Da Palermo santa Rosalia attrae a Cristo

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Domenica 4 settembre Palermo ha festeggiato santa Rosalia ed il fondatore della Missione ‘Speranza e Carità’, fratel Biagio Conte aveva invitato nel giorno precedente a ricordarla solennemente: “Santa Rosalia ha tanto contribuito al bene di questa sofferta città di Palermo, lei è anche conforto e protezione per tutti i nostri emigranti palermitani impegnati in varie nazioni del mondo…

Carissimi cittadini palermitani dovete scoprire e capire che la nostra bandiera è fatta di due particolari colori, il rosa e il nero, e chi la ha realizzata anticamente è stato ispirato dal Buon Dio. Ecco il colore Rosa, Rosalia la nostra Patrona Santa Rosalia, invece il colore nero San Benedetto il Moro il nostro compatrono di Palermo che veniva dall’Africa, testimoniano la comunione e l’universalità di tutti i popoli”.

Nell’omelia l’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Orefice, ha sottolineato l’attrazione del desiderio verso Gesù: “Rosalia ci attira per l’amore radicale che nutre per il Signore. Ed è l’amore radicale che ha connotato l’intera sua vita che spiega la scelta fatta dal Lezionario biblico per la Solennità liturgica della Santuzza di prevedere come prima lettura il Libro del Cantico dei cantici, il cantico per eccellenza dell’amore umano, vera metafora che attraversa tutta la rivelazione.

L’amore spinge Rosalia a donarsi totalmente al suo Signore, a lasciare tutto per incontrarlo nelle fenditure di questa roccia, nei nascondigli di questi dirupi, desiderosa di contemplare il suo volto incantevole, di sentire la sua voce soave”.

Però l’attesa è lunga: “L’attesa però è spossante, erosiva. Spesso spegne il desiderio, affievolisce l’ardore dell’amore, atrofizza l’intelligenza, fa perdere la lucidità, fomenta illusioni, getta tra le braccia di altri. Questo vale anche nella nostra relazione con il Signore: si raffredda l’amore dinnanzi alla prova del tempo (soprattutto in questo passaggio epocale così complesso e liquido, dove viene conclamata l’impossibilità dell’amore sull’onda lunga dell’effimero e dell’esaltazione del singolarismo) soprattutto se non si ha la lucidità di procurarsi la scorta d’olio per alimentare il desiderio di lui”.

L’omelia dell’arcivescovo è un invito a non spegnere la speranza: “Carissime, carissimi, non spegniamo l’attesa. Custodiamo l’amore immenso di Dio per noi. Se vogliamo contribuire a non spegnere l’amore in questo nostro mondo. Se vogliamo unire le nostre forze con quanti ogni giorno in ogni parte del mondo della casa comune nel silenzio del quotidiano sostengono l’attesa della creazione stessa, ‘l’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio’…

Vegli su di noi la nostra Santuzza. Chiediamo attraverso la sua potente intercessione questo miracolo: nessuno spenga in noi l’amore di Dio e l’amore del prossimo. Ciascuno e tutti insieme siamo chiamati ad essere audaci artigiani di un mondo infuocato d’amore”.  

In occasione di tale festività il missionario laico Fratel Biagio. fondatore della ‘Missione di Speranza e Carità’ che accoglie in gratuità e provvidenza circa 600 persone in difficoltà, aveva messo in evidenza i colori della città come unione di diversità, simbolo di due santi della città:

“Coraggio e andata avanti perché la nostra Patrona intercede presso il buon Dio e prega per tutti noi. Santa Rosalia ha un cuore universale per tutti i popoli, le varie religioni e le diverse culture. Ci ha anche liberato grazie al Buon Dio dall’epidemia della peste.

Grazie amata Santa Rosalia ti preghiamo continua ad intercedere presso l’amato Cristo Gesù, affinché tutti i cittadini palermitani e di tutto il mondo, possano ritornare al Buon Dio, per essere costruttore di vera pace e di vera speranza, (Viva Santa Rosalia).

Carissimi cittadini palermitani dovete scoprire e capire che la nostra bandiera è fatta di due particolari colori, il rosa e il nero, e chi la ha realizzata anticamente è stato ispirato dal Buon Dio.

Ecco il colore Rosa, Rosalia la nostra Patrona Santa Rosalia, invece il colore nero San Benedetto il Moro il nostro compatrono di Palermo che veniva dall’Africa, testimoniano la comunione e l’universalità di tutti i popoli. Carissimo Arcivescovo Corrado Lorefice, il nostro Sindaco Roberto Lagalla e tutti i cittadini palermitani condividiamo insieme questa preziosa ricorrenza nel ricordo di Santa Rosalia”.

(Foto: Arcidiocesi di Palermo)

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