Processo 60SA in Vaticano. La difesa del Cardinal Becciu: “Da Milone ricostruzioni completamente infondate”

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 10.11.2022 – Vik van Brantegem] –  “Ricostruzioni completamente infondate e che, inevitabilmente, provocheranno immediate azioni legali a tutela della verità e dell’onore del cardinale”. Gli Avvocati Fabio Viglione e Concetta Marzo, difensori del Cardinale Giovanni Angelo Becciu nel processo in corso in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato, definiscono così le dichiarazioni dell’ex Revisore generale della Curia romana, Libero Milone, che insieme al suo allora collaboratore Ferruccio Panicco ha depositato al Tribunale vaticano una citazione contro il Segretario di Stato, il Cardinale Pietro Parolin, e contro l’Ufficio del Revisore generale, attualmente guidato da Alessandro Cassinis Righini.

Milone chiede un risarcimento di 10 milioni di euro in merito alla vicenda che ha nel 2017 ha portato alle sue dimissioni, a suo dire estorte – come quelle del suo collaboratore – sotto la falsa accusa di aver fatto ”spiare” autorità di governo vaticane. Panicco, malato di tumore, sostiene che la Santa Sede si è rifiutata di restituirgli i documenti medici personali che conservava nel suo ufficio quando è stato perquisito, nel giugno 2017, cosa che avrebbe ritardato di almeno 12 mesi le cure.

Già fine settembre del 2017, l’allora Sostituto della Segreteria di Stato, Mons. Giovanni Angelo Becciu aveva risposto per le rime all’ex Revisore generale della Curia romana, Libero Milone, che aveva rilasciato un’intervista esplosiva a Corriere della Sera, Wall Street Journal, Reuters e SkyTg24. Milone aveva dichiarato di non essersi dimesso volontariamente il 19 giugno precedente dal suo incarico ma di esservi stato costretto sulla base di false accuse.

Una ricostruzione stigmatizzata e smentita dal Comunicato del 24 settembre 2017 diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede: “La Santa Sede prende atto con sorpresa e rammarico delle dichiarazioni rilasciate dal dottor Libero Milone, già Revisore Generale. In questo modo egli è venuto meno all’accordo di tenere riservati i motivi delle sue dimissioni dall’Ufficio. Si ricorda che, in base agli Statuti, il compito del Revisore Generale è quello di analizzare i bilanci e i conti della Santa Sede e delle amministrazioni collegate. Risulta purtroppo che l’Ufficio diretto dal dottor Milone, esulando dalle sue competenze, ha incaricato illegalmente una Società esterna per svolgere attività investigative sulla vita privata di esponenti della Santa Sede“.

E lo stesso aveva fatto anche Becciu: “Milone è andato contro tutte le regole e stava spiando le vite private dei suoi superiori e dello staff, incluso me. Se non avesse accettato di dimettersi, lo avremmo perseguito in sede penale”.

Già il 24 giugno 2016 la Sala Stampa della Santa Sede aveva diffuso un Comunicato circa la revoca dell’incarico a PwC, che fu assunta formalmente dal Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin: «In merito al contratto con la società di revisione PricewaterhouseCoopers (PwC) si ritiene opportuno offrire le seguenti precisazioni. La sospensione delle attività di revisione non è dovuta a considerazioni circa l’integrità o la qualità del lavoro avviato dalla PwC, tanto meno alla volontà di uno o più enti della Santa Sede di bloccare le riforme in corso. Sono emersi, però, elementi che riguardano il significato e la portata di alcune clausole del contratto e le sue modalità di esecuzione. Tali elementi verranno sottoposti ai necessari approfondimenti. La decisione di procedere in questo modo è stata presa dopo appropriate consultazioni tra le istanze competenti e con esperti in materia. Si auspica che tale fase di riflessione e di studio possa svolgersi in un clima di serenità e di collaborazione. L’impegno di una adeguata attività di revisione economico-finanziaria per la Santa Sede e per lo Stato della Città del Vaticano rimane prioritario».

Comunicato stampa nell’interesse di Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, 10 novembre 2022

Con riferimento alle dichiarazioni attribuite al Dottor Milone, si tratta di ricostruzioni completamente infondate e che, inevitabilmente, provocheranno immediate azioni legali a tutela della verità e dell’onore del Cardinale.
Questi i fatti, rappresentati dal Cardinale Becciu in Tribunale, già all’udienza del 18 maggio 2022, dopo aver ricevuto dal Sommo Pontefice l’autorizzazione a riferirne al Tribunale.
Il Cardinale ha chiarito che si limitò esclusivamente ad eseguire un ordine del Santo Padre, il Quale lo informò direttamente che il dottor Milone non godeva più della Sua fiducia, e lo invitava a rassegnare quindi le proprie dimissioni.
In relazione alle motivazioni, che nulla hanno a che vedere con la volontà del Cardinale Becciu, né con sue personali iniziative, è stato richiamato il comunicato pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede del 24 settembre 2017. In esso si legge che era stata rilevata un’attività di sorveglianza illegale commissionata dal dottor Milone ad una società esterna, per sorvegliare la vita privata di esponenti della Santa Sede.
Si ricorda, infine, che la revoca dell’incarico a PwC fu assunta formalmente dal Cardinale Segretario di Stato, per dubbi circa «alcune clausole del contratto e le sue modalità di esecuzione», come affermava la Sala Stampa della Santa Sede il 26 aprile 2016.

Avvocati Fabio Viglione, Maria Concetta Marzo

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