La Cassazione: no all’oscuramento nel diario Facebook della giornalista Pierelisa Rizzo delle chat a sfondo sessuale di Don Rugolo

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 13.01.2023 – Vik van Brantegem] – La V sezione Penale della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, avanzato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, nonché i rilievi formulati dal collegio difensivo della giornalista dell’ANSA, Pierelisa Rizzo, gli Avvocati Eleanna Parasiliti Molica e Giovanni Di Giovanni, annullando senza rinvio, il decreto del GIP del Tribunale di Enna che aveva disposto l’oscuramento del post pubblicato sul profilo Facebook della giornalista contenente le chat a sfondo sessuale intercorse fra Don Giuseppe Rugolo, arrestato ai domiciliari nel 2021 per violenza sessuale a danno di minori, ed altri giovani.

Il processo a carico di Don Giuseppe Rugolo è in corso al Tribunale di Enna, davanti al collegio presieduto da Francesco Pitarresi, con l’accusa sostenuta dal pm Stefania Leone e dal procuratore capo Massimo Palmeri. La prossima udienza si svolgerà il prossimo 17 gennaio.

La vicenda in riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione traeva origine dalla querela contro la giornalista sporta da Don Rugolo, che aveva pubblicato alcuni messaggi estrapolati dal account WhatsApp dell’imputato, in risposta alle notizie distorte pubblicate da due testate on line, una di Enna e una di Ferrara, che avevano escluso la presenza di materiale a sfondo sessuale nei supporti informatici del sacerdote. Le chat, pubblicate sul profilo della giornalista, peraltro, già contenute nell’ordinanza di custodia cautelare, invece testimoniano, inequivocabilmente, quale fosse il tenore delle conversazioni fra il sacerdote ed i ragazzi, nonché il modus operandi del prelato. Il post, dunque, resterà pubblico e nella libera disponibilità dei lettori.

La Procura della Repubblica di Enna aveva già rigettato la richiesta avanzata, sempre da Don Rugolo, di sequestro della totalità degli strumenti informatici in uso alla giornalista. “È chiaro l’intento di Rugolo e della Diocesi di Piazza Armerina di imbavagliare l’informazione e di colpire coloro che stanno sostenendo e difendendo Antonio Messina, il giovane che ha denunciato”, dichiara Pierelisa Rizzo, contenta che sia giunto un segnale chiaro a favore dell’informazione libera.

Il post Facebook di Pierelisa Rizzo del 30 aprile 2022

“Sono costretta a pubblicare le chat, lette ieri in aula, in tribunale, dall’allora capo della Squadra mobile, per smentire, ancora una volta, con i documenti e non a chiacchierare, fantomatiche testate, vedi vivienna, che pubblicano falsità sulla vicenda Rugolo. Che dite? Queste conversazioni sono o no a sfondo sessuale? P.S.: le chat intercorrono tra Rugolo ed un giovane della provincia di Ferrara, dove il sacerdote ha continuato ad occuparsi di ragazzi, nonostante tutto» [QUI].

Della questione ci siamo occupati il 4 giugno 2022 [QUI], esprimendo anche la solidarietà del Blog dell’Editore di Korazym.org con la collega Pierelisa Rizzo: «Lo Staff del Blog dell’Editore di Korazym.org esprime preoccupazione per la querela di Don Giuseppe Rugolo sotto processo a Enna nei confronti della collega Pierelisa Rizzo, che lede la libertà di stampa ed il diritto di cronaca. Confidiamo nella magistratura affinché respinga le richieste di Rugolo e ristabilisca i diritti sanciti dalla Costituzione».

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