Ma la CEI è una delle tante ONG di area “progressista”?

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 30.09.2022 – Giuseppe Rusconi] – Il 27 settembre la Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il suo Presidente, Cardinale Matteo Zuppi, ha reagito con una nota all’esito del voto politico italiano di due giorni prima.

Nel testo, dopo la registrazione preoccupata dell’alto tasso di astensione, si legge: «Agli eletti chiediamo di svolgere il loro mandato come “un’alta responsabilità, al servizio di tutti, a cominciare dai più deboli e meno garantiti. Come abbiamo ricordato nell’appello (NdR: 21 settembre, Consiglio permanente della CEI), “l’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta: le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale”. Sono alcune delle sfide che il Paese è chiamato ad affrontare fin da subito. Senza dimenticare che la guerra in corso e le sue pesanti conseguenze richiedono un impegno di tutti e in piena sintonia con l’Europa. La Chiesa, come già ribadito, ‘continuerà a indicare, con severità se occorre, il bene comune e non l’interesse personale, la difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità’. Da parte sua, nel rispetto delle dinamiche democratiche e nella distinzione dei ruoli, non farà mancare il proprio contributo per la promozione di una società più giusta e inclusiva».

Due considerazioni.

La prima: nella nota si richiama l’”agenda” dei problemi citati nell’appello preelettorale del Consiglio permanente della CEI del 21 settembre. È un elenco che è ben dettagliato su alcuni punti, come quello dell’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, sbrigativo su altri come quando si cita l’inverno demografico (non indicando esplicitamente ad esempio la questione dell’aborto o quella dell’obiezione di coscienza in materia, oggi sotto forte attacco come dimostra anche il recentissimo e inqualificabile appoggio del centro-destra ligure, salvo – parzialmente – Fratelli d’Italia, a un ordine del giorno sinistro degno dell’Europarlamento), silente su famiglia, educazione e scuola, droga, fine vita. C’è solo da registrare un passo assai vago sulla difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità… ma su quali siano tali diritti si è scelto di tacere (è più facile parlare di superamento delle lungaggini burocratiche).

La seconda: sulla guerra in corso e le sue pesanti conseguenze si auspica l’impegno di tutti. Guai a dire qualcosa in più… potrebbe disturbare la piena sintonia con l’Europa richiesta dagli stessi vescovi. A parte la sciatteria di parlare di Europa invece che di Unione Europea (che esprime solo una parte, anche se importante, del Continente), è lecito chiedersi se per i vescovi italiani nella piena sintonia siano compresi anche il cosiddetto “diritto all’aborto” (votato dall’Europarlamento, rivendicato quale “diritto costituzionale” dal pupazzetto di plastica Macron), gli attacchi all’obiezione di coscienza in materia, l’affossamento della famiglia, l’indottrinamento gender nelle scuole, la sorveglianza centralizzata dell’informazione, l’adozione di un linguaggio arcobaleno, la repressione del dissenso ideologico, ecc.

Insomma, alla fine ci si chiede: ma il Cardinale Zuppi è a capo di che cosa? Della Chiesa Cattolica in Italia o di una qualsiasi delle tante ONG italiane politicamente corrette di area “progressista”?

Questo articolo è stato pubblicato dall’autore il 29 settembre 2022 sul suo sito Rossoporpora.org [QUI].

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