Il patrimonio della Santa Sede è positivo

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“Il Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica illustra in una intervista ai media vaticani il bilancio 2021: c’è un surplus di € 8.011.000, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. L’obiettivo principale resta il servizio all’evangelizzazione e l’attenzione alle fasce più deboli come mostrano gli aiuti agli inquilini in difficoltà”: con un comunicato è stato presentato il bilancio della Santa Sede.

Nel rapporto il presidente dell’APSA, mons. Nunzio Galantino, specifica in cosa consiste il compito della struttura preposta: “Il contributo specifico dell’A.P.S.A. alla evangelizzazione consiste nell’allontanare, per quanto è umanamente possibile e con una trasparente amministrazione, sospetti o facili e ingiustificate accuse riguardanti l’entità del patrimonio, la sua corretta amministrazione o l’adempimento dei doveri di giustizia (pagamento di imposte e altri tributi).

I dati messi a disposizione in queste pagine parlano di un’amministrazione che ha risentito e continua risentire degli effetti della crisi pandemica; e non solo. Per quanto non rientri direttamente nelle finalità assegnate all’A.P.S.A., non è mancata, nemmeno in questo frangente e nei limiti del possibile, l’attenzione a situazioni di bisogno o la disponibilità a sostenere azioni messe in campo da realtà ecclesiali impegnate nell’accoglienza, nella formazione e nell’evangelizzazione”.

I dati parlano di un surplus di € 8.011.000 che deriva dal saldo fra il risultato di gestione pari ad € 38.011.000 ed € 30.000.000 destinati alla Curia. A questo proposito va anche sottolineato che nel 2021 l’Apsa ha dato un maggior contributo alla Curia (+ € 4.600.000) rispetto alle prassi adottate negli anni precedenti.

Sotto il profilo economico l’esercizio 2021, pur di fronte ad una ripresa rispetto all’anno precedente, è stato ancora caratterizzato dalle conseguenze causate dalla pandemia. Le prospettive sono rese ancora incerte dalla guerra in Ucraina.

Per quanto riguarda l’Italia, c’è da sottolineare anche un altro dato: l’Apsa versa in forma diretta ed indiretta imposte derivanti dalla gestione e possesso di tutti gli immobili di sua proprietà sul territorio italiano: per l’anno di imposta 2021 ha versato € 5.083.000 per l’Imu ed € 2.057.000 per l’Ires. Nello stesso periodo è proseguita da parte dell’Amministrazione la politica di aiuto per gli inquilini in difficoltà a causa della crisi.

Inoltre Le conseguenze socio-economiche della pandemia non hanno lasciato indifferente l’A.P.S.A. che già a marzo 2020 ha deciso di venire incontro agli inquilini esterni delle unità commerciali: “Si è così deciso di cancellare una parte dei canoni di affitto, variabile tra il 30% ed il 50% a seconda dell’attività svolta.

Inoltre, un altro terzo del canone potrà essere pagato alla fine dell’emergenza… Le agevolazioni hanno avuto un impatto sul risultato di esercizio della Santa Sede, ma la priorità indicata da papa Francesco nella gestione economica resta quella di salvaguardare i posti di lavoro”.

In un’intervista a Vatican News mons. Galantino ha spiegato le attività di Apsa: “Ricordo solo due cose: ho citato prima il palazzo di Londra. Il Papa ha affidato all’Apsa il compito di vendere, di liberarci di quel bene che era stato fonte di questo scandalo che certamente non ha fatto assolutamente bene alla Chiesa.

E’ ovvio che per poter vendere il palazzo di Londra ci sono state tante operazioni da fare proprio perché intorno al palazzo di Londra c’erano delle operazioni non proprio chiare, diciamo con un eufemismo, tant’è che è in corso un processo, non solo per il palazzo di Londra ma anche per altre operazioni che sono state fatte…

Poi, l’altra attività che ha tenuto impegnato fino a questi giorni l’Apsa, insieme ad altri enti, soprattutto alla Segreteria per l’Economia, è stato il salvataggio dal fallimento dell’Ospedale Fatebenefratelli-Isola Tiberina. Finalmente si è riusciti, attraverso anche un’intesa con la Fondazione Policlinico Gemelli, a fare un’operazione che è costata veramente tanta  fatica, tanti incontri, tante intese, tanti impegni, per poter salvare questa realtà che era il fiore all’occhiello della sanità cattolica…

E’ chiaro che l’impegno dell’Apsa e degli altri enti della Santa Sede si giustifica unicamente per questo, cioè per permettere a tutti, anche agli ultimi, di potersi giovare di una struttura di specializzazione con la collaborazione adesso altamente qualificata del Gemelli”.

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