Sanremo. La denuncia di Pro Vita & Famiglia: «Festival gender a spese degli italiani»

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 04.02.2023 – Vik van Brantegem] – «È inammissibile utilizzare il palco dell’Ariston, con i soldi del canone obbligatorio dei cittadini italiani, per veicolare messaggi ideologici, immorali e sessualmente espliciti. Uno dei concorrenti, infatti, Rosa Chemical, ha già espressamente affermato di voler diffondere come “l’amore poligamo, il sesso e il porno su Onlyfans”. Inoltre tutte le co-conduttrici scelte da Amadeus sono paladine delle cause LGBTQIA+, pubblicamente impegnate per la promozione del matrimonio e delle adozioni gay e della transizione sessuale dei minori. Esprimiamo massima solidarietà all’onorevole Maddalena Morgante che sta ricevendo vergognosi attacchi per aver sollevato la questione in Parlamento». Così Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

È necessario un intervento del Governo, come Pro Vita & Famiglia ha chiesto con una petizione popolare [QUI], che ha raccolto quasi 30.000 firme per dire basta alla propaganda gender sulla tv di Stato.

Volete vedere un esempio di indottrinamento ideologico tramite la comunicazione di massa… a nostre spese? Rosa Chemical è un rapper in gara al Festival di Sanremo (che inizia la prossima settimana), e come potete leggere dall’intervista rilasciata a Vanity Fair [QUI], userà il palco per influenzare i giovani con un messaggio fortemente diseducativo incentrato sulla promiscuità sessuale, promuovendo addirittura la pornografia e la poligamia. Poi, come Jacopo Coghe ha osservato, tutte le co-conduttrici scelte da Amadeus sono inoltre paladine delle cause LGBTQIA+, pubblicamente impegnate per la promozione del matrimonio e delle adozioni gay e della fluidità di genere. Anche quest’anno, insomma, il Festival di Sanremo, il programma radio-televisivo più seguito in assoluto dai cittadini italiani, sarà utilizzato – col nostro canone – per diffondere messaggi ideologici, relativisti, scadenti e immorali.

Jacopo Coghe informa che l’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus sta portando avanti una campagna per protestare contro il continuo abuso del nostro canone per fini di propaganda ideologica, con lo scopo di aumentare la pressione sulla RAI e sulle istituzioni per chiedere che il nostro canone non sia usato per veicolare messaggi immorali e relativisti col fine di indottrinare le giovani generazioni.

Jacopo Coghe ha dichiarato: «La RAI ha un ruolo determinante nella formazione dell’opinione pubblica italiana. Milioni di italiani si informano ogni giorno tramite i suoi Tg e si intrattengono coi suoi programmi. Negli ultimi anni la dirigenza della RAI ha riempito i palinsesti di contenuti gender e LGBTQIA+ per influenzare la società. Persino su RaiGulp, il canale dedicato ai bambini, sono stati inseriti video, cartoni e programmi sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Questo sta avvenendo con i nostri soldi: lo stiamo finanziando noi col nostro canone. Ci stanno obbligando a farlo. Questo è uno scandalo che deve terminare. Il Governo ha il potere di imporre alla RAI di non usare il servizio pubblico per fare propaganda ideologica. Dobbiamo fare pressione sul Governo perché agisca immediatamente. Pro Vita & Famiglia sta facendo esattamente in questo.

I media hanno un potere impressionante, sempre maggiore. La rapidissima diffusione dell’ideologia gender e della cultura abortista, eutanasica e contro la famiglia è stata favorita da un bombardamento mediatico a ogni livello. Dai grandi colossal cinematografici alle piccole fiction televisive, passando per la pubblicità commerciale e, oggi, ai trend sui social network che prendono di mira i nostri figli e nipoti. Ovunque e a tutte le ore si susseguono messaggi contro la vita, la famiglia, i princìpi morali e religiosi e un’educazione sana dei giovani. Senza una forte iniziativa di denuncia e reazione, le cose peggioreranno sempre più. Questa per Pro Vita & Famiglia è una questione cruciale, che vorremmo affrontare in modo più incisivo su almeno tre fronti:

1. Denunciare pubblicamente l’opera di indottrinamento mediatico delle masse, per risvegliare le coscienze dei nostri concittadini. Mi riferisco, ad esempio, oltre che a quella contro la RAI in Italia, anche alle campagne che stiamo conducendo contro la piega gender e LGBTQIA+ della Disney, che sta usando i cartoni per influenzare i bambini sin dalla più tenera età. Grazie a queste campagne, migliaia di genitori non si fidano più della Disney ad occhi chiusi, ma valutano attentamente ogni cartone prima di farlo vedere ai figli. In molti casi, rifiutano le nuove uscite perché contengono elementi LGBTQIA+.

Dobbiamo continuare ad attaccare frontalmente la Disney, Netflix, Amazon, Google (proprietaria di YouTube, che sul canale dedicato ai minori diffonde centinaia di video “arcobaleno” e gender-fluid), per impedire che usino i loro canali per influenzare le abitudini e le opinioni dei cittadini (e dei bambini!).

2. Potenziare i canali comunicativi e mediatici di Pro Vita & Famiglia per amplificare la nostra voce nello spazio pubblico: abbiamo urgente bisogno di perfezionare i nostri sistemi di invio delle mail, il nostro sito web, i nostri social network (Facebook, Twitter, YouTube, Instagram, Telegram, TikTok) e la nostra rivista cartacea mensile, in modo da raggiungere ogni giorno milioni di italiani in più con articoli, interviste, approfondimenti, video e immagini virali. Dobbiamo inoltre aumentare la nostra presenza su TV, radio e media locali indipendenti con interviste e pubblicità di grande impatto mediatico.

3. Fare pressione politica e legale sulle istituzioni, sulle autorità indipendenti (come l’AGCOM) e sulle aziende private affinché i minori vengano protetti da contenuti osceni, violenti e sessualmente espliciti (ad esempio tramite la predisposizione di filtri più efficaci sui dispositivi elettronici). Questi sono i tre pilastri della strategia che vorremmo realizzare. Per denunciare la propaganda ideologica della RAI, lo strapotere dei colossi mediatici come Disney, Netflix, Amazon, Google e aumentare la diffusione e l’impatto pubblico delle campagne di Pro Vita & Famiglia».

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