VI Domenica del Tempo Ordinario: beato chi cammina nella legge del Signore

Condividi su...

Il brano del Vangelo ci inserisce nel discorso della Montagna e riguarda il rapporto tra Antico e Nuovo Testamento. Gesù non è venuto per abolire la vecchia legge e sostituirla con una nuova; Egli è venuto per dare compimento alla Legge. Gesù ribadisce il valore dell’Antico Testamento, del quale neppure una iota (un piccolo segno) andrà perduto; l’Antico testamento ha un valore preparatorio al Nuovo, all’avvento di Cristo Gesù, che redime il mondo ed annuncia e costituisce il Regno di Dio.

Scriveva l’apostolo Paolo: al bambino si dà pane e latte, ma, una volta cresciuto, necessita di un cibo più sostanzioso: il Nuovo non sostituisce l’Antico ma lo completa; la nuova Legge è più perfetta perché coglie il ‘cuore’, l’essenza della legge stessa, che è ‘l’amore’.

Il Vangelo ci presenta alcuni esempi: a) fu detto ‘non uccidere’; la Nuova legge coglie l’essenza del precetto stesso e Gesù evidenzia che il vero amore non permette di uccidere neppure con le parole e tanto meno conservare la inimicizia. Amare è rispetto dell’uomo in quanto fratello e figlio del Padre.

b) Fu detto: ‘non commettere adulterio’; Gesù evidenzia che ogni adulterio, l’infedeltà consiste nel volere possedere una cosa che non appartiene. Allora Gesù commenta: chi guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio nel suo cuore, davanti a Dio.

L’adulterio infatti non è un peccato contro la morale ma contro la persona, contro la dignità della donna, che vien considerata solo come oggetto di piacere e non nella sua vera dignità di persona umana.

Gesù  dunque non crea un codice nuovo: ‘dell’antico neppure una iota sarà cancellata’, ma evidenzia l’alto valore dell’amore, che non è soddisfare un piacere ma fare felice la persona amata.

c) Fu detto ‘non spergiurare’; il precetto resta, ma Gesù va al cuore di esso e chiarisce: il vostro parlare sia: sì al sì, no al no. Gesù scandisce chiaramente il modo nuovo e perfetto di praticare ed intendere i comandamenti di Dio. Siamo davanti ad una giustizia la cui radice e fondamento sta in Dio, amore infinito, e non nell’uomo spesso egoista ed egocentrico.

La sapienza terrena è solo la legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente; la sapienza divina è amore: dare e non ricevere; Gesù ne ha dato l’esempio: ‘Mi chiamate Signore e maestro, e dite bene; ma io vi ho lavato i piedi’ così chi è mio discepolo deve umiliarsi, amare, servire, condividere.

I comandamenti di Dio non mirano a soffocare la libertà dell’uomo, ma sono il vero binario che non permette al treno di deragliare, è la guida sicura per arrivare alla meta. Gesù appare proprio come il nuovo Mosè che inaugura la nuova giustizia basata sull’amore.

Mosè aveva formato il popolo ebreo come popolo di Dio; Gesù ci dà una nuova legislazione  che vale per tutta l’umanità redenta da Cristo e chiamata ad essere il popolo della nuova Alleanza; un regno eterno che invoca Dio: ‘Padre nostro che sei nei cieli’.

Se vuoi Dio come padre, osserva i comandamenti in chiave di amore. Questa è la giustizia diversa; diversa non perché inferiore alla prima o superiore, ma perché la sua radice non sta nell’uomo ma in Dio, che è ‘amore’. La sapienza del cristiano non è la sapienza di questo mondo dove regna vendetta, arrivismo e legge del taglione; la sapienza di Dio che viene inculcata è solo diversa perché divina.

Il sacrificio che celebriamo (la Messa) è gradito al Signore nella misura in cui il nostro cuore mira alla riconciliazione, alla pace, all’amore e al perdono; lo ripetiamo sempre nella preghiera: ‘Padre, perdona a noi come noi perdoniamo ai nostri debitori’ e Gesù aggiunge: se ti trovi davanti all’altare e stai offrendo a Dio un sacrificio, e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te; lascia l’offerta, vai prima a riconciliarti con il fratello e poi torna ad offrire.

La misericordia vale più del sacrificio. La parola di Dio arriva a noi non per colpire ma per guarire; non atterrisce ma consola; non minaccia ma è amore e misericordia. Dopo l’esempio di Gesù è necessario decidersi: o rinunci al peccato o rinunci a Dio; se vuoi salvarti, devi tagliare alcuni ponti: combattere un nemico è legittimo e facile; vincere un avversario fa piacere e conferisce gioia; ma vincere se stesso è da eroi; il cristianesimo non è la religione di uomini paurosi e senza spina dorsale, è invece una vera palestra per atleti, per eroi.

Se non ti distacchi dalla terra, non puoi volare. E’ difficile? Ti spaventa? No, amico; per questo partecipiamo alla Messa, ci nutriamo del Corpo e sangue di Cristo Gesù, vero nutrimento dell’anima; alla scuola di Gesù si è veramente forti.

Tutto in te fiorirà come l’albero potato che si sgrava dai pesi inutili ed inizia una nuova giovinezza. Maria, madre di Gesù e nostra, ti darà la sua mano, ti coprirà con il suo manto se inizi questo cammino.    

Free Webcam Girls
151.11.48.50