E’ Natale: il Verbo si fece carne!

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Il Natale è la prima festa dell’anno liturgico alla quale ci siamo preparati con le quattro domeniche di ‘Avvento’. Questo Natale 2022 trova purtroppo oggi l’umanità in grande apprensione, in una situazione dove ogni giorno si distrugge,  si uccide, si muore, dove una furia incontrollata si è abbattuta su uomini e cose e non risparmia piccoli e grandi. Eppure Gesù è venuto ad annunciare la pace: ‘Gloria a Dio, cantarono gli angeli, nell’alto dei cieli e pace agli uomini amati dal Signore’.

Gesù storico è il Verbo del Padre, il Figlio di Dio, la Speranza eterna che si è fatta uomo per additare a tutti la via del cielo. Per salvare l’uomo e riportarlo alla dignità di figlio di Dio Gesù ha umiliato se stesso assumendo la divisa  di un neonato che ha bisogno di cure; Gesù si rivela veramente l’amore del Padre e ci insegna ad amare; un amore che è condivisione, partecipazione,  comunione, servizio e dono; diventa uomo per donare quella pace alla quale aspiriamo tutti.

Il Vangelo narra che Maria e Giuseppe si erano dovuti recare a Betlemme per il censimento, per obbedire all’editto di Cesare Augusto; pensavano di trovare ospitalità presso amici o parenti o in qualche trattoria pubblica ma dovettero adattarsi in una grotta di campagna e il Bambino Gesù, il Figlio di Dio trovò come culla solo una mangiatoia.

Dio parla all’uomo attraverso il linguaggio della debolezza, è la festa dell’umiliazione di Dio, come scrive l’apostolo Paolo, Dio si svuotò, si privò della gloria e magnificenza divina, accettò la povertà per farsi vero maestro con l’esempio e la parola.

Sulla grotta di Betlemme cantarono gli angeli e la Chiesa oggi, facendo eco agli angeli, annuncia che il Natale di Gesù è la festa della gioia, la festa della nostra salvezza. ‘Verbum caro factum est’, il Verbo, la Sapienza eterna, il Figlio è nato per noi, in mezzo a noi; vero uomo e vero Dio, Egli è l’Emmanuele ‘il Dio con noi; non è più uno sconosciuto, questo è un messaggio sempre nuovo, sorprende perché sorpassa ogni nostra aspettativa e umana speranza.

Non è solo un annuncio, è un avvenimento, un accadimento, che testimoni credibili hanno veduto con gli occhi, creduto, toccato nella persona di Cristo Gesù; ascoltando poi le sue parole hanno riconosciuto in Gesù il Messia atteso; con la sua morte e risurrezione hanno avuto la certezza assoluta che Egli è veramente il Santo di Dio, il Figlio unigenito del Padre. 

Con la nascita di Gesù si mettono basi granitiche alla Chiesa nascente. Tutto ciò è possibile?, si chiede qualcuno; la forza dell’amore realizza le cose umanamente impossibili. Dio è amore e tutta l’opera divina è espressione di amore: Dio amando crea e creando ama; Dio aveva detto a Mosè: ‘Io sono colui che sono; se sono non cambio mai’.

Egli è amore da sempre e per sempre: la creazione è atto di amore; la redenzione operata da Gesù e voluta dal Padre è espressione di amore e misericordia; la vita che, nascendo in mezzo a noi, oggi ci dona, è luce per tutti gli uomini ed illumina ogni vita  assicurando gioia, speranza e un futuro sicuro. Egli stesso si fa viandante assieme a noi per salvarci ed indicare il cammino da compiere.

Ma bisogna accogliere Cristo con fede e con amore: così avvenne con i pastori avvisati dagli angeli: ‘Andate in una grotta troverete l’atteso Messia’; questi vanno, trovano il Bambino e Maria, sua madre, ed offrono i loro doni. Così avviene con i Magi che affrontano con fede un lungo viaggio, seguono una ‘luce’, la stella che li guida sino a Betlemme dove si trovava Gesù tra le braccia di Maria, adorano il Bambino, porgono i loro doni.

Amore e fede sono un binomio inscindibile: quando con fede viva apriamo il cuore all’amore siamo avvolti dalla luce di Natale; così non fu certamente per il popolo che non offrì a Gesù una casa o un letto per nascere; così non fu per Erode che, informato dai Magi, operò la strage degli innocenti.

Ma il Padre vegliava sul divino Bambino e un Angelo avvisò Giuseppe a lasciare Betlemme e fuggire in Egitto. L’amore porta Gesù a nascere in una famiglia, che diventa vera icona di tutte le famiglie cristiane.

La nascita di Gesù apre prospettive di pace, così cantarono gli Angeli: ‘Gloria a Dio, pace agli uomini amati dal Signore’. La luce di Natale risplenda oggi in quella terra dove Gesù è nato ed ispiri ad Ebrei e Palestinesi sentimenti di pace nella ricerca di una convivenza giusta, pacifica, duratura.

La luce del Natale, che promana dalla grotta di Betlemme, operi prospettive di pace duratura nella martoriata Ucraina, dove ogni giorno è distruzione, rovina e morte. Il Natale rechi gioia e serenità in tutte le famiglie, in tutti i cuori perché il messaggio di Betlemme trovi vera concretezza in ogni parte del mondo assicurando pace, amore, stabilità e comunione. Allora e solo allora è Natale.

Questo è l’augurio di cuore che formulo per tutti e per ciascuno. Ogni vero cristiano si senta impegnato a tutti i livelli per costruire amore, giustizia e pace. Maria, la santa madre di Dio, presentò Gesù ai pastori e ai Maggi e tornarono  a casa pieni di gioia; Maria, Vergine Immacolata, madre della Chiesa, rivolgi a noi i tuoi occhi misericordiosi, presenta il tuo e nostro Gesù al mondo intero perché, trasformata dal suo amore, l’umanità diventi il ‘vero popolo di Dio’.

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