Ottava udienza del Processo Rugolo ad Enna. Il Vescovo di Piazza Armerina sarebbe stato a conoscenza di abusi sessuali da parte di sacerdoti mai rimossi

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.10.2022 – Vik van Brantegem] – Ieri, lunedì 10 ottobre 2022 si è svolta al Tribunale di Enna l’ottava udienza del processo penale a carico di Don Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato il 27 aprile 2021, con l’accusa di violenza sessuale aggravata su tre minori, secondo gli articoli 81 e 609 del codice penale.

Don Giuseppe Rugolo.

L’imputato ha scontato al seminario dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchia (dove l’avevo spedito Mons. Rosario Gisana) 13 mesi di arresti domiciliari (a suo tempo disposti dal Gip Luisa Maria Bruno per il rischio della reiterazione del reato e la tendenza dell’indagato «a cedere alle pulsioni sessuali in maniera incondizionata») e poi sottoposto all’obbligo di permanenza notturna.

Il processo a porte chiuse a carico di Don Rugolo si è aperto a Enna il 7 ottobre scorso. La seconda udienza si è svolta il 21 ottobre, la terza il 23 dicembre 2021, la quarta il 27 gennaio, la quinta il 10 marzo, la sesta il 29 aprile, la settima il 7 luglio 2022.

Secondo l’accusa, Don Rugolo avrebbe ripetutamente abusato del giovane che lo ha denunciato e di altri ragazzi che frequentavano la parrocchia e le attività che organizzava (due minorenni vittime sono stati individuati durante l’inchiesta).

Nel dossier di Domani [QUI] Enna, storia del prete pedofilo tenuto coperto da due vescovi del 3 luglio 2022, sul caso di Don Giuseppe Rugolo, «un prete molto popolare, leader indiscusso di un gruppo giovanile che conta più di duecento ragazzi», Federica Tourn scrive:

«Nell’estate del 2009 Don Giuseppe ha ventotto anni, è ancora seminarista e si occupa della pastorale giovanile. Antonio Messina invece è uno degli animatori del gruppo estivo di cui Rugolo è responsabile; vorrebbe entrare in seminario ma è in una fase di confusione sulla sua identità sessuale.
Ne ha parlato proprio con Don Giuseppe che con il suo modo di fare incoraggia le confidenze dei ragazzi. Secondo quanto racconta Antonio, Rugolo approfitta di un momento in cui sono soli per costringerlo a masturbarlo: “Non c’è niente di male”, gli avrebbe detto il prete per calmarlo, lo stava solo aiutando “a comprendere le sue inclinazioni”. Gli approcci vanno avanti fino al 2013, quattro anni in cui il ragazzo subisce una vera persecuzione, braccato in chiesa e controllato al telefono, blandito in privato e umiliato davanti a tutti se cerca di prendere le distanze.
Quando Antonio instaura una relazione con un suo coetaneo, Don Rugolo si oppone dicendo che commette peccato perché deve fare sesso solo con lui. Spaventato, soggiogato dalla personalità manipolatrice del prete, il ragazzo viene aggredito in canonica, in sagrestia, dietro l’altare prima della Messa: «Sentivo di non avere via di scampo», dice agli inquirenti.
Dopo Messina, il prete continua la caccia. Nel 2015 fonda l’associazione giovanile 360, nuovo bacino di pesca per le sue conquiste: sceglie cinque o sei ragazzi, il suo “cerchio magico”, con cui instaura un rapporto informale fatto di battute sessiste, toccatine sui genitali e ritiri notturni in canonica. A uno di loro, con cui divide il letto e la doccia, regala soldi e manda messaggi pieni di cuoricini e “ti amo”, “notte principessa mia”, “amore mio”.
Il ritratto di Rugolo che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare è di una “prima donna”: egocentrico e permaloso, distribuisce favori e punizioni a seconda dell’umore. Anna (nome di fantasia), parrocchiana sua coetanea, ricorda: “Lo trovavi nei locali a tutte le ore, beveva e fumava canne coi ragazzi, li apostrofava con ‘ciao puttanella, ciao coglioncello’, li chiamava al telefono per chiedergli di raggiungerlo in piena notte. Un megalomane».

All’udienza di ieri, iniziata intorno alle ore 11.00 e finita alle ore 21.30, presieduta da Francesco Pitarresi, era presente Don Rugolo.

Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina.

È stato sentito come testimone il Vescovo di Piazza Armerina, Mons. Rosario Gisana. Durante l’interrogatorio durato quattro ore, condotto dal Procuratore capo Massimo Palmeri, insieme al Pubblico ministero Stefani Leonte, sono state contestate a Mons. Gisana alcune intercettazioni che documentano come fosse a conoscenza anche di abusi commessi da altri sacerdoti della diocesi, mai rimossi dai loro incarichi. Mons. Gisana ha confermato di aver erogato ingenti somme a favore di Don Rugolo attinti dai fonti destinati alle opere caritative. Per il risarcimento dei danni al ragazzo che ha denunciato, emerge, secondo le parole del Vescovo, che la Diocesi avrebbe convinto i fedeli a pagare.

Il padre del minorenne all’epoca dei fatti che ha denunciato Don Rugolo, ha confermato la versione fornita dal figlio nell’udienza precedente dello scorso 7 luglio.

È stata sentita anche un’altra giovane vittima di Rugolo, che ha raccontato fatti perfettamente corrispondenti a quelli oggetti della denuncia, dando l’avvio al processo che si sta celebrando davanti al Tribunale di Enna. Questo confermerebbe il modus operandi di Don Rugolo capace di approfittare di giovani e minorenni i condizione di fragilità psicologica. Anche questo testimone sentito ieri in aula, avrebbe confermato di essersi rivolto a Mons. Gisana almeno due volte per raccontare di aver subito attenzioni morbose da parte di Don Rugolo. Dunque, già nel 2016 Mons. Gisana sarebbe stato al corrente dei comportamenti del sacerdote, prima ancora di incontrare i genitori del giovane denunciate, costituiti parte civile nel processo penale.

La Procura ha depositato la copia forense contenente tutti i dati estrapolati dai computer e del cellulare di Don Rugolo. «Dall’analisi sono emersi innumerevoli download di foto di uomini nudi; fra marzo 2020 e gennaio 2021 si sono registrati accessi a siti porno con la chiave di ricerca “teen” a qualsiasi ora, con una media di almeno 60 al giorno» (Federica Tourn – Domani, 3 luglio 2022).

Ripetere la nostra domanda è d’obbligo: visto tutte quanto emerso fino ad oggi dalle indagini e in otto udienze, cosa sta aspettando Papa Francesco per rimuovere dal governo della Diocesi di Piazza Armerina, il suo amico Mons. Rosario Gisana, almeno in via cautelare, se non vuole iniziare un processo canonico regolare? Vero, questo è il caso di un amico per cui vale la presunzione di innocenza ad intermittenza: «Al amigo, todo; al enemigo, ni justicia» [QUI].

L’incontro del 17 settembre 2022 a Piazza Armerina.

Il 20 settembre 2020 è stato pubblicato sul sito della Diocesi di Piazza Armerina il seguente comunicato [QUI]:

«Lo scorso 17 settembre presso il salone delle conferenze della chiesa di San Pietro a Piazza Armerina, il Vescovo Mons. Rosario Gisana ha incontrato i candidati alla guida della Regione Siciliana delle province di Caltanissetta ed Enna. L’incontro è voluto essere un’occasione per “condividere, con semplicità e trasparenza, quanto i vescovi siciliani hanno voluto rivolgere a voi, candidati alla guida della Regione Siciliana, attraverso il Messaggio divulgato lo scorso 1° settembre “Ai candidati alla guida della Regione Siciliana e a tutti i Siciliani”. All’incontro hanno partecipato i diversi candidati dei diversi schieramenti politici, i quali hanno apprezzato l’iniziativa e condiviso appieno il messaggio dei Vescovi e l’invito ad ”aiutarci vicendevolmente a ravvivare la speranza dei cittadini siciliani, bisognosi di recuperare fiducia e voglia di rilanciare sé stessi «in un momento – così complesso e difficile”».

Mentre in tutta la Sicilia i vescovi si sono rivolti genericamente ai candidati [QUI], Mons. Gisana invece ha convocato di persona i candidati. Però, contrariamento a quanto affermato, non tutti “i diversi candidati dei diversi schieramenti politici” hanno partecipato all’incontro. Sappiamo che almeno un candidato ha declinato l’invito. Si tratta di Antonio Messina, candidato alle regionali con la lista Orgoglio Siculo, legata al candidato alla Presidenza della Regione Sicilia, Cateno De Luca.

Antonio Messina.

Antonio Messina – che all’epoca dei primi abusi subiti, era appena sedicenne, ha denunciato Don Giuseppe Rugolo per abusi sessuali e gli sarebbe stato offerto denaro (dai fondi della Caritas) in cambio del suo silenzio – il 13 settembre scorso ha diffuso il seguente comunicato:

«Dopo il comunicato stampa divulgato dalla Diocesi di Piazza Armerina, con il quale il Vescovo Mons. Rosario Gisana annuncia un incontro, il prossimo 17 settembre presso il salone della chiesa San Pietro (via generale Ciancio) a Piazza Armerina, con i candidati della Diocesi, sento la necessità di comunicare che, quale candidato alle prossime elezioni regionali, non parteciperò all’iniziativa organizzata dalla Diocesi.
È forse superfluo spiegare il perché. Dico solo che gravi ragioni di opportunità mi impongono un contegno silenzioso. E questo anche in considerazione della mia profonda convinzione di essere cittadino di uno Stato laico che adotta normative a tutela delle vittime di abuso e di violenza, che la Chiesa non osserva.
Questa mia decisione, e anche la volontà di rendere pubblica questa mia presa di posizione, mi appare necessaria, data la ribalta a cui sembra ambire la Diocesi».

Articoli precedenti

Processo Rugolo a Enna: nove ore di interrogatorio per la vittima: «Gli abusi sessuali avvenivano anche nella sacrestia della chiesa di San Giovanni» – 8 luglio 2022
– Don Rugolo, a processo per abusi sessuali aggravati a danni di minori con obbligo di dimora, querela giornalista ANSA. Agnus Dei: tre nonne raccontano le vittime di abusi sessuali del clero in Italia – 4 giugno 2022
– Caso Rugolo. La Diocesi di Armerina offrì soldi per il silenzio del denunciante: “Denaro della Caritas proposto dal Vescovo Gisana, rifiutato dalla vittima come immorale e illecita” – 30 aprile 2022
– Domani ad Enna la quarta udienza nel processo a carico di Don Giuseppe Rugolo, arrestato per violenze su minori. Il caso sarà presentato all’ONU dall’Associazione Rete l’Abuso – 26 gennaio 2022
– Diocesi di Piazza Armerina rimane responsabile civile, non ammessa parte civile al processo a carico di Don Rugolo, accusato di abuso sessuale su minori – 25 dicembre 2021
– Caso Rugolo. Il Vescovo Gisana intercettato al telefono con l’imputato: «Ho insabbiato questa storia». La CEI fornisca i dati italiani degli abusi sessuali del clero su minori e adulti vulnerabili – 20 novembre 2021
– Caso Don Rugolo, iniziato il processo penale con l’accusa di violenza sessuale aggravata a danno di minorenni. «Eccellenza questi sono fatti gravi». «Non è scontato che ci si interessi delle vittime» – 13 ottobre 2021
– Gip di Enna ha disposto il giudizio immediato per Don Giuseppe Rugolo, accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di minori, ai domiciliari dal 27 aprile – 11 giugno 2021
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– Petizione di “Solidarietà al Vescovo Gisana”. “L’ipocrisia di una Chiesa che, ad Enna, crolla a pezzi”. Chi sta accanto alle vittime si appella a Papa Francesco di intervenire – 5 maggio 2021

Foto di copertina: Antonio Messina, l’accusatore di Don Giuseppe Rugolo e Mons. Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina che, confrontato con le intercettazione telefoniche e le testimonianze, nega di aver coperto e insabbiato.

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