Lo ‘spirito di Assisi’ con papa Francesco in Kazakistan
Papa Francesco al ‘VII Congress of Leaders of World and Traditional Religions’ in Kazakistan sia in occasione dell’apertura sia della lettura della dichiarazione finale ha offerto una riflessione inerente al ruolo delle religioni e quindi del dialogo interreligioso.
Si scorgono due punti importanti: la ricerca insita nell’uomo, cioè il senso religioso aperto alla trascendenza e l’unità fondata sulla creazione ossia la fratellanza.
Ora questi due fondamenti teologici dell’incontro interreligioso sono gli stessi che furono con determinazione affermati quale risposta all’accusa secondo cui all’assise interreligiosa di pellegrinaggio, digiuno e preghiera per la pace svoltasi ad Assisi lunedì 27 ottobre 1986 papa Giovanni Paolo II avrebbe tradito la fede.
A coloro che videro nel suddetto incontro assisano una deriva sincretista il teologo Han Urs von Balthasar rispose in un breve ma intenso scritto in cui affermò che non esite una sola religione ma un unico senso religioso inteso nel significato che ne diede nel 1957 l’arcivescovo di Milano, mons. Montini e successivamente don Luigi Giussani, ossia come la domanda ed aspirazione insita in ogni persona (cfr. https://www.academia.edu/7076368/Hans_Urs_von_Balthasar_e_lo_spirito_di_Assisi_in_Communio_203_204_2005_p_207_219).
Invece la comune origine di ogni uomo e donna nell’atto creatore è l’aspetto che richiamò Giovanni Paolo II nel discorso alla Curia Romana il 22 dicembre 2022 https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/speeches/1986/december/documents/hf_jp-ii_spe_19861222_curia-romana.html. Il Papa in occasione degli auguri natalizi ai presenti – alcuni dei quali erano scettici circa l’incontro assisano – indicò la legittimità anche teologica di tale avvenimento richiamando che tutti siamo creature dell’Altissimo.
Tale approccio è stato fatto proprio da Benedetto XVI che volle tornare nel 2011 ad Assisi ed ora da papa Francesco in Kazakisthan.
(Tratto da Il Cattolico)