Ad Assisi l’economia di Francesco

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Sabato 24 settembre papa Francesco sarà ad Assisi per incontrare i 1.000 giovani che parteciperanno alla tre giorni ‘Economy of Francesco’, per lanciare un ‘patto’ per ‘cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani’, come ha detto il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, durante la presentazione dell’evento in Vaticano:

“E’ nata da un’intuizione di papa Francesco, maturata in un colloquio col professor Bruni, ormai quasi quattro anni fa… L’intuizione è questa: nessuno oggi dubita che l’economia mondiale abbia bisogno di un rinnovamento…

Il Papa si è chiesto: perché non provare con i giovani? Hanno il talento dell’entusiasmo, della creatività, del futuro. Per comprendere EoF, occorre innanzitutto tener presente questo. La sua ambizione sta certo anche nel presente, non solo nel futuro, ma i frutti maturi probabilmente si vedranno col tempo”.

Un altro punto di riferimento è la Dottrina Sociale della Chiesa: “Il secondo punto di riferimento, in filigrana presente nel nome stesso dell’iniziativa, è il pensiero di papa Francesco, che è in fondo il pensiero sociale della Chiesa con gli accenti che l’attuale pontefice ha dato ad esso, specie in alcuni documenti come ‘Evangelii Gaudium’, ‘Laudato sì’ e ‘Fratelli tutti’. Economy of Francesco così non è una sorta di brain storming giovanile senza direzione di marcia, ma un percorso impegnativo, certo creativo e sperabilmente geniale, ma dentro l’alveo di alcuni precisi valori”.

Però mons. Sorrentino non tralascia a raccontare il ‘sogno’ di questo percorso: “L’auspicio è che questi giovani che firmeranno il patto col papa si impegnino ad aprire un dialogo con l’economia reale, il mondo imprenditoriale, le istituzioni bancarie, i colossi energetici, i centri della finanza. Verrebbe forse da commentare: Davide contro Golia? Appunto.

La Bibbia insegna e il papa ricorda ai giovani, alla conclusione della sua lettera, che con l’aiuto di Dio sono possibili grandi cose e si può costruire un mondo più giusto e più bello. Il sogno è che ad Assisi, città-messaggio, città-simbolo, ora anche capitale di una nuova economia, un giorno, come il papa oggi, i cosiddetti ‘grandi della terra’ possano venire ad incontrarsi con i giovani del Patto, per ispirarsi alla profezia di Francesco e lascarsi interrogare dalla loro passione giovanile”.

Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, delegata per la Commissione vaticana COVID-19 e membro del Comitato scientifico di ‘Economy of Francesco’, ha tratteggiato lo svolgimento delle giornate: “Questi tre giorni non saranno semplicemente un’agenda da riempire. Sarà soprattutto un laboratorio in costruzione, un cantiere di idee e azioni, e anche un tempo per rallentare e lasciarsi ispirare…

Un altro elemento importante sarà la sostenibilità dell’evento. Consapevoli che l’economia che vogliamo si costruisce anche con le azioni quotidiane, abbiamo pensato all’impatto sociale e ambientale che gli eventi internazionali hanno regolarmente. Vogliamo invertire la rotta. La profezia economica deve essere profezia anche ecologica: perché le due dimensioni sono inseparabili. Abbiamo pianificato e realizzato delle Azioni di Custodia del Creato”.

Ed infine la presentazione è stata conclusa dal racconto di tre giovani partecipanti; lo studente brasiliano Tainã Santana ha sottolineato alcune idee realizzate in questi anni: “Un altro caso emblematico è il Pacar School Project, in Zambia. Alcuni dei membri dei villaggi di EoF, convinti che l’educazione sia un elemento cruciale, hanno pensato di offrire corsi di formazione nel campo dell’informatica.

Lo fanno presso due istituti scolastici locali, che mancavano di elementi necessari al funzionamento (come cavi di rete, interruttori…). Con l’aiuto della comunità di EoF hanno potuto avviare il progetto. Il primo passo è stato acquistare i materiali che servivano ed attrezzare le aule, e oggi possono offrire i corsi basandosi sulle reti locali delle scuole”.

La dottoranda filippina in Economia e Management, Aiza Asi, ha evidenziato la provenienza dei partecipanti: “Abbiamo un totale di circa 1000 partecipanti provenienti da sei continenti. Il 3% proviene dal Nord America e dall’Oceania, l’8% dall’Asia, il 10% dall’Africa, il 31% dall’America Latina, e il resto dai Paesi europei.

Per quanto riguarda il contesto, i partecipanti provengono dalle tre grandi categorie: impresa, changemaker e ricerca. Il 30% proviene dal mondo delle imprese; sono, pertanto, imprenditori, manager, e giovani coinvolti in attività di start-up o anche con progetti definiti e/o in fase di sviluppo. Altro 30% dei partecipanti è impegnato nella ricerca.

Si tratta di studenti di master e dottorato e di studiosi di economia e di altre discipline correlate. Gli altri (40%) sono changemaker, cioè promotori di attività al servizio del bene comune e di un’economia giusta, sostenibile e inclusiva nelle rispettive comunità. Sono coloro che intraprendono azioni creative per risolvere i problemi economici”.

Infine l’italiana Giulia Gioeli, dottoranda in Scienze dell’economia civile, ha spiegato la sfida dell’evento: “Giovani con la voglia di un cambiamento di un mondo più giusto ed inclusivo. In questi anni nonostante l’impossibilità di vederci e lavorare in presenza Economy è andata avanti e sta crescendo sempre di più. Abbiamo capito che solo unendoci con le nostre diverse culture, idee e visioni possiamo fare qualcosa di bello e grande. Sarà davvero bello ed emozionante ritrovarci tutti ad Assisi e continuare questo grande lavoro insieme”. 

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