Caso Treviso. L’impatto della campagna di Pro Vita & Famiglia di contrasto all’ideologia gender nelle scuole

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 22.10.2022 – Vik van Brantegem] – Il 19 novembre scorso abbiamo condiviso il comunicato stampa dell’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus: «Barricate a Treviso contro carriera alias nelle scuole. Gravissimo patrocinio centrodestra», seguito da una comunicazione urgentissima della stessa sera del Portavoce dell’associazione, Jacopo Coghe, con la proposta di due azioni urgentissime, in riferimento al caso di Treviso [QUI]. Questa campagna ha avuto un impatto enorme. Grazie alla mobilitazione dell’associazione (a chi ha firmato la petizione contro il gender nelle scuole e protestato via mail), il Sindaco di Treviso ha preso le distanze dall’evento organizzato ieri dalla Rete Lenford per promuovere la pericolosa carriera alias nelle scuole.

«La “carriera alias” è una procedura totalmente illegale, perché gli organi collegiali scolastici non hanno alcun potere di modificare a piacimento i dati anagrafici degli studenti sulla base di presunte identità di genere auto-percepite per di più prive di qualsiasi riscontro clinico. È grave che la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto Carmela Palumbo abbia definito “non obbligatoria” la carriera alias, quando è invece obbligatorio il suo rigetto. Chiediamo pertanto all’USR del Veneto di far rispettare la legge invitando i presidi a rifiutare la proposta di carriera alias presentata il 20 ottobre 2022 a Treviso dalla Rete Lenford-Avvocatura per i diritti Lgbti+. Su questo tema interpelleremo immediatamente il nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito, affinché emani un atto chiarificatore e vincolante», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

«Siamo soddisfatti – prosegue Coghe – che il Sindaco Mario Conte abbia preso le distanze dall’evento, ma segnaliamo che nella locandina dello stesso campeggia il logo della Commissione Pari Opportunità del Comune, con la presenza e i saluti della Presidente Valeria Zagolin. Il ruolo dell’amministrazione trevigiana in questa vicenda va dunque oltre la concessione della sala, e ci chiediamo quale sia la posizione politica della maggioranza sulla promozione di uno strumento illegale che rischia di rafforzare nei minori l’idea malsana di essere “nati nel corpo sbagliato” anche in presenza di incertezze emotive superficiali o influenzate da mode e tendenze del momento, con danni psicofisici potenzialmente irreversibili. Ribadiamo l’intenzione di mobilitare le famiglie di Treviso che vogliono difendere i loro figli da questi attacchi ideologici gravissimi», conclude Coghe.

Anche il Segretario della Lega Matteo Salvini si è espresso pubblicamente contro la follia della carriera alias e dei bagni “neutri” e Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione del Veneto di Fratelli d’Italia, si è espressa nettamente contro la carriera alias.

Questi sono piccoli passi, davvero molto importanti. Ma ovviamente non bastano. Pro Vita & Famiglia Onlus si aspetta che il nuovo Ministro dell’Istruzione e del Merito, il Prof. Giuseppe Valditara (uno dei consiglieri più vicino a Matteo Salvini) intervenga con determinazione per stoppare questi abusi ideologici. Dopo l’evento di ieri della Rete Lenford molti dirigenti scolastici, in tutta Italia, approveranno la carriera alias favorendo la confusione dei minori sulla loro identità sessuale. È necessario continuare a fare il possibile per arginare questa tremenda deriva e Pro Vita & Famiglia non si risparmia.

La differenza, però, la fanno i genitori. Per difendere i figli dagli attacchi ideologici, devono tornare protagonisti nelle loro scuole. Nelle nostre scuole. Per esempio, come rappresentanti nei consigli di classe e d’Istituto (è vero, è un impegno in più, ma i figli non valgono la pena?). Informandosi su cosa “gira” a scuola sui temi della sessualità e dell’affettività, parlandone con docenti e dirigenti scolastici.

Certamente, per molti genitori tutto ciò non è semplice. Spesso non sanno, come si suol dire, “dove mettere le mani”. Perciò, Pro Vita & Famiglia offre un aiuto concreto, con un breve e chiaro vademecum Protagonisti nella scuola che spiega come funziona il sistema scolastico e aiuta a capire come esserne protagonista. Molti genitori che l’hanno letto hanno ringraziato l’associazione per l’aiuto ricevuto. Ora sono più sicuri e consapevoli dei propri diritti e doveri.

Spesso si ritiene – sbagliando – che gli unici protagonisti della scuola siano gli insegnanti e gli studenti. Errore grave. I genitori sono parte integrante della vita scolastica. Perciò è importante che conoscano bene come funziona il “sistema” e come parteciparvi al meglio. Il vademecum Protagonisti nella scuola ha proprio questo scopo. «Spero che questo libretto porti tanti frutti. La battaglia contro l’ideologia gender si vincerà solo in trincea. E in trincea, lo sappiamo, ci sono i genitori. Coraggio, siamo al loro fianco», ha dichiarato Jacopo Coghe, il Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Per acquistare il vademecum “Protagonisti nella scuola” a soli 3 euro clicca QUI.

Protagonisti nella scuola

Come agire all’interno della scuola per promuovere i diritti della famiglia e dei bambini? Come difendere in particolare i figli da eventuali progetti scolastici ispirati all’ideologia gender?

Pro Vita & Famiglia ha elaborato questo utile vademecum, in primo luogo, per veicolare buone prassi contro la colonizzazione ideologica della teoria gender, ma anche per essere genitori protagonisti, a prescindere da essa, poiché nella scuola i figli spendono la maggior parte del loro tempo.

Proprio per questo Pro Vita & Famiglia ha pensato di introdurre questo strumento con una sintetica descrizione del sistema scolastico italiano.

Seguono poi due capitoli più teorici:
– il primo prova a rispondere a tutte le domande raccolte in questi anni di attività, per aiutare a definire tutto ciò che è inerente al dibattito intorno alla gender theory (“Cosa è il Gender?”);
– il secondo racconta come viene veicolata questa teoria ai figli e elenca i progetti già presentati su tutto il territorio italiano (“Il Gender nella scuola”).

Gli ultimi due capitoli, invece, sono più operativi:
– il primo raccoglie le “dieci regole d’oro” per essere protagonisti nella scuola dei figli (“Protagonisti nella scuola”);
– il secondo intende accompagnare i genitore qualora dovessero trovarsi davanti ad un progetto inerente a questi temi (“Attività gender nella scuola: cosa fare?”).

Libertà di espressione sul gender? Gli studenti ci rinunciano per paura di essere attaccati. Ecco dove succede
di Federico Cenci
Pro Vita & Famiglia, 21 ottobre 2022


Ognuno può prendere parte al dibattito pubblico. Ma per evitare di essere demonizzato o ridicolizzato, ognuno deve unire la propria voce al coro del pensiero unico. Opinioni dissonanti non sono ammesse. Nel democratico mondo contemporaneo funziona – ahinoi – così. Succede allora che la paura di una reazione negativa costituisca un deterrente alla riflessione critica, spingendo uomini e donne all’omologazione. E succede anche che gli organizzatori di conferenze pubbliche si sottraggano dall’invitare relatori noti per punti di vista controcorrente per non incorrere nella fatwa dei depositari del politicamente corretto.

È quanto dimostra uno studio effettuato in Regno Unito dall’Higher Education Policy Institute e ripreso da The Christian Institute. L’autore, Josh Freeman, ha constatato tra gli studenti una forma di «autocensura» che si verifica appunto quando si preferisce evitare di invitare relatori «a causa dei loro precedenti commenti “problematici”». Freeman ha intervistato ventuno coordinatori di eventi studenteschi in diverse università britanniche. Chi tra loro ha “osato” opporsi a questa forma diffusa di censura surrettizia ha dovuto far fronte ad attacchi verbali. Non solo, «nei casi più gravi», prosegue l’autore dello studio, «gli studenti sono stati vittime di molestie». La questione non ha lasciato indifferenti i vertici degli atenei. La vice-cancelliere dell’Università di Oxford, Louise Richardson, ha evidenziato «la necessità di preservare la libertà accademica e la libertà di parola» come una «sfida chiave» per gli anni a venire.

La recente ricerca fa il paio con un sondaggio uscito ad inizio mese ad opera del Policy Institute del King’s College di Londra, dal quale emerge che un numero crescente di studenti ritiene che la libertà di parola nella propria università sia oggi minacciata. Il 34 per cento degli intervistati afferma che è “molto” o “abbastanza” minacciata, rispetto al 23 per cento del 2019. Quasi la metà degli studenti (il 49 per cento) ravvisa che gli atenei stiano diventando «meno tolleranti» verso «un’ampia gamma di punti di vista» e il 25 per cento dice di aver sentito “spesso” o “abbastanza spesso” episodi in cui la libertà di parola è stata «inibita» nella propria università, rispetto al 12 per cento del 2019. Ecco allora che più della metà (il 51 per cento) concorda sul fatto che queste paure impediscano alle persone di esprimere le proprie convinzioni.

Ma quali sono i temi tabù? Nello specifico, il 34 per cento degli intervistati ammette che, a causa di questo clima, non esprime in pubblico la propria opinione in merito all’identità di genere. Non c’è da stupirsi. La tendenza a voler «zittire chi pensa diversamente» – per citare un articolo in cui il magistrato Vladimiro Zagrebelsky difendeva la libertà di Pro Vita & Famiglia di contestare l’aborto – è molto in voga tra i paladini dei cosiddetti diritti civili. Il politicamente corretto si è fatta religione laica e qualsiasi pulsione di dissenso è considerata un’eresia da censurare. Oggi occorre quindi coraggio per difendere vita nascente, famiglia naturale, priorità educativa dei genitori, presenza della fede nello spazio pubblico. Ma è un coraggio necessario, per non dover rinunciare a una società libera e plurale, antidoto al totalitarismo.

Governo Meloni, Pro Vita & Famiglia: «Bene lista Ministri, urgente contrasto a ideologia gender»

«Pro Vita & Famiglia Onlus esprime soddisfazione per la presenza nel Governo Meloni di personalità di comprovata adesione e impegno a favore dei princìpi non negoziabili del Bene Comune. Ci congratuliamo, in particolare, col Dottor Alfredo Mantovano e l’On. Eugenia Roccella per i rispettivi ruoli di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e di Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. Accogliamo con favore e fiducia anche la nomina a Ministro dell’Istruzione e del Merito del Professor Giuseppe Valditara. Speriamo di potergli presto rappresentare le preoccupazioni delle famiglie italiane rispetto alle gravi lesioni della loro libertà educativa operata da quella che Papa Francesco ha più volte denunciato come la “colonizzazione ideologica” del gender. Facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro alla Presidente Meloni e all’intero esecutivo, nella speranza che la vita, la famiglia e la libertà educativa possano trovare maggior tutela e promozione nel corso della nuova legislatura», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.

Governo Meloni

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Alfredo Mantovano


Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza, entrato in Magistratura nel 1983, fino alla sua prima elezione è stato Giudice penale al Tribunale di Lecce.
Ha fatto il suo ingresso in politica nel 1996, venendo eletto alla Camera nelle fila di Alleanza Nazionale. Eletto parlamentare anche nelle successive tre legislature: Deputato nella XIV e nella XVI con il Popolo della Libertà (a seguito della dissoluzione di Alleanza Nazionale) e Senatore nella XV.
È stato Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno per tutta la durata del Governo Berlusconi II (2001) e III (2005), con delega alla pubblica sicurezza, ai testimoni di giustizia, antiusura e alle vittime della mafia. Ha ricoperto lo stesso ruolo con le medesime deleghe anche nel Governo Berlusconi IV (2008).
Nel dicembre 2012 ha votato la fiducia al Governo Monti, a cui Berlusconi aveva invece tolto il sostegno. Non si è candidato alle politiche 2013 ed è rientrato in ruolo in Magistratura. Dal 2013 è consigliere alla IV sezione penale della Corte di appello di Roma e dal 2018 è consigliere di sezione penale alla Corte di Cassazione.
Giornalista pubblicista, collabora con la rivista Cristianità e col settimanale Tempi.
Dal 2015 è Presidente della sezione italiana della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Ministro dell’Istruzione e Merito
Giuseppe Valditara

Laureato in Giurisprudenza alla Statale di Milano, è Professore ordinario di Diritto privato romano nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino ed è stato il primo preside del corso di Laurea in Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma, tra il 2005 e il 2011.
Ex Senatore con alle spalle tre Legislature (XIV, XV e XVI) in Alleanza nazionale e poi nel Pdl, prima della parentesi nel partito finiano di Futuro e libertà, durante il Governo Berlusconi IV è stato Relatore di maggioranza per la riforma universitaria ideata dal Ministro Gelmini.
Allievo di Gianfranco Miglio, ideologo della Lega Nord, è tra i fedelissimi di Salvini. Ai tempi del Governo Conte I, proprio per volere di Salvini, gli è stato conferito l’incarico di Capo del Dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca del Ministero dell’Istruzione retto dal leghista Bussetti. È coordinatore di Lettera150, un think tank nato dall’appello di circa 150 professori universitari in favore di un piano di fuoriuscita dalla pandemia, e che ha debuttato con il volume «La sfida dei liberal conservatori».
Ricandidatosi alle elezioni politiche del 2022, non è stato eletto.

Ministro per la famiglia e le Pari Opportunità
Eugenia Roccella


Laureata in lettere moderne, è dottore di ricerca presso l’Università La Sapienza e dal 2000 è giornalista professionista, lavorando per testate come l’Avvenire, Il Foglio e Il Giornale.
Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale e di una nota pittrice e femminista, a 18 anni è entrata nel Movimento di liberazione della donna, diventandone leader e portavoce di molte battaglie femministe.
Lasciati i Radicali negli anni ‘80, ha iniziato a dedicarsi alla carriera editorialista, interessandosi anche alle tematiche relative alla procreazione assistita e alla bioetica. Nel 2007 è diventata portavoce del Family Day.
Eletta alla Camera nel 2008 nelle liste del Popolo delle Libertà, sotto il Governo Berlusconi IV è diventata prima Sottosegretario al Ministero del Lavoro e successivamente alla Sanità, quando il Ministero è diventato autonomo nel 2010.
Rieletta nel 2013, ha aderito al Nuovo Centrodestra di Alfano e nel 2015 è passata al Misto per poi fondare il Movimento Identità e Azione di Quagliariello. Rieletta alla Camera con Fratelli d’Italia nel 2022.
Autrice di diversi libri e articoli, ha a più riprese espresso posizioni conservatori, specialmente per quanto riguarda l’ideologia gender, l’aborto, l’eutanasia e la fecondazione assistita.

«Ritorno al reale. Difficile per i cattolici conservatori pensare ad una compagine ministeriale migliore. La presenza di Eugenia Roccella alla famiglia e del sottosegretario Alfredo Mantovano, che entrambi ho avuto modo di conoscere personalmente e apprezzare, sono garanzia di uno scudo rispetto a follie gender e canne legalizzate. Molto bene anche il Direttore del TG2 Sangiuliano alla cultura. La situazione economica, sociale e demografica della Nazione è disastrosa e non saranno gli spiccioli a ribaltarla, ma servirà un cambio di mentalità profondo. Servirà che le forze dell’ordine siano messe in condizione di assicurare l’ordine e la sicurezza dei cittadini. Servirà che i magistrati tornino ad applicare e non creare le leggi. Serviranno meno leggi, chiare, non contraddittorie e realmente giuste. Servirà una lotta implacabile contro la burocrazia asfissiante. Servirà che il povero sia aiutato a rialzarsi e servirà che i fannulloni non ricevano più un centesimo da chi invece i centesimi se li suda col lavoro. Servirà ribaltare la prospettiva della bulimia dei diritti per abbracciare l’etica del dovere. Si dovrà dare un calcio alla disgregazione soggettivistica della società per costruire unendoci attorno al reale. E ora, con l’aiuto di Dio, fate le cose giuste» (Renzo Puccetti).

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