3^ Domenica del Tempo Ordinario: la Domenica della Parola di Dio

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Papa Francesco con la lettera apostolica ‘Aperuit illis’ del 30 settembre 2019 ha voluto questa domenica come “momento opportuno per un riavvicinamento alla parola di Dio, alla sacra Scrittura, per far crescere nel popolo di Dio la familiarità con la Sacra Bibbia, passaggio necessario per una fede cristiana adulta, vissuta come ispiratrice della missione che ogni cristiano è chiamato a svolgere nel mondo”.

L’arresto di Giovanni Battista cede il posto alla missione del Figlio di Dio. Gesù infatti, appresa la notizia dell’arresto di Giovanni, vede in essa un segno manifesto del cielo che invita ad iniziare la sua opera. Abbandona, perciò, la serenità della vita di Nazareth, si trasferisce a Cafarnao da dove inizia la sua opera di evangelizzazione.

Giovanni Battista è in prigione in Giudea dove poi finirà decollato, e Gesù inizia la sua predicazione dalla Galilea. Egli ha una missione da compiere affidata dal Padre, la conosce bene e si organizza per realizzarla.

Non resta solo; si sceglie subito dei collaboratori: è gente semplice perché ad operare la costituzione del Regno sarà Dio stesso; scegli così inizialmente due coppie di fratelli: Simone, a cui cambia subito il nome in Pietro, e Andrea, poi i figli di Zebedeo Giovanni e Giacomo.

Entrambi le coppie erano onesti lavoratori del mare, che Gesù responsabilizza nel loro nuovo lavoro: ‘Vi farò pescatori di uomini’. Gesù stesso si fa maestro e modello dell’apostolo: ‘Percorreva la Galilea insegnando, predicando e curando gli infermi’. Gesù prospetta subito la realizzazione del ‘Regno’ nella sua prima omelia: ‘Convertitevi perché il Regno di Dio è vicino’.

Convertirsi significa cambiare radicalmente la mentalità; abbandonare la via del peccato per seguire la via di Dio perché il peccato rende schiavi e fa abitare nelle tenebre e nell’ombra di morte. Gesù annuncia il regno dei cieli che è vita e gioia. Evidenzia subito la grande novità. Dio è sempre in mezzo agli uomini e si manifesta nella persona di Cristo Gesù. Dio non è una realtà astratta che vive tra le nuvole ma regna tra gli uomini, nel cuore degli uomini è il suo regno di amore e di misericordia.

E’ necessaria però la conversione; cambiare rotta nel modo di pensare ed agire, valutare le cose   non secondo l’ottica meramente umana dove prevale l’interesse, l’egoismo, l’arrivismo ma secondo l’ottica divina dove prevale l’amore, perché Dio è amore; il Cristo per amore ha assunto la natura umana, per amore si offrirà al Padre come vittima sulla croce per salvare l’umanità ma il terzo giorno risusciterà perché Figlio di Dio. 

L’apostolo, il sacerdote, il discepolo deve comprendere sempre più la necessità dell’annuncio, della evangelizzazione; l’apostolo  Paolo dirà: ‘Dio mi ha mandato non a battezzare ma a predicare’. L’annuncio della Parola di Dio, della buona novella, del Vangelo è per gli uomini, come dice il profeta Isaia, ‘fascio di luce, gioia vera, liberazione dal giogo di satana’. 

Gesù è, infatti, la grande luce per l’umanità che viveva nelle tenebre del peccato e nella schiavitù di satana. Una luce che segna a chiare tinte la via da seguire e la verità, che ci libera dalla schiavitù di satana e dall’ignoranza. Egli è la via che ci porta al Padre per cui dirà Gesù: ‘Nessuno può venire al Padre se non per mezzo mio’.

Gesù prospetta subito ai suoi discepoli il progetto da compiere e realizzare: costituire il Regno di Dio percorrendo la Galilea, insegnando, predicando e curando i malati. Inizia la sua predicazione proprio da Cafarnao, il luogo da dove nell’antichità gli ebrei avevano preso la via dell’esilio.

La grande notizia consiste nella certezza che Gesù è l’Emanuele, il Dio con noi, e non abbandona mai la sua Chiesa: ‘Le porte degli inferi non prevarranno’ però è sempre necessario amare perché Dio è amore; sostituire l’orgoglio, l’individualismo,  l’arrivismo con l’amore che comporta apertura, comunione, condivisione.

Un amore senza divisione, un annuncio di luce, di pace e di gioia vera: quella gioia che non conosce tramonto, non teme intrighi, non corre rischi perché prodotta da Dio, dalla sua presenza divina. Se tu vuoi, Egli è sempre con te: né malattia, né vecchiaia, né dolore, né disavventura può mai strappare dal tuo cuore la luce e la pace. Santi ne incontrerai tanti nel cielo ma tutti lieti e sereni perché vivono la gioia del possesso di Dio.

Gesù è la gioia: quella gioia vera annunciata dagli Angeli a Betlemme: ‘Gloria a Dio, pace agli uomini amati dal Signore’. Una gioia che fa sperimentare la nuova realtà di figli di Dio: amore senza divisione; da qui l’apostolo Paolo esorta: non ci siano divisione tra voi dicendo: io sono di Paolo, io sono di Pietro, io sono di Apollo; siamo tutti di Cristo perché Cristo si è sacrificato per tutti e in Cristo siamo diventati la sua famiglia, il suo popolo, la sua Chiesa.

Allora, cari amici, avviciniamoci alla Sacra Scrittura, alla Parola di Dio: sia questa luce ai nostri passi, vita alla nostra vita.  La parola di Dio accolta e testimoniata ci fa salvi.       

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