Il Governo della Regina promette l’apocalisse. La follia preannunciata e l’imbecillità imperante

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 07.09.2022 – Vik van Brantegem] – Liz Truss (foto di copertina) – che fa il Primo Ministro del Regno Unito (ma un’alternativa non c’è) – nel corso di una intervista con il Telegraph, risucchiata dalla sua follia di onnipotenza da “Dio mancato”, ha dichiarato: «Se la situazione mi richiede di premere il “pulsante nucleare”, lo farò immediatamente. E non importa che moriranno milioni di cittadini, per me la cosa principale è la democrazia e i nostri ideali». Alla faccia di coloro che sono convinti che se fossimo governati dalle donne, a differenze degli uomini guerrafondai, sarebbe garantito la pace.

Concordo con un caro amico, che ha commentato su Facebook queste parole folle: «Un epiteto mi risuona in testa, ma è troppo volgare per scriverlo. Quanta malvagità pervade gli animi delle persone e quanta stoltezza traspare da chi dovrebbe essere di esempio. Premilo pure quel pulsante, ma sappi che mai e poi mai il mio ideale di libertà coincide col tuo» (Attilio Giordano, 6 settembre 2022).

Tutto secondo il copione già preannunciato a fine agosto: «Non avete anche voi l’impressione di assistere a un b-movie horror di serie zeta in cui gli esponenti delle classi dirigenti occidentali, presumibilmente governate da una qualche misteriosa entità demoniaca, sembrano aver perso financo le più elementari proprietà espressive e linguistiche? Automi randomizzati a ripetere slogan agghiaccianti, a indicare nemici cattivissimi e fumettistici, a ridurre la realtà più complessa che la società umana abbia mai prodotto a una idiotissima stilizzazione manichea. A prospettare con perfetta nonchalance i più spaventosi scenari: “Il tempo dell’abbondanza è finito”, “La riconquista della Crimea è più importante del nostro assetto socio-economico”, “La guerra è tra libertà e la barbarie”, “Coprifuoco, razionamenti, austerità, freddo”, “Siamo pronti a usare l’atomica”… Non sarà forse, dico forse, arrivato il momento di rispondere, a codesti pazzi, il più fragoroso e liberatorio “ma chi te se incula?”» (Gabriele Busti, 27 agosto 2022).

«A Londra si diventa Premier promettendo distruzione. Liz Truss è pronta a utilizzare l’arsenale nucleare UK in un conflitto atomico», titolava il 24 agosto scorso il sito Faro di Roma, diretto dall’amico e collega Salvatore Izzo, riportando un articolo a firma di Christian Meier [QUI]:

«Non si stempera però, nonostante gli sforzi della Comunità internazionale, la guerra di dichiarazioni fra Londra e Mosca. La ministra degli Affari Esteri britannica, Liz Truss, ha affermato ieri ad un incontro con i membri del Partito Conservatore che “Londra è pronta, se necessario, ad utilizzare armi nucleari, è una responsabilità importante, ma sono pronta”. L’ennesima provocazione verbale lanciata contro la Russia sembrerebbe non prendere in considerazione neanche le affermazioni del Segretario dell’ONU, António Guterres, il quale ha dichiarato recentemente che “il rischio di un conflitto nucleare internazionale ha raggiunto un picco rispetto agli ultimi decenni. Il tintinnio di armi nucleari da parte dei Paesi possessori deve cessare, bisogna invece intensificare i negoziati per porre fine alla corsa agli armamenti nucleari una volta per tutte”.

La ministra degli Esteri Liz Truss – come riporta il media svizzero Tio.ch – è super favorita nella sfida tutta interna al Partito Conservatore per la successione del premier britannico Boris Johnson contro l’ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, lei stessa si è detta pronta, se chiamata a farlo dalle circostanze, a utilizzare l’arsenale nucleare del Regno Unito in un conflitto atomico.

Parole pronunciate nel corso di un incontro a Birmingham con gli iscritti Tory, che stanno decidendo col loro voto postale chi sarà il nuovo inquilino di Downing Street.

Il conduttore dell’evento, John Pienaar, ha affermato che gli verrebbe «il voltastomaco» a dover affrontare la prospettiva di un «annientamento totale» tramite l’utilizzo di armi nucleari. Truss con la massima freddezza ha risposto: «Ritengo che sia un dovere importante del primo ministro e sono pronta a farlo». Freddezza premiata con un applauso dal pubblico ma che non è passata inosservata sui media britannici, sebbene la stessa carica di primo ministro preveda la responsabilità sull’utilizzo del deterrente nucleare.

Già Theresa May, quando era premier, si era detta pronta a schiacciare il fatidico bottone. Caso più unico che raro quello dell’ex leader laburista Jeremy Corbyn: ne aveva escluso del tutto l’utilizzo nel caso in cui fosse diventato primo ministro. Ma le parole di Truss risultano potenzialmente incendiarie in tempi di minacce nucleari più o meno velate on la guerra in corso in Ucraina.

Nel frattempo anche il vice segretario alla Difesa britannico, James Hippey, ha dichiarato che il prossimo inverno sarà molto difficile, inoltre i britannici avranno difficoltà a pagare le bollette. Tuttavia, egli ritiene che le loro vite peggioreranno ulteriormente se Londra ristabilirà delle relazioni con Mosca. Durante una intervista rilasciata a Sky News ha affermato: “Posso capire che tante persone si preoccupino del costo della vita, e che dicano che la soluzione più semplice sarebbe quella di ripristinare le relazioni con la Russia. Ma se questo avvenisse sarebbe un fatto disastroso per la sicurezza euro-atlantica”.

Londra prosegue dunque in una dialettica aggressiva, ispirata ai principi pericolosi della deterrenza. Il tutto avviene mentre i principali media mainstream europei azionano il silenziatore, avallando una retorica bellicista, che non aiuta a rafforzare reali soluzioni diplomatiche nel quadro del conflitto ucraino».

Restando in tema, condividiamo dal blog Stilum Curiae, curato dall’amico e collega Marco Tosatti, un contributo di Vincenzo Fedele sulla guerra in Ucraina e sul comportamento deprecabile delle vittime della propaganda interessata di chi specula sulla crisi, un numero di decerebrati analfabeti funzionali i costante aumento.

Ucraina – Russia. Verità celate ed imbecillità imperante
di Vincenzo Fedele
Stilum Curiae, 6 settembre 2022

Condivido questo interessante video che ho ricevuto da un mio amico su Facebook e che vorrei rimanesse anonimo. Il collegamento al video [QUI] è con chi ha postato per primo il video, che è una dichiarazione di circa 8 minuti del Senatore statunitense Richard Blank. Il testo, presente anche nei sottotitoli del video, è il seguente:

«Non ci interessa, a noi degli Stati Uniti e della NATO, non ci interessa quanti ucraini moriranno, quanti civili, quante donne, quanti bambini, quanti soldati…. non ci interessa affatto.
Noi siamo…. è diventata una grande partita di calcio. Noi abbiamo la nostra squadra, loro hanno la loro squadra, bla bla …. Vogliamo ottenere il punteggio più alto (traduzione dubbia)… e – sapete – non ci interessa quanti dei nostri giocatori vengono azzoppati sul campo di gioco, fintanto che vinciamo.
Ora stiamo inviando incredibili quantità di armi, e questo ha fatto salire le azioni della Raytheon, che produce missili, della Northop Grumman, che produce aerei, cose del genere… e missili. Tutte queste industrie della difesa si sono enormemente arricchite con i soldi delle nostre tasse.
Non credo che alla fine questo possa cambiare l’esito. Penso che… penso che la Russia prevarrà. Gli Ucraini si trovano in una posizione strategicamente scomoda ad est.
Ma… se si guarda al modo in cui sono andate le cose, il Presidente Putin ha fatto uno sforzo disperato per arrestare la marcia verso la guerra. Nel dicembre del 2021, si è spinto fino a mettere sul tavolo della NATO specifiche proposte scritte, proposte di pace per disinnescare ciò che stata per accadere perché a quel punto l’Ucraina stava ammassando truppe per attaccare il Donbass.
Quindi stava cercando di evitare tutto questo. Non voleva la guerra. E la NATO ha semplicemente ignorato la questione, non l’ha mai presa sul serio, non ha mai avviato negoziati seri. A quel punto Putin, vedendo che degli ucraini armati e dotati di armi in grado di uccidere le truppe russe letteralmente ai loro confini, decise di colpire per primo.
Ora, potete capire che non si trattava di un attacco pre-pianificato, non era come l’attacco di Hitler in Polonia, dove la regola standard è che bisogna sempre avere un vantaggio di tre a uno quando si sta attaccando. Bisogna ammassare il triplo dei carri armati, dell’artiglieria, degli aerei e degli uomini rispetto al nemico.
In realtà quando la Russia è entrata, è entrata con quello che aveva, con quello che poteva mettere insieme con poco preavviso, ed era in inferiorità numerica rispetto alle forze ucraine. Le forze ucraine erano circa 250.000. I russi erano forse in 160.000. Quindi, invece di avere il triplo delle truppe, ne avevano meno degli Ucraini. Ma sono stati costretti ad attaccare per cercare di prevenire la battaglia che si stava prospettando, dal momento che gli Ucraini avevano ammassato queste truppe contro il Donbass.
Ora il Donbass è adiacente alla Russia, è una parte dell’Ucraina che ha rifiutato di unirsi al governo rivoluzionario che ha condotto il colpo di stato nel 2014 e che ha rovesciato il governo ucraino. Si sono rifiutati di entrare a far parte del nuovo governo rivoluzionario dell’Ucraina e hanno dichiarato la loro indipendenza. L’Ucraina aveva schierato un enorme esercito allo scopo di attaccare il Donbass, e così la Russia è stata costretta a intervenire per prevenire l’attacco pianificato dall’Ucraina.
E si può notare che la Russia sperava vivamente di poter condurre questa operazione speciale senza causare indebite perdite agli ucraini. Perché pensano agli Ucraini – o almeno pensavano agli Ucraini – come a dei fratelli slavi con cui volevano avere buoni rapporti.
C’è una famosa foto di un carro armato russo che è stato fermato da un gruppo di circa 40 civili che sono scesi in strada, hanno bloccato la strada, e il carro armato si è fermato.
Posso dirvi che in Vietnam se avessimo avuto un gruppo di persone che si fossero messe di traverso al passaggio di un carro armato americano, quel carro non avrebbe rallentato minimamente. Non avrebbe suonato il clacson, non avrebbe fatto nulla, non avrebbe sparato nemmeno un colpo di avvertimento, avrebbe semplicemente proseguito. E credo che questo sia un comportamento tipico. Non sto criticando gli Americani. Se fossi stato li e fossi stato in battaglia, probabilmente avrei, avrei fatto passare io stesso il carro armato dritto per dritto.
Ma quello che voglio dire è che le regole d’ingaggio per i russi erano molto, molto prudenti. Non volevano creare una gran quantità di odio e animosità. I russi non sono penetrati. Non hanno bombardato la rete elettrica, i sistemi di comunicazione, i sistemi idrici e cose del genere… i ponti e così via. Hanno cercato di mantenere le infrastrutture dell’Ucraina in buono stato, perché volevano che la situazione si risolvesse e che tutto ritornasse alla normalità.
Non ha funzionato. La resistenza degli ucraini è stata inaspettatamente dura. I soldati ucraini hanno combattuto con grande valore, con grande eroismo, e quindi ora le cose si sono messe male, e sono diventate molto più gravi.
Ma è incredibile osservare e rendersi conto che la Russia ha il controllo dei cieli, non ha messo fuori uso i sistemi ferroviari, non ha messo fuori uso le centrali elettriche, non ha messo fuori uso tante cose. Non hanno mai bombardato gli edifici nel centro di Kiev, la capitale dell’Ucraina. Non hanno mai bombardato gli edifici dove si riunisce il Parlamento. Sono stati incredibilmente prudenti in merito a queste cose, sperando – contro ogni speranza – che si potesse raggiungere la pace.
Ma non credo… non credo che l’Ucraina abbia voce in capitolo nella scelta tra la pace e la guerra.
Penso che la decisione in merito alla pace o alla guerra venga presa a Washington DC. Finché noi vogliamo che la guerra continui, la combatteremo usando gli ucraini come intermediari, e la combatteremo fino alla morte dell’ultimo ucraino».

Perché cito il mio amico, pur senza nominarlo? Perché in base ai suoi convincimenti, ed anche a seguito delle dichiarazioni del Senatore USA, da uomo buono e con i piedi per terra qual’è, aveva postato un appello alla NATO e all’ONU affinché operassero veramente per la pace, constatando pure che noi non c’entriamo nulla in questa guerra civile attuata per interposta persona. Oltre a veder soffrire e morire povera gente che vorrebbe vivere la propria vita in tranquillità, siamo anche coinvolti noi, le nostre aziende, le nostre famiglie, la nostra economia. NATO ed ONU, a suo parere, dovrebbero intervenire per separare i due contendenti che si danno botte da orbi. Invece la NATO attizza, nell’eventualità che il fuoco possa spegnersi, e l’ONU tace colpevolmente.

A fronte di questo accorato appello, e siamo all’epilogo, il mio amico ha pubblicato questo ulteriore post, che riporto integralmente, di una reazione di un lettore che pensa di aver capito tutto.

Preciso che le maiuscole sono sue, ma non per “gridare” il suo pensiero (è questo il significato che si dà in internet quando si pubblica qualcosa in maiuscolo), ma solo perché ha problemi di vista ed è obbligato a scrivere in maiuscolo per poter vedere da se stesso quello che scrive:

«CARI AMICI, ECCO COSA SCRIVE UN MINUS HABENS DI ME DOPO AVER LETTO IL MIO APPELLO CONTRO LA GUERRA CIVILE DELL’UCRAINA E LA MIA INVOCAZIONE ALL’ONU ED ALLA NATO!!!! POVERA PERSONA NON HA COMPRESO NULLA DEI MIEI PENSIERI E NON HA ALCUN RISPETTO DEL PROSSIMO… VERGOGNOSO.
“Xxxx Yyyy Zzzz (nome del mio amico) vede, io sono comunemente una persona mite, gentile ed educata, ma alla fine ho dovuto decidere, le assicuro con sofferenza interiore, che in una situazione simile bisogna porre un confine. Tra il decente e l’indecente. Tra il tollerabile l’intollerabile.
Se dopo sei mesi dall’invasione russa, se dopo tutti i massacri, veri, praticati dalla soldataglia di un dittatore assassino, ci sono personaggi, come lei, che ancora propalano le ridicole fregnaccie che ci ha regalato, ci sono solo due possibilità.
1. Lei è un analfabeta funzionale senza speranza. Me ne dispiacerebbe per lei, sinceramente, sentirei profonda pena, ma sinceramente non avrei frutto a parlare con lei.
Non si gioca a scacchi con un piccione: rovescia i pezzi e caga sulla scacchiera. Proprio come fa lei.
2. Seconda alternativa, peggiore. Lei capisce perfettamente ha un’intelligenza almeno media, ma ha deciso coscientemente di continuare a diffondere la lurida propaganda di un dittatore di merda. In questo secondo caso, ovviamente la situazione è peggiore, il suo livello morale etico e umano sarebbe talmente infimo, da suscitare il più profondo istintivo ribrezzo.
Anche in questa seconda ipotesi non avrei convenienza a discutere con lei, sarei travolto dai conati di vomito.
Quindi se sono scortese nei suoi confronti è solo perché francamente ritengo lei non meriti nessun rispetto e nessuna cortesia come ributtante sostenitore di un criminale che gli umani decenti possono solo sperare cessi presto di insozzare il pianeta.
La lascio dunque a rivoltare nell’immondo olezzante liquame della propaganda leccastivali.
Mi comprenderà se non la saluto.
Lei non merita tanto”».

Evito ulteriori commenti miei e lascio a voi altre considerazioni.

Vincenzo Fedele

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