La società civile verso le elezioni politiche

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Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha chiuso la porta al Partito Democratico, dopo l’accordo portato a casa da Letta con Fratoianni, Bonelli e Di Maio e Tabacci, un insolito silenzio aveva avvolto la giornata di Calenda. Ora la rottura. A nemmeno una settimana dall’intesa siglata martedì scorso con pubbliche strette di mano e foto ricordo con il segretario democratico.

Intanto Silvio Berlusconi lancia la prima puntata delle ‘pillole’ con cui intende illustrare agli elettori i contenuti dell’agenda di Forza Italia, che servirà per ‘levare di torno i signori della sinistra’, rilanciando un tema da sempre caro alla coalizione di centrodestra: la flat tax, che sarà del 23% per tutti.

Quindi mentre i partiti stanno sistemando alleanze e programmi elettorali in vista delle votazioni di domenica 25 settembre le Acli lanciano nella campagna elettorale ‘Il Paese della Dignità – l’Italia che vogliamo essere’, un manifesto riassuntivo di proposte e istanze dell’associazione che invita a cercare appunto di far emergere quella dignità, spesso negata in tante situazioni, che però esiste già nel lavoro, nei desideri e negli sforzi di tanti.

L’associazione sempre più incontra quotidianamente il malessere crescente e l’emergere di tante conflittualità con cui la società italiana vive questa fase. Per questo è chiesto ai partiti di avere in testa i veri problemi che toccano la vita del Paese e il destino del pianeta, partendo dalle persone e situazioni più colpite o in fuga dal convergere di tante crisi, invitando al voto.

In questo senso il manifesto delle Acli chiede “un Paese che non discrimina e non accetta disparità. Un Paese dove il colpevole è chi genera miseria e non i poveri. Un Paese con soli contratti di lavoro veri, solidi, nel quale si operi in sicurezza. Un Paese dove servizi, welfare e sanità,mobilità siano garantiti e dignitosi per ogni persona e famiglia.

Le Acli chiedono un Paese accogliente: “Un Paese che accolga chi fugge, che dia cittadinanza a chi ci nasce o risiede, che sostenga le nostre comunità all’estero. Un Paese che investa sui giovani, sull’educazione, sull’istruzione e la formazione. Un Paese che non sfrutti e non speculi, non evada e dica no alle mafie”.

Le Acli chiedono ai candidati un fisco che permetta di creare impresa: “Un Paese con un fisco equo, perché tutti versino in base alle proprie capacità. Un Paese dove fare associazione e fare impresa siano un percorso agevolato, non ad ostacoli… Un Paese che crei futuro prendendosi cura di ogni persona, delle comunità e del proprio patrimonio culturale e ambientale, non consumando natura, umanità e civiltà”.

Mentre il documento del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali apre la sua riflessione con una citazione della ‘Lettera ad una professoressa’ di don Lorenzo Milani:

“Una campagna elettorale questo dovrebbe essere: la celebrazione alta del confronto politico di idee e programmi per governare e magari risolvere i problemi delle Paese e dei suoi cittadini, perché tutti insieme si possa sortirne fuori. Un tempo di responsabilità e discernimento.

Quello che ci auguriamo non sia (ma che temiamo molto possa essere) è la celebrazione di promesse tanto roboanti quanto vuote, accattivanti quanto completamente staccate dalla realtà e dalle tasche comuni e comunitarie”.

Infine il Soprattutto, il Comitato organizzatore delle Settimane Sociali auspica un forte senso di responsabilità da parte delle forze politiche in campo “affinché nei prossimi mesi non vi sia alcuna interruzione nell’affrontare con concretezza e determinazione le emergenze sociali, ambientali, economiche e internazionali che il nostro Paese sta vivendo.

Perno del testo, il paradigma dell’ecologia integrale proposto dal magistero della Chiesa che offre criteri di analisi e di discernimento per poter leggere anche questo momento della nostra vita politica e per poter agire in modo coerente per la costruzione e la cura del bene comune”.

Inoltre 644 sindaci hanno aderito al Manifesto promosso da ‘NeXt Nuova economia per tutti’, che annovera un’agenda fatta di parole chiave come cittadinanza attiva, sussidiarietà, partecipazione, co-progettazione e co-programmazione, consumo e risparmio responsabile, comunità energetiche, felicità e ricchezza di senso del vivere, dove i cittadini non siano sudditi, meri elettori o leoni da tastiera ma protagonisti del progresso civile.

I contenuti del manifesto sono orientamenti e proposte sui temi dell’Europa, del lavoro, della sostenibilità ambientale, della lotta alla povertà, del welfare e della cura. Al centro, buone pratiche e temi attraverso i quali chiede ai partiti di lavorare sull’agenda della società civile:

“Il progresso civile e il bene comune dipendono da un lavoro comune di partiti e società civile attorno a questa piattaforma condivisa. In quest’ora della storia occorre essere forti e lucidi. La mèta è (ri)partire. Ciascuno porti il proprio mattone per costruire la casa comune. La classe politica ha bisogno di nuove persone competenti e coraggiose, capaci di liberare speranza e sogni”.

Il portavoce di ‘Per un Nuovo Welfare’, Angelo Moretti, approfondisce il rapporto tra la collaborazione tra ente pubblico e Terzo settore: “Crediamo che la collaborazione, nelle forme di co-progettazione e co-gestione tra Ente pubblico e Terzo settore, sancite anche dalla Corte costituzionale, sia la forma più alta di espressione dell’Italia ‘del fare’ che nei momenti di crisi ha dimostrato di garantire nei territori e nel tessuto sociale una tutela diffusa e capillare delle fasce deboli e che continua ad essere la migliore forma di ‘politiche delle città’, soprattutto delle aree interne e dei medi e piccoli Comuni.

Restiamo fermamente convinti che chi si candida alla guida dell’Italia non possa prescindere dall’ascolto e dal coinvolgimento attivo, sia nella programmazione che nell’azione, della Società civile impegnata ogni giorno nella cura e rigenerazione di persone e territori”.

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