Il contrasto dell’ideologia gender nelle scuole. Il Comitato Media e Minori faccia rispettare Leggi e Costituzione in televisione

Condividi su...

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.09.2022 – Vik van Brantegem] – A seguito del nostro articolo di ieri Stop all’ideologia gender in televisione e nelle scuole [QUI], riportiamo oggi il Comunicato Stampa dell’Associazione Pro Vita&Famiglia Onlus in riferimento alla questione dell’ideologia gender nelle scuole. Inoltre, riportiamo una risposta sullo stesso tema, data da Maddalena Morgante, Responsabile regionale del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non Negoziabili di Fratelli d’Italia in Veneto nell’intervista a cura di Luca Marcolivio. Infine, parliamo dell’esposto formale presentato da Luisa Santolini e Carlo Giovanardi al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori in merito al caso del cartone animato Peppa Pig e della presenza, in un episodio andato in onda in Gran Bretagna, di “due mamme”.

Parte oggi in tutta Italia una vasta campagna di Pro Vita&Famiglia Onlus per difendere i bambini dal bombardamento ideologico in chiave gender che aumenta nelle scuole e nei cartoni animati.

Pro Vita&Famiglia: «Serve un Ministro Istruzione anti gender»
«Parte oggi in tutta Italia una vasta campagna per difendere i bambini dal bombardamento ideologico in chiave gender che aumenta nelle scuole e nei cartoni animati. La campagna comprende affissioni stradali, webinar informativi per genitori, un sondaggio nazionale che sarà presentato in Parlamento a giorni e una petizione popolare. Aumentano infatti i progetti promossi dal movimento LGBTQIA+ e la diffusione della cosiddetta “carriera alias” nelle scuole, confondendo i bambini e mettendo in pericolo la loro educazione e crescita psico-fisica. Come se non bastasse, anche le grandi case produttrici di film e serie tv diffondono l’ideologia LGBT tramite i loro prodotti per bambini, dalla Disney a Netflix, e ora persino con Peppa Pig. È in atto una vera e propria guerra psicologica contro i nostri figli», lo dichiara Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita&Famiglia Onlus.

«A tutte le forze politiche impegnate in campagna elettorale e chiamate a formare il nuovo Parlamento e Governo – prosegue Coghe – chiediamo l’impegno non più rimandabile di nominare un nuovo Ministro dell’Istruzione che sia apertamente schierato a favore della libertà educativa della famiglia e che abbia il coraggio di bloccare qualsiasi incursione ideologica e politica all’interno delle scuole dei nostri figli, specialmente quelle fondate sull’ideologia gender», conclude Coghe.

Firma subito la petizione di Pro Vita&Famiglia per chiedere al Parlamento Italiano di approvare una legge che vieti l’indottrinamento gender nelle scuole dei figli degli italiani e che difenda il diritto di priorità educativa dei genitori, impedendo la diffusione di corsi e attività sull’ideologia Gender nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Stop all’ideologia gender nelle scuole! [QUI].

Rafforzare il consenso informato contro l’ideologia gender nelle scuole
di Luca Marcolivio
Provitaefamiglia.it, 12 settembre 2022


40 anni, avvocato, due figli, Maddalena Morgante dal 2021 è responsabile regionale del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e Valori non Negoziabili di Fratelli d’Italia in Veneto. Alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre, la Morgante è candidata alla Camera, nella circoscrizione Veneto 2P03, che copre proprio Verona e provincia. Come spiegato dalla Morgante a Pro Vita & Famiglia, tra i punti salienti del programma di Fratelli c’è un’attenzione ai giovani e alla prevenzione dalle dipendenze attraverso l’esperienza virtuosa dello sport e del volontariato.

Un punto su cui tutta la coalizione di centrodestra sembra convergere è il contrasto all’ideologia gender e all’utero in affitto. Quali misure metterete in campo a riguardo?
«La famiglia è oggi sotto attacco sul piano culturale, educativo, sociale ed economico. Un vero attacco concentrico. Credo che oggi non ci sia nulla di più rivoluzionario che difendere la famiglia. Un attacco di grandi proporzioni è quello rivolto dall’ideologia gender, che sta penetrando in maniera molto forte nella nostra società. Proseguiremo quindi nelle nostre battaglie parlamentari a contrasto di norme come, ad esempio, il ddl Zan sull’omotransfobia, sulla scia di quanto fatto con successo l’anno scorso, quando abbiamo organizzato gazebi, conferenze stampa, convegni, proprio per sensibilizzare sulla pericolosità della teoria gender. Al tempo stesso, ci opporremo a qualunque forma di ideologia gender nelle scuole: in questo ambito, chiederemo il consenso informato dei genitori per tutti i progetti educativi che riguardano temi sensibili e anche la presenza del contraddittorio nei dibattiti scolastici. Un discorso a parte merita l’ideologia gender nel mondo sportivo. In questo caso, sottoporremo alle autorità sportive di riferimento a livello italiano, europeo ma anche a livello internazionale, la questione degli atleti transgender che gareggiano nelle competizioni femminili. Per quanto riguarda l’utero in affitto, Fratelli d’Italia chiederà che questa procedura diventi reato universale. In Italia già esiste una legge che vieta sia la commercializzazione dei gameti, sia la relativa pubblicità. Attualmente, però, l’espediente che alcune coppie usano è quello di andare all’estero, per avvalersi della maternità surrogata. Per questo motivo, abbiamo avviato una raccolta di firme per la modifica dell’articolo 12 della legge 40 del 2004, in modo da introdurre il reato universale per la pratica di utero in affitto».

Peppa Pig. Esposto di Giovanardi e Santolini al Comitato Media e Minori per far rispettare Leggi e Costituzione

L’ex Presidente del Forum Famiglie Luisa Santolini e l’ex Ministro con delega alle politiche famigliari Carlo Giovanardi hanno presentato un esposto formale al Comitato di Applicazione del Codice di Autoregolamentazione Media e Minori, che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo Economico in merito al caso del cartone animato Peppa Pig e della presenza, in un episodio andato in onda in Gran Bretagna, di “due mamme”.

Nell’esposto, Santolini e Giovanardi evidenziano come sia stata preannunciata da più parti la messa in onda su media italiani di una puntata della serie Peppa Pig, destinata alla prima infanzia, nella quale viene inserito un nuovo personaggio “figlio” di due supposte mamme e nessun papà. Santolini e Giovanardi precisano poi, che nella legislazione italiana in vigore, in applicazione di principi costituzionali, la fecondazione eterologa è permessa soltanto tra un uomo ed una donna mentre il ricorso al cosiddetto utero in affitto è reato penalmente perseguibile: pertanto non possono esistere né in natura né legalmente due mamme, mentre nella realtà per concepire un figlio esiste un padre di cui si è utilizzato il patrimonio genetico.

Recenti episodi di cronaca giudiziaria, ricordano Santolini e Giovanardi, hanno per altro dimostrato come il procurarsi bambini all’estero, con comportamenti che in Italia sono illegali o criminali, determinano poi situazioni di cui sono vittime proprio i bambini quando per esempio scoppiano conflitti giudiziari tra le due donne che li hanno commissionati, mentre il vero padre e la donna che li ha partoriti rimangono sconosciuti.

Santolini e Giovanardi sottolineano inoltre, che le leggi in vigore in Italia devono essere rispettate e spetta al Parlamento eventualmente cambiarle e non ai cartoni animati, specialmente se questi ultimi sono rivolti alle vere vittime di queste palesi illegalità.

Santolini e Giovanardi chiesto che il Comitato, in base alle sue competenze, faccia rispettare il Codice di autoregolamentazione, impedendo la messa in onda di quella puntata di Peppa Pig o eventualmente sanzionando l’emittente che la trasmettesse, anche alla luce di quanto previsto dall’art 414 del Codice Penale.

Firma subito la petizione alla RAI che Pro Vita&Famiglia ha lanciato: [QUI].
Firma subito la petizione alla RAI che CitizenGO ha lanciato: [QUI].

Comunicazione di Pro Vita&Onlus sul caso Peppa Pig

Stiamo bucando il muro del silenzio.
La petizione con cui stiamo chiedendo alla RAI di non mandare in onda (col nostro canone) l’episodio del celebre cartone per bambini Peppa Pig con “due mamme lesbiche” ha superato le 19.000 firme, attirando l’attenzione della stampa.
Le firme ci stanno aiutando a far parlare i giornali di questo caso vergognoso, informando così migliaia di genitori e cittadini.
Agenzia ANSA:

Agenzia DIRE:

Repubblica (addirittura!):

ATTENZIONE – Facebook ha censurato la petizione che avevamo pubblicato sul nostro profilo accusandoci di “incitamento all’odio”. Ecco l’avviso con cui Facebook ci ha comunicato di aver censurato la petizione:

È scandaloso. Qualsiasi posizione contraria alle mode Lgbt viene silenziata e repressa. Capisci quindi il valore enorme della tua firma sotto la petizione?
Firma la petizione: la RAI non deve usare il mio canone per trasmettere “cartoni gay” che manipolano la mente dei bambini.
Per compensare il danno causato dalla censura di Facebook, ti chiedo di condividere la petizione ai tuoi conoscenti dopo averla firmata (ad esempio nelle tue chat di WhatsApp…).
A breve consegneremo le firme alla dirigenza della RAI. Aggiungi subito anche la tua! Dopo aver firmato, ti chiedo il grande aiuto di condividere la petizione. Firma e condividi la petizione cliccando QUI.
Aiutami a superare le 20.000 firme!
Ti ringrazio molto!
In alto i cuori,
Jacopo Coghe
Portavoce Pro Vita&Famiglia Onlus

Free Webcam Girls
151.11.48.50