Le ragioni dei sanitari “Free e No vax”. Non disprezzarli, hanno curato i loro pazienti, guariti

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 02.11.2022 – Vik van Brantegem] – Nonostante tutte le possibili evidenze scientifiche sull’inefficacia a fermare i contagi da Coronavirus cinese di Wuhan (il Sars-CoV-2) del siero contro la malattia Covid-19, la gestione ideologico della pandemia e i metodi di dittatura psico-sanitaria per sottomettere la popolazione, i democratici della discriminazione non si sono arresi e rifiutano di ritirarsi in buon ordine. Sui media c’è chi sta facendo la guerra contro la decisione del Governo Meloni di anticipare (due mesi) il reintegro negli ospedali dei sanitari sospesi, perché hanno scelto di non farsi iniettare il siero della truffa farmaceutica e liberticida.

«Forse si sarebbe potuta attendere la scadenza naturale della misura, il 31 dicembre, così da evitare che la maggioranza silenziosa di chi, onorando il camice, si è responsabilmente vaccinato si sentisse sconfitta dalla minoranza chiassosa dei No vax. Ma se lo chiede a me, chi è No vax, e quindi va contro la medicina e la scienza, non dovrebbe operare in campo sanitario» (Licia Ronzulli, “la zarina di Arcore”, Capogruppo al Senato di Forza Italia).

«L’equiparazione tra i medici No vax e quelli che hanno rispettato la legge è inaccettabile» (Il giornalista Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera).

«Ammesso e non concesso che i No vax abbiano subito un’emarginazione ingiustificata, o non sempre giustificata, resta da capire che cosa intenda fare il governo per coloro che hanno fatto regolarmente il vaccino, magari riprendendosi anche il virus e rivendichino il loro diritto a non entrare in contatto con chi il vaccino non l’ha fatto, l’ha rifiutato e trasformato il proprio rifiuto in un caso politico» (Il giornalista Marcello Sorgi su La Stampa). Leggendo questo scandaloso appello per una nuova caccia alle streghe, ricordiamo che questo giornalista a suo tempo aveva invocato un «governo militare» in caso del fallimento del Governo Draghi», in questo modo ha dato ragione proprio a chi sostiene da anni, che nella lotta al Covid-19 ci sia stato ben poco di scientifico e molto, anzi quasi esclusivamente, di politico. Non importa che le limitazioni non avessero un fondamento scientifico, l’importante è che i “buoni cittadini” si siano adeguati al comando del #brancodibalordi al potere e solo per questo avrebbero maturato un merito e un conseguente diritto. Sono quelli del “la vita è più importante della libertà” che nel giro di una notte si sono convertiti in fautore del “la libertà è più importante della vita” con la guerra in Ucraina.

«Reintegrate pure i sanitari sospesi perché contrari al vaccino ma, per favore, chiedete loro di indossare una spilletta “No vax”» (Il giornalista RAI, Giancarlo Loquenzi). La richiesta di un provvedimento per aprire la nuova caccia ai dissidenti, degno del regime nazista o comunista.

«In Puglia non cambierà nulla perché esiste una legge regionale che obbliga tutti i sanitari alla vaccinazione, non solo per il Covid ma anche per l’influenza. Nessuno è stato cacciato via, ma i non vaccinati, irresponsabili, non sono a contatto con i pazienti e non torneranno in contatto con loro» (Michele Emiliano, Governatore della Regione Puglia). Non commentabile questa esternazione del Presidente della Regione Socialista Sovietica di Puglia. La regione va commissariata, perché viene impedito ai medici di curare i pazienti con motivazione antiscientifica e ideologica.

«Sinceramente i medici No vax, a parte chi avesse delle incompatibilità accertate, mi lasciano perplesso. È come se un militare fosse per il disarmo» (Maurizio Gasparri, Forza Italia). No comment.

Medici di terapia domiciliare:
curiamo in scienza
e coscienza.

Di fronte alla gazzarra con degli appelli inqualificabili, da parte anche di complici – coscienti o incoscienti – della più grande frode farmaceutica mai perpetrata e della negazione di libertà e di diritti di cui stiamo ancora pagando le conseguenze, ci sono anche le voci di coloro che ancora hanno un cervello funzionante.

Pretendono di sapere se un medico è vaccinato o no. A parte del fatto che la legge non lo prevede ed è una violazione della privacy, la sospensione aveva scopo di protezione, ma dato che il siero non impedisce la trasmissione, non è giustificata. O si pensa che dovesse essere una punizione a vita?

«Sul reintegro dei sanitari sono state dette in questi giorni cose disumane. In realtà all’estero molti Paesi non hanno mai avuto l’obbligo vaccinale per i sanitari o lo hanno tolto, prendendo atto che anche i medici vaccinati possono infettare i pazienti. Altro che “tutela”» (Maddalena Loy, giornalista che scrive su La Verità).

«Malgrado i medici che non si sono vaccinati possano contagiarsi e contagiare come chi lo ha fatto, pretendono di escluderli dai reparti. La motivazione è moralistica: pagano il rifiuto a piegarsi agli autonominati custodi dell’ortodossia» (Maurizio Belpietro).

«C’è gente che da ieri continua a dire che non si farà curare da un medico “No vax”. È gente fuori di testa, ormai catturata da una malattia ideologica, da un’ossessione incurabile» (Giuseppe Cruciani, La Zanzara).

«Quando vado da un medico non mi interessa sapere se sia vaccinato o non vaccinato, fumatore o non fumatore, etero o omosessuale, credente o non credente, bianco o nero, maschio o femmina. Mi interessa solo una cosa: che sia in grado di curarmi e di alleviare le mie sofferenze» (Paolo Becchi, filosofo).

«Mia moglie torna in ospedale 8 mesi dopo la sospensione. Dovrebbe essere contenta, dovrebbe essere fiera. Ma ha paura di cosa le aspetta. Ha paura dei colleghi. Ha paura del mobbing. Sono preoccupato anche io. Giornata grigia e triste, come il tempo, come il mio cuore oggi» (Roberto Setti).

«È plausibile che proprio chi per professione maneggia le notizie scriva e parli come non sapesse dell’ammissione di Pfizer sul fatto che i vaccini Covid non fermano il contagio né sono mai stati testati su questo? È cattivo giornalismo o cattiva fede?» (Martina Pastorelli) [Pfizer ha ammesso di non aver mai testato il siero Cominarty per la capacità di bloccare la trasmissione del Sars-CoV-2 prima di metterlo sul mercato. Criminale – 11 ottobre 2022],

«Strano il nostro mondo che a tutti i costi tenta di svuotare la fede dai dogmi ma allo stesso tempo pretende che tutto quello che dice venga accettato come dogma, altrimenti si viene categorizzati. Le ideologie che prendono il posto della fede, sfociano sempre nella dittatura» (Don Salvatore Lazzara).

Di seguito condividiamo due interventi, su suggerimento del blog Stilum Curiae dell’amico e collega Marco Tosatti, e l’intervista al Dottor Dario Giacomini pubblicata oggi su la Repubblica: “Ritorno tra i miei pazienti a testa alta. Basta odio, non sono un untore”.

Il primo è una lettera che gira sui social, di un medico di terapia domiciliare, Dott. Gianni Grilli in risposta alla cagnara di un “Pinkfloydiano (gilmouriano). Liberale per un’Europa federale”, che in due righe e mezzo di ignoranza su Twitter chiedeva di distinguere i medici che non si sono sottoposti alla vaccinazione: «Se i medici #novax verranno reintegrati, da cittadino che dovesse (speriamo mai) avere bisogno di assistenza sanitaria, esigo di sapere se il medico che si appresta a curarmi è tra questi. Ho il diritto di pretendere che a curami non sia un ciarlatano anti-scienza» (Marco Paleari).

Il secondo è un articolo pubblicato da Pro-Memoria: «Le BALLE sui vaccini. Diritti dei cittadini sacrificati PER NULLA. NUOVI studi e bollettino ISS».

La lettera di risposta di un medico di terapia domiciliare

«Egregio Sig. Marco Paleari

a proposito di quello che ha scritto non posso non risponderle.

Sono un Medico di quelli che lei definisce ciarlatani anti scienza e dai quali non vorrebbe essere curato. Sa, sono anche un Medico che da marzo 2021 è entrato nel Gruppo Terapia domiciliare C-19 e ha iniziato a curare centinaia di persone in tutta Italia.

Persone positive al tampone abbandonate dai Medici di Base che quando rispondevano al telefono altro non era che Tachipirina, vigile attesa e se state male chiamate il 118, naturalmente nessuna risposta il sabato, la domenica e le feste comandate.

Noi invece del tutto gratuitamente eravamo sempre disponibili, con il telefono sempre acceso e se non potevamo rispondere richiamavamo.

Ricordo bene il giorno di Natale e a Capodanno 2021 60 telefonate e 60 messaggi… sempre disponibili anche a prescrivere i farmaci necessari in base al decorso clinico della malattia, farmaci che le persone andavano a comprare perché il loro Medico oltre la Tachipirina non prescriveva.

Non conoscevo nessuna delle persone che ho curato ma forse lei non può capire che cosa provavo ogni volta che mi comunicavano che si sentivano meglio, che i sintomi stavano regredendo, che si erano negativizzati. Quante belle parole ho ricevuto e che sorpreso vedere arrivare tanti di loro a Trani in vacanza appositamente per conoscermi.

Lei non è Medico come può avere l’arroganza e la competenza di dare del Ciarlatano a chi invece Medico lo è?

Perché sarei un ciarlatano? Perché ho ragionato con la mia testa e con le mie conoscenze e non secondo quello che dicevano le virostar televisive?
Perché ho ritenuto fin da subito assurdo rendere difficoltose l’esecuzione di autopsie (di fronte ad una nuova malattia indispensabile mezzo per capirne la fisiopatologia), perché ho ritenuto assurdo per una malattia infettiva respiratoria chiudere per tre mesi le persone in casa mentre continuava ad entrare gente in Italia negli aeroporti e via mare, perché ritenevo assurdi certi provvedimenti che nulla avevano di Medicina Preventiva come il salutare con il gomito, con il pugno, inseguire con gli elicotteri persone che passeggiavano solitarie sulla spiaggia, marito e moglie uno avanti e uno dietro in auto, disinfettarsi le mani ogni volta che si entrava in un negozio, permesso di andare a trovare i congiunti a Milano e non tra Trani e Bisceglie che distano 8 km, virus che esce ad orari, virus che colpisce prima in piedi e poi seduti al bar, mascherine di stoffa e di carta che bloccano la diffusione del virus, banchi a rotelle.

Sono un ciarlatano perché non ho mai prescritto a nessuno la Tachipirina e perché sono stato a contatto continuo giornaliero e più volte al giorno per i casi più gravi con le persone che seguivo?

Sono un ciarlatano perché sono andato a leggermi la scheda tecnica di Pfizer e di Moderna e ho letto sin da subito che il V. non è mai stato sperimentato per quel che riguarda la trasmissione dell’infezione (“lo faccio per gli altri” è una falsità), che il V. è stato sperimentato per tre mesi in persone dai 16 ai 60 anni sane nessuna sperimentazione in persone oltre i 60 anni con patologie, in bambini e in gravidanza, che non esistono studi di genotossicità e cancerogenicità, che il meccanismo di azione è quello di fare produrre alle nostre cellule la proteina Spike che è la proteina tossica del virus…

Sarei un Ciarlatano perché non ho creduto a qualche virostar che durante qualche trasmissione televisiva sosteneva che chi era vaccinato non avrebbe potuto trasmettere il virus, puntualmente smentito da quanto accaduto con tri e quadri dosati che si sono infettati e hanno infettato.
Sarei un Ciarlatano perché non ho creduto a qualche altra virostar che ha affermato che dopo la seconda dose si poteva star tranquilli per 10 anni.

Sarei un ciarlatano perché ho fatto il Medico come mi hanno insegnato all’università, sarei stato cacciato a pedate dal mio professore di Clinica Medica se all’esame avessi risposto che una polmonite si cura con vigile attesa e Tachipirina.

Lei non vuole farsi curare da noi medici ciarlatani, liberissimo di pensarlo. Noi in realtà a differenza di altri medici ed infermieri che hanno detto cose inimmaginabili sui non vaccinati, curiamo tutti: vaccinati, non vaccinati, bianchi, neri, gialli, ucraini, russi, intelligenti, idioti…

Qualcuno ha pure detto che dovremmo metterci una spilletta, ottima idea. Moltissimi sono sicuro andrebbero a cercare proprio quelle spillette. Stia tranquillo comunque troverà sempre qualcuno pronto a curarla se un giorno diventerà positivo.

Le assicuro che se anche troverà in Pronto Soccorso due medici con la spilletta avrà le cure migliori anche se non posso assicurarle che non le verrà richiesta una consulenza psichiatrica da parte di un Medico freevax.

Dott. Gianni Grilli».

Le BALLE sui vaccini
Diritti dei cittadini sacrificati PER NULLA
NUOVI studi e bollettino ISS
Pro Memoria, 31 ottobre 2022

 diffuso dall’Istituto superiore di sanità, che taglia la testa al toro  Bollettino ISS 26 10 2022 ]
… contagio – ogni 100.000 abitanti inferiore rispetto a chi ha portato a compimento il ciclo vaccinale … fascia che va dai 12 ai 60 anni
… tra i 60 e i 79 anni … tra chi non ha ricevuto neppure una dose e chi invece si è sottoposto a tutte … è praticamente uguale
… la maggioranza della popolazione italiana appartiene alle prime tre fasce
… certo di essere una persona che «non si contagia e non contagia»   Vedi qui ad esempio ]
… Ma c’è dell’altro … un grafico elaborato da Our world in data sulle rilevazioni diffuse dall’OMS

… i lockdown, insieme con le misure come il certificato, hanno discriminato la popolazione
… e non hanno evitato di avere il maggior numero di morti
… una mortalità che lo ha collocato al vertice di tutti i Paesi europei
… provvedimenti che non avevano alcuna vera motivazione sanitaria
… si è inseguita un’impossibile immunità di gregge
… si è pensato che per impedire la circolazione del virus fosse sufficiente impedire la circolazione di chi non era vaccinato
… risultato, per mortalità siamo i peggiori, e ancora nessuno ha chiesto scusa
… un’ulteriore considerazione per i tanti che ancora si impancano a distribuire lezioni a chi ha ritenuto liberamente di non vaccinarsi
… uno studio pubblicato dal Journal of Clinical Medicine
… chi si è beccato il coronavirus riduce le probabilità di contrarre forme gravi della malattia rispetto a chi si è vaccinato
… dovrebbe essere una notizia da prima pagina
… invece è una notizia che la maggior parte degli esperti e dei giornali ignora. Meglio tacere piuttosto che ammettere di aver raccontato balle

Report ISS – Bollettino 26.10.2022

Il medico No Vax: “Ritorno tra i miei pazienti a testa alta. Basta odio, non sono un untore”
Parla Dario Giacomini, radiologo all’ospedale di Vicenza, era stato in prima fila nelle battaglie sul no ai vaccini, sul no al Green Pass e sul no alle misure del Governo Draghi
la Repubblica, 2 novembre 2022


L’avevamo lasciato in piazza Unità d’Italia a Trieste, accanto al portuale Stefano Puzzer, mentre insieme annunciavano la nascita del Comitato 15 ottobre. Dario Giacomini, 46 anni, dirigente medico dell’Usl di Vicenza, prima della pandemia era responsabile di tutte le Radiologie dell’Ovest Vicentino. Poi è arrivata la pandemia con i suoi drammi e le sue barricate. Giacomini ha scelto subito da che parte stare: no ai vaccini, no al Green Pass, no alle misure del Governo Draghi. Ha perso il lavoro, ha creato il gruppo ContiamoCi con 5 mila soci e 50 mila seguaci su Telegram. L’esecutivo di Giorgia Meloni ha cancellato con un colpo di spugna il Covid e le sue regole. E così Dario Giacomini, che era stato sospeso dal servizio, entro fine mese tornerà al lavoro.

Dottor Giacomini, è pronto a rientrare?
“Sì, anche se ci sono stati dei cambiamenti. La mia scelta ha avuto delle ripercussioni. Con un atto aziendale hanno scorporato l’Unità operativa semplice che dirigevo e così è decaduto il mio ruolo. Sono stato ricollocato in un ospedale periferico, quello di Noventa Vicentina. Dunque sono un medico radiologo e svolgo la mia mansione, ma per me è un’Isola d’Elba”.

Oggi è ancora convinto della sua scelta?
“Pfizer non ha mai dichiarato che il farmaco tutelasse dalla trasmissione del contagio. Il decreto legge 44, che imperniava tutto su questo, era una norma non veritiera e sulla base di questa norma decine di migliaia di persone hanno perso il diritto al lavoro”.

Ma così si è schierato contro la scienza che, teoricamente, dovrebbe rispettare e seguire.
“Cos’è questa furia ideologica? Si parla tanto di diritti e uguaglianza ma poi nella pratica siamo stati coercizzati. Ancora oggi sento una superiorità morale da parte di alcuni opinion leader, piuttosto che dai sindacati. Dicono che non abbiamo più diritto a lavorare. Ma sulla base di quale principio? Io sempre lavorato con le malattie infettive ma ho usato altri presidi di precauzione. Senza dibattito scientifico torniamo al tempo dei roghi”.

Che clima pensa troverà al lavoro?
“Mi auguro che ci sia un clima positivo. Ci sono dati oggettivi a nostro favore. Tutta la partita del Green Pass, alla fine, ha dimostrato che non dicevamo follie. Ci sarà chi non ci vede bene ma col tempo conto di saper ricucire le ferite. Siamo una minoranza che rientra al lavoro, non vorrei un clima d’odio nei nostri confronti. Non sono un untore, non lo sono mai stato”.

Dopo un’esperienza così radicale e radicalizzante come farà a rientrare nel servizio sanitario nazionale?
“Lo farò e lo faremo perché vogliamo fare medicina, vogliamo tornare a fare il lavoro che ci siamo scelti. Sono ferite che lasciano il segno, perché quando ti senti così schiacciato dallo Stato è dura. Ma quelle ferite ci daranno la forza per andare avanti. E soprattutto, ci auguriamo che torni a essere un vero servizio sanitario nazionale”.

È d’accordo sull’uso della mascherina negli ospedali?
“Il dvr (documento di valutazione rischi) dice cosa serve e cosa no in ogni reparto. Agli Infettivi può avere un senso, in Radiologia meno. Si sta facendo cagnara sul nulla, se non per far vedere che c’è uno Stato onnipresente”.

Comunque, alla fine, il Governo di Giorgia Meloni ha dato ascolto al mondo No vax.
“Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che abbiamo cominciato bene”.

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