XIX domenica del Tempo Ordinario: ‘Non temere, piccolo gregge!’

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Con questa esortazione inizia il brano del Vangelo: ‘Non temere, piccolo gregge’; sei figlio di Dio e il Padre ha preparato per te un regno. L’uomo purtroppo spesso si perde d’animo, è preda del timore o della paura; è la fragilità umana che spinge l’uomo a temere. C’è il timore di Dio,  c’è il timore degli uomini. L’uomo davanti a Dio sperimenta il rapporto di finito e infinito; il rapporto tra l’uomo, finito e limitato, e Dio, infinito e Santo.

Ogni volta che Dio si manifesta ad Abramo, a Mosè o al popolo, l’uomo è preso da timore e Dio lo incoraggia: ‘Non temere, piccolo gregge’. La paura, il timore si supera solo con la fede: vedi la fede di Abramo, la fede di Sara, la fede di Mosè … e il popolo ebreo diventa il popolo del Signore.  La fede dell’uomo trasforma il timore in virtù teologale. Ma bisogna essere sempre pronti, vigilanti.

‘Siate pronti, dice Gesù, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese’: è l’atteggiamento di chi deve viaggiare, e la vita è un cammino verso il cielo: creati da Dio, dobbiamo tornare a Dio, dove Cristo Gesù ha preparato un posto nel regno dei cieli. L’apostolo Pietro evidenzia a Gesù: queste cose, queste parabole le dici per noi o valgono per tutti?

Il Signore aveva scelto gli Apostoli  per la missione di evangelizzazione, di santificazione e di governo; ma la missione, qualunque essa sia, non è un privilegio ma un servizio. Davanti al Signore non c’è differenza tra pastori e fedeli; siamo tutti il ‘gregge de Signore’ per il quale Gesù è morto in  croce e ci ha elevato alla dignità di figli di Dio.

Tutti oggi preghiamo  Dio  con Gesù: Padre nostro che sei nei cieli. La chiave di Volta, che ci aiuta a superare le tentazioni, le paure, il timore è la fede e l’amore; Gesù evidenzia chiaramente: ‘Siate pronti con la cintura ai fianchi e le lucerne accese’.

La cintura i cui è necessario rivestirci è la fede: l’abbandono sincero e fiducioso nelle mani di Dio, creatore e Padre; in Gesù sapienza eterna che assunse la natura umana, discese da cielo  e, divenuto figlio dell’uomo, ci ha costituiti figli di Dio. Gesù è il salvatore, per cui con umiltà imploriamo: Signore pietà, Cristo pietà, Signore pietà. Se hai fede, non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto darvi il Regno; la fede di Abramo, di Mosè, ci sia ogni giorno di sprone  a sperare, a credere sulla parola di Dio. 

Allora, il Vangelo ci invita a tenere ferma la cintura ai fianchi e pregare, come l’apostolo, ‘Signore, aumenta la nostra fede’. ‘Tenere le lucerne accese’; Dio di lucerne ce ne ha date due: la voce della coscienza, che è la voce di Dio in noi che ci richiama se operiamo il male, ci loda se facciamo il bene; è la presenza continua di Dio, che ci ha creato a sua immagine e somiglianza per conoscere ed amare; come ci insegna il grande sant’Agostino:  uomo, non uscire fuori di te, rientra in te stesso perché nel tuo io interiore  incontri Dio, che è amore, Dio che ti ama, Dio che ti invita ad amare.

La fede, la seconda luce che hai ricevuto con il battesimo, dono dello Spirito, assieme alla speranza e alla carità (le tre virtù teologali). La fede è una luce superiore, teologale che, come figli di Dio, ci parla di amore: “Ascolta, Israele, amerai il signore Dio tuo con tutto il cuore… amerai il prossimo tuo come te stesso’.

L’amore è qualcosa di divino; è l’assistenza speciale dello Spirito che ci permette di scorgere nell’altro un fratello, una sorella da servire nel nome del Signore; amore concreto, di cui parla Gesù: qualunque cosa hai fatto ad un tuo fratello, l’hai fatto a me. Siamo invitati a vivere una fede autentica e matura, capace di illuminare le tante ‘notti’ della nostra vita.

La lampada della fede si alimenta con la preghiera, con l’incontro cuore a cuore con Gesù e nell’ascolto della sua parola. La fede vera apre il cuore al prossimo, ci sprona e ci riempie di speranza concreta. Allora, amico che ascolti, sei pronto?

Il viaggio intrapreso è senza ritorno, ma la meta è sublime ed eterna. La parola di Dio è una parola che parla dentro il cuore e mantiene sempre ciò che promette. La Madonna, assunta in cielo, che ci ha preceduti nel nostro cammino, ci protegga, ci aiuti, ci copra con il suo manto materno. Allora, non temere, piccolo gregge.          

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