A Rostock i giovani guidati da una stella

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A Rostock frère Alois ha invitato i 5000 giovani europei a riflettere sulla fede attraverso due immagini dell’Altare dei Re Magi di Rostock, che è l’opera d’arte medievale più significativa della città, che ha 800 anni, in viaggio verso Betlemme:

“Vediamo l’inizio del viaggio di ritorno dei Re Magi su un veliero, che si chiama un cog. Nel Medioevo, quando una nave di questo tipo appare all’orizzonte, può significare sia commercio sia guerra.

Ma questa nave sta navigando su una rotta diversa. Non è carica di merci né di strumenti di guerra. Lascia il porto sicuro della città a vele spiegate. Che cosa trasporta?”

I magi sono agitati da alcune domande: “Poveri re. I re, in viaggio verso casa, sono agitati come l’acqua del porto della città, che qui sembra essere proprio sul mare. Hanno fatto un sogno: non tornate da Erode.

Non potete contare su di lui. Trovate un modo per aggirarlo. I re si guardano con aria interrogativa: Ne è valsa la pena? Era giusto dare tutti i tesori a un bambino di nome Gesù?”

Nel delineare l’opera d’arte frère Alois ha sottolineato che i magi hanno vissuto un’esperienza indimenticabile: “Cosa portano a casa con loro i visitatori da Betlemme-Lüttenklein? Un’esperienza impagabile, immortalata nell’immagine a sinistra: l’adorazione del bambino e la presentazione dei doni, tutto in uno”.

Quindi il dono è un’adorazione: “Come questo funzioni, donare e adorare in un’unica soluzione, è mostrato dal re più anziano, probabilmente anche il più ricco. Ha deposto la sua corona sulla sabbia. Inginocchiandosi, consegna un tesoro d’oro incredibilmente prezioso. I più giovani sono ancora un po’ indecisi accanto a lui.

Cosa sta succedendo qui? Dobbiamo fare lo stesso? Il bambino Gesù sembra interessato all’oro. Ma se guardiamo più da vicino, la mano sinistra del bambino Gesù sembra voler giocare e la mano destra è alzata per benedire. Il bambino è entusiasmato, come tutti i bambini, da un volto umano”.

E’ lo sguardo che cambia la realtà: “Lo sguardo del vecchio re e del bambino si incontrano. Si guardano negli occhi. E in quello sguardo si apre un tesoro. Il tesoro non è nella scatola… Non andarono semplicemente da un’altra parte. Andarono per un’altra strada”.

Inoltre nel quadro si nota anche san Giuseppe: “Sullo sfondo: Giuseppe. Appena visibile. Un uomo straordinario con una pala da letame in mano… E’ impegnato. Non è un re, non è un mago, non è un osservatore di stelle, non viene da una terra lontana.

Viene da qui, senza un nome importante, e osserva tranquillamente ciò che accade. Ancora una volta accoglie persone che all’inizio gli sono estranee e di cui non parla la lingua. Anche lui apre i suoi tesori. Tutto ciò che possiede: la sua famiglia, la sua casa e il suo cuore… Lui stesso è il tesoro”.

Quindi è possibile percorrere un’altra strada, come quella percorsa da frére Alois prima di giungere a Rostock: “Giusto prima di arrivare a Rostock, sono stato in Ucraina per cinque giorni, fino alla festa di Natale. Alcuni giovani dell’Ucraina hanno potuto venire qui a Rostock per l’incontro europeo e li saluto calorosamente.

A Kiev e Lviv abbiamo potuto condividere per alcuni giorni la vita quotidiana di questo popolo così coraggioso. La sera, interi quartieri sono immersi nell’oscurità a causa delle interruzioni della corrente elettrica. Questo non impedisce ai giovani di riunirsi per la preghiera, solo alla luce di qualche candela”.

Quindi è una luce che squarcia la notte: “E il messaggio era così chiaro: la luce nella notte, anche tremolante come quella di poche candele, è più forte del male e della violenza della guerra.

E non è anche questo il cuore del messaggio di Natale? Cristo viene nel mondo, è la luce del mondo, minacciata, spesso nascosta, ma che non si spegnerà mai”. 

E’ un invito ai giovani a compiere il viaggio guidati da una stella: “E’ sotto la guida della luce di una stella che i Magi hanno trovato il neonato nella sua umile casa…

In Ucraina c’è una grande tradizione di canti natalizi. Uno di essi dice: ‘Notte santa, dolce notte! Asciugate le lacrime dai vostri occhi perché il Figlio di Dio viene a salvare il mondo con amore, la luce risplende nel cielo!’

Sì, Cristo viene nel mondo, anche nella notte e nel buio, nel cuore delle tenebre brilla già la sua luce. Ringraziamo i giovani dell’Ucraina per il loro coraggio nell’avversità e anche per la loro perseveranza nella fede”.

(Foto: Comunità di Taizè)

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