Greenaccord: verso il Giubileo alla luce dell’enciclica ‘Laudato sì’

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Stimolare e approfondire il dibattito su come il Vaticano e la Capitale possono accogliere i pellegrini durante il Giubileo, secondo criteri di sostenibilità ambientale anche negli aspetti meno spirituali quale quello dei rifiuti: questo il significato del convegno ‘Roma verso il Giubileo, alla luce della Laudato sì: economia circolare e rifiuti’, organizzato da Greenaccord onlus nell’Auditorium Pontificio Collegio ‘Maria Mater Ecclesiae’.

Introducendo i lavori il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio, ha sottolineato: “L’idea fondante del Giubileo parte dal concetto biblico del riposo della terra che prevedeva ogni sette anni un anno in cui veniva lasciata a riposo per rigenerarsi. Ne consegue che il Giubileo non può essere slegato dalla Laudato sì. L’idea è quella di dotare Roma, pensando al 2025, di strutture permanenti che garantiscano servizi migliorati per i cittadini romani, rispondendo ai dettami dell’enciclica di Bergoglio”.

D’altro canto mons. Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione ha evidenziato una triplice lettura dell’enciclica papale: “La Laudato sì va letta in una triplice dimensione: come ecologia integrale, come conversione integrale e come spiritualità integrale. Non va, dunque, legata solo alla natura, ma a tutte le povertà del mondo.

E tra queste povertà, c’è anche la natura, depauperata dal male che l’uomo le provoca con le sue azioni, abusando dei beni che Dio ha posto nelle nostre mani. Una ricchezza che abbiamo ridotto in povertà. E’ necessario uno scatto in avanti per riscoprire la bellezza del Creato.

In questo senso, in vista del Giubileo, come Vaticano, abbiamo suggerito alle autorità italiane e capitoline alcuni progetti che toccano le periferie della città per renderle più belle oltre che più pulite, con interventi in chiave ambientale, in cui si potrà ritrovare la vita in comune, la socialità”.

Per il direttore scientifico di Greenaccord, Andrea Masullo, è necessario il riciclo: “Nella gestione dei rifiuti, comunemente, si è interessati a ciò che resta dei prodotti dopo l’uso e a trovare ad essi una congrua destinazione finale. Ma questo non è sufficiente.

Per l’Unione europea la gestione dei rifiuti è l’elemento chiave affinché si possa parlare di una vera economia circolare che, cioè, apporti benefici all’ambiente locale e globale, favorisca la competitività, la crescita economica, l’occupazione e l’innovazione.

Con l’avvicinarsi del Giubileo Roma, che vedrà arrivare milioni di pellegrini, dovrà scegliere quale strada intraprendere: quella dell’aggiustamento del sistema esistente o quella dell’innovazione volta al riciclo”.

Quindi è necessario l’utilizzo di risorse rinnovabili, riduzione degli impatti ambientali dei processi industriali, riduzione delle emissioni di C02, come ha illustrato Delio Belmonte, consigliere di Assorisorse: “Lo schema industriale Zerowaste si basa sull’integrazione di diverse tecnologie che permettono di recuperare i rifiuti e trattare quelli indifferenziati, valorizzando tutte le componenti recuperabili e convertendo le frazioni non recuperabili in biometano, idrogeno e chemicals”.

Dal direttore scientifico di Greenaccord, Andrea Masullo, ci facciamo spiegare come poter attuare l’economia circolare: “L’economia circolare presuppone la conoscenza della storia nascosta delle merci, dall’estrazione delle materie prime, che spesso avviene in Paesi poveri, dove lavorano anche bambini o manodopera malpagata, dove vengono distrutte foreste per fare spazio alle attività minerarie.

Riciclare i materiali, riutilizzare gli oggetti riparabili perché altri meno fortunati possano godere della loro seconda vita, non sprecare il cibo e l’acqua, significa restituire una piccola parte di quello che papa Francesco chiama ‘debito ecologico’ verso i poveri del mondo. Utilizzare le energie rinnovabili significa limitare i cambiamenti climatici di cui soffrono in modo particolare proprio coloro che non hanno contribuito a provocarli”.

Ed ha spiegato in quale modo si possa coniugare l’economia circolare con l’enciclica papale: “Nell’unità di pensiero dell’enciclica, dove tutto si lega (povertà, ambiente, finanza e guerra), c’è la spinta maggiore verso una finanza etica orientata alla distribuzione del benessere per tutti e non alla massificazione dei profitti per pochi.

Va detto che quella che si avvicina al 2025 non è un’umanità in festa ma, come rappresentato anche dal simbolo scelto, è un’umanità smarrita e spaventata, che si muove su un mare in tempesta in cerca di una via di salvezza: la croce come un’ancora.

Siamo nel pieno di una crisi climatica che corre verso la catastrofe e che già oggi manifesta i suoi effetti: la terribile siccità del Corno d’Africa contrapposta alle alluvioni imponenti del Pakistan, l’accelerazione dello scioglimento dei ghiacciai, lo spettro della guerra atomica che è tornato a bussare alle porte dell’Europa, giusto per fare qualche esempio.

Tutto questo mentre la popolazione mondiale ha raggiunto gli otto miliardi di persone, determinati da una crescita imponente nei Paesi poveri e il declino in quelli vecchi, inversamente proporzionale al divario economico che vede in ogni parte del mondo il 10% più ricco della popolazione detenere tra il 60 e l’80% della ricchezza globale”.

Quindi il presidente di Greenaccord, Alfonso Cateruccio, ha spiegato come poter vivere il Giubileo alla luce dell’enciclica ‘Laudato sì’: “L’idea fondante del Giubileo parte dal concetto biblico del riposo della terra che prevedeva ogni sette anni un anno in cui veniva lasciata a riposo per rigenerarsi.

Il mettersi in cammino penitenziale verso Roma, inoltre, presupponeva la consapevolezza di dover vivere in sintonia con la natura attraversata e di essere più vulnerabili perché mancavano le solite protezioni e si aveva necessità di assistenza e accoglienza.

L’essere viandanti deve necessariamente assumere uno stile che comporta l’attraversare la casa comune con levità curando che il nostro passaggio sulla terra sia meno impattante possibile. Ne consegue che il Giubileo non può essere slegato dagli ideali dell’enciclica ‘Laudato sì’: pellegrini in ricerca di conversione interiore ma consapevoli che essa si lega alla conversione ecologica che ci fa essere e sentire in armonia con il Creato”.

Cosa è Greenaccord?

“Greenaccord è un’associazione culturale, di ispirazione cristiana e senza fini di lucro, nata per stimolare l’impegno di tutti gli uomini e le donne di qualsiasi credo e confessione religiosa, sul tema della salvaguardia della natura. Greenaccord propone una serie di forum nazionali ed internazionali rivolti a tutti i professionisti dell’informazione allo scopo di sollecitare una riflessione laica ed approfondita attraverso un dibattito continuativo sul ruolo e la responsabilità del giornalista nei confronti delle tematiche ecologiche.

Infatti mai come oggi l’odierno sistema mediatico, attraverso il suo possente apparato di rappresentazione del mondo e di descrizione della ‘realtà’, influenza l’identità, il linguaggio, il pensiero, i valori condivisi, la memoria storica, i comportamenti individuali e sociali. Perciò nasce l’idea di coinvolgere i giornalisti nella loro funzione di opinion maker, ripensandone il ruolo e la responsabilità sociale”.

(Foto: Greenaccord)

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