Papa Benedetto XVI nel ricordo della Comunità di Taizè

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Nell’ultima giornata degli incontri europei dei giovani, organizzato dalla comunità di Taizè a Rostock, frère Alois ha ricordato il papa emerito Benedetto XVI, deceduto nell’ultimo giorno dello scorso anno: “La morte del papa emerito Benedetto XVI tocca i nostri cuori a Taizé perché la nostra comunità è in relazione con lui da più di mezzo secolo. In realtà, Joseph Ratzinger e frère Roger si conoscevano già al Concilio Vaticano II, dove uno era un esperto e l’altro un osservatore”.

Quello del priore di Taizè è un ricordo personale: “Io stesso ricordo di aver soggiornato con frère Roger a casa del teologo che era diventato arcivescovo di Monaco durante un incontro di giovani che avevamo preparato in quella città. Ci ha accolto calorosamente nella sua casa”.

Ed ha ricordato l’ultimo scambio di lettere tra frère Roger ed il papa emerito: “L’ultima lettera che frère Roger scrisse tre giorni prima di essere assassinato era indirizzata al nuovo papa Benedetto XVI per dirgli che la sua età avanzata non gli permetteva di andare alla GMG di Colonia, ma che sarebbe andato a Roma il prima possibile per salutarlo.

Il papa aveva questa lettera tra le mani durante l’udienza generale di mercoledì, quando ha annunciato con tristezza la tragica morte del fondatore della nostra comunità. Aveva una grande stima di frère Roger e cinque anni dopo la sua morte scrisse: Che la sua testimonianza di un ecumenismo della santità ci ispiri nella nostra marcia verso l’unità”.

Inoltre ha raccontato il suo rapporto con il papa emerito: “Da parte mia, sono molto grato per l’accoglienza che Benedetto XVI mi ha riservato quando sono andato a incontrarlo pochi mesi dopo l’inizio del mio nuovo ministero come priore della nostra comunità.

Lo stesso anno, il 2005, ha visto la morte di Giovanni Paolo II e di frère Roger. Come continuerebbe il rapporto della nostra comunità con il papa? Fin dalla prima udienza ho capito che la sua fiducia in noi era stata conquistata e che potevo andare a trovarlo ogni anno.

Mi ha detto: ‘A Taizé, avete i canti e il silenzio; andate all’essenziale con i giovani, verso un rapporto personale con Dio’. E’ stato molto importante per lui come per noi”.

Papa Benedetto XVI aveva ricordato frère Roger nell’udienza generale del 17 agosto 2005, il giorni dopo del suo assassinio: “Durante i vespri di ieri sera, il caro Frère Roger Schutz, fondatore della Comunità di Taizé, è stato accoltellato e ucciso, probabilmente da una squilibrata.

Questa notizia mi colpisce tanto più perché proprio ieri ho ricevuto una lettera di frère Roger molto commovente, molto amichevole. In essa scrive che nel fondo del suo cuore intende dirmi che ‘noi siamo in comunione con Lei e con coloro che sono riuniti in Colonia’.

Poi scrive che, a causa delle sue condizioni di salute, purtroppo non sarebbe potuto venire personalmente a Colonia, ma sarebbe stato presente spiritualmente insieme con i suoi fratelli”.

Papa Benedetto XVI proseguiva con la lettura della lettera che il priore di Taizè gli aveva scritto: “Alla fine mi scrive in questa lettera che ha il desiderio di venire quanto prima a Roma per incontrarmi e per dirmi che ‘la nostra Comunità di Taizé vuole camminare in comunione con il Santo Padre’. E poi scrive di proprio pugno: ‘Santo Padre, Le assicuro i miei sentimenti di profonda comunione. Frère Roger di Taizé’…

Frère Schutz è nelle mani della bontà eterna, dell’amore eterno, è arrivato alla gioia eterna. Egli ci ammonisce e ci esorta ad essere fedeli lavoratori nella Vigna del Signore sempre, anche in situazioni tristi, sicuri che il Signore ci accompagna e ci darà la sua gioia”.

Mentre durante l’incontro europeo svoltosi a Roma nel 2012 papa Benedetto XVI aveva ricordato frère Roger: “Poco più di 70 anni fa, fratel Roger ha dato vita alla comunità di Taizé. Questa continua a veder venire a sé migliaia di giovani di tutto il mondo, alla ricerca di un senso per la loro vita, i fratelli li accolgono nella loro preghiera e offrono ad essi l’occasione di fare l’esperienza di una relazione personale con Dio. Per sostenere questi giovani nel loro cammino verso Cristo, fratel Roger ebbe l’idea di cominciare un pellegrinaggio di fiducia sulla terra”.

Papa Benedetto XVI aveva sottolineato che frère Roger è stato un testimone del Vangelo: “Testimone instancabile del Vangelo della pace e della riconciliazione, animato dal fuoco di un ecumenismo della santità, Fratel Roger ha incoraggiato tutti coloro che passano per Taizé a diventare dei cercatori di comunione…

Sulle sue orme, siate tutti portatori di questo messaggio di unità. Vi assicuro dell’impegno irrevocabile della Chiesa cattolica a proseguire la ricerca di vie di riconciliazione per giungere all’unità visibile dei cristiani. E questa sera vorrei salutare con affetto tutto particolare quanti tra voi sono ortodossi o protestanti”.

Concludendo il discorso ai giovani papa Benedetto XVI invitava i giovani ad ascoltare l’invito di Dio alla corresponsabilità: “Tornando a casa, nei vostri diversi Paesi, vi invito a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa, in tutta la varietà delle vocazioni.

Questa comunione che è il Corpo di Cristo ha bisogno di voi e voi avete in esso tutto il vostro posto. A partire dai vostri doni, da ciò che è specifico di ognuno di voi, lo Spirito Santo plasma e fa vivere questo mistero di comunione che è la Chiesa, al fine di trasmettere la buona novella del Vangelo al mondo di oggi”.

(Foto: Comunità di Taizè)

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