Papa Francesco: con il battesimo siamo figli di Dio

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“Stamattina, secondo la consuetudine, ho battezzato nella Cappella Sistina alcuni neonati, figli di dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Ora però, nella festa del Battesimo del Signore, mi è caro estendere il saluto e la benedizione a tutti i bambini e le bambine che oggi o in questo periodo hanno ricevuto o riceveranno il Battesimo. E nello stesso tempo rinnovo a tutti (a me per primo) l’invito a festeggiare la data in cui siamo stati battezzati, in cui cioè siamo diventati cristiani.

Vi domando: ognuno di voi sa la data del proprio Battesimo? Sicuramente qualcuno di voi non la sa. Domandate ai genitori, ai parenti, ai padrini: qual è la data del mio Battesimo? E poi, ogni anno, festeggiare quella data, perché è un nuovo compleanno, il compleanno della fede. Questo è il lavoro per oggi, per ognuno di voi è: qual è la mia data del Battesimo, così da poterla festeggiare”.

Al termine della recita dell’Angelus papa Francesco ha invitato i fedeli a ricordarsi del proprio battesimo nel giorno in cui la liturgia ricorda la manifestazione di Dio attraverso il battesimo di Gesù: “Facendosi battezzare, Gesù ci svela la giustizia di Dio, quella giustizia che Lui è venuto a portare nel mondo. Noi tante volte abbiamo un’idea ristretta di giustizia e pensiamo che essa significhi: chi sbaglia paga e soddisfa così il torto che ha compiuto.

Ma la giustizia di Dio, come la Scrittura insegna, è molto più grande: non ha come fine la condanna del colpevole, ma la sua salvezza, la sua rinascita, il renderlo giusto: da ingiusto a giusto. E’ una giustizia che viene dall’amore, da quelle viscere di compassione e di misericordia che sono il cuore stesso di Dio, Padre che si commuove quando siamo oppressi dal male e cadiamo sotto il peso dei peccati e delle fragilità”.

Attraverso il battesimo Gesù svela la sua missione di misericordia: “Ed allora comprendiamo che, sulle rive del Giordano, Gesù ci svela il senso della sua missione: Egli è venuto ad adempiere la giustizia divina, che è quella di salvare i peccatori; è venuto per prendere sulle proprie spalle il peccato del mondo e discendere nelle acque dell’abisso, della morte, così da recuperarci e non farci annegare.

Egli ci mostra oggi che la vera giustizia di Dio è la misericordia che salva. Noi abbiamo paura a pensare che Dio è misericordia, ma Dio è misericordia, perché la sua giustizia è proprio la misericordia che salva, è l’amore che condivide la nostra condizione umana, si fa vicino, solidale con il nostro dolore, entrando nelle nostre oscurità per riportare la luce”.

Mentre nella celebrazione battesimale papa Francesco ha ricordato ai genitori di non dimenticare la preghiera: “Poi, riflettiamo un po’ sul fatto che questi bambini che voi portate adesso incominciano una strada, ma è a voi e ai padrini che spetta di aiutarli ad andare avanti su questa strada.

Ci viene insegnato a pregare, da bambini: che imparino a pregare, come bambini, almeno a fare così con le mani, con i gesti… Che imparino la preghiera, da bambini, perché la preghiera sarà quello che darà loro forza durante tutta la vita: nei momenti buoni, per ringraziare Dio, e nei momenti brutti, per trovare la forza. E’ la prima cosa che voi dovete insegnare: pregare”.

L’omelia è conclusa da un consiglio perché la celebrazione sia una festa: “Adesso sono tutti zitti, e va bene. Ma forse qualcuno ‘darà il la’, incomincerà. E siccome i bambini sono sinfonici, tutti andranno dietro a questo. Lasciateli gridare, lasciateli piangere. Forse qualcuno piange di fame: allattateli. Con tutta libertà.

L’importante è che oggi questa celebrazione sia la festa, la festa dell’inizio di un bel cammino cristiano, nel quale voi aiuterete i vostri figli ad andare avanti. Forse qualcuno è troppo coperto e ha caldo: che siano comodi, che stiano comodi tutti”.

(Foto: Santa  Sede)

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