine ha lanciato una campagna di raccolta fondi a favore delle popolazioni terremotate dell’Emilia che ha fruttato €  57.000, consegnati al centro La Lucciola che si occupa di ragazzi diversamente abili. E nel Poliambulatorio medico ‘Giovanni Paolo II’, che è un servizio di assistenza sanitaria a persone disagiate e che non possono usufruire del SSN, sono state effettuate 5.275 visite mediche e 576 prestazioni odontoiatriche e distribuite 7.315 confezioni di farmaci.

Mentre l’Ospiteria dell’Arsenale ha accolto i bambini e le loro famiglie in cura presso gli ospedali di Torino per gravi patologie: 27 nuclei famigliari per un totale di 56 persone provenienti da Georgia, Kyrgyzstan, Romania, Venezuela, Macedonia,Ucraina, Bulgaria e Marocco. Infine la Cooperativa Internazionale per lo Sviluppo – Re.Te ha realizzato 17 progetti a favore delle nazioni in via di sviluppo (per un totale di € 348.000 erogati); 71 interventi umanitari in situazioni di emergenza con l’invio di 273 tonnellate di prodotti alimentari, prodotti sanitari, cancelleria, giocattoli, computer, indumenti; progettazioni tecniche a sostegno delle iniziative realizzate in loco (inviati 32 lampade di Aladino, 10 cloratori, 35 computer e 79 macchine da cucire).

A Madaba, in Giordania, l’Arsenale dell’Incontro ha accolto 200 bambini e ragazzi diversamente abili frequentanti la scuola, i laboratori delle attività manuali, occupazionali, logopedia e fisioterapia per un totale di 21.700 presenze; 80 bambini e ragazzi per le attività formative, ricreative, fornendo 7.310 pasti. A San Paolo, in Brasile, l’Arsenale della Speranza ha offerto 559.200 notti di ospitalità e 93.950 presenze nelle accoglienze diurne; ha fornito 973.800 pasti, 9.600 visite mediche; 67.000 sono state le presenze ai corsi di formazione e alfabetizzazione; 54.000 le presenze nei servizi di assistenza sociale e di offerta/ricerca lavoro; 142.150 le presenze nei servizi vari offerti (lavanderia, barbiere, bazar, biblioteca…); 45.650 le presenze ad iniziative ed incontri culturali, di preghiera e ludici, laboratori di formazione per giovani.

Tutti i servizi e le attività sono stati realizzati anche grazie all’apporto fondamentale del volontariato che si è concretizzato con la messa a disposizione gratuita, da parte di centinaia di persone, di ore di lavoro e servizio (per un totale di 740.000 ore), professionalità e competenze tecniche, disponibilità economiche, materiali, idee e progettazioni.

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