Giulia Zedda: una bambina generosa

Condividi su...

Giulia era una bambina generosa: fin da piccola ha sempre pensato agli altri e al valore della condivisione. Tendeva la mano verso chi ne aveva bisogno. Diceva, sin da piccola  che sempre sognava la Madonnina di Fatima. La mamma non le dava retta.

Un giorno  arrivò  a casa un calendario con le foto di Maria nei vari santuari mariani e Giulia  disse che era quella la Madonnina che sognava e le diceva sempre che sarebbe andato tutto bene, ma il bene che intendeva Maria era diverso da quello che pensava la famiglia. Giulia aveva riconosciuto la madonna di Fatima.

Giulia diceva sempre : ‘Voglio andare da Gesù’ e ‘Ti lascio con Giovanni’. Giovanni è il nome del fratello di Giulia. Giulia pregava tanto Gesù misericordioso. Ogni pomeriggio  faceva, con la mamma, la coroncina alle 15 e poi si addormentava, stanca. Eleonora e Giulia pregavano spesso, insieme. Giulia chiedeva al fratello il motivo per cui lui non amasse Gesù. Lei lo adorava e pregava tanto per il fratello.

Giulia diceva sempre che bisognava amare e perdonare  che bisognava pregare tanto per i bambini ammalati, poveri a cui mancava l’indispensabile. Giulia amava i bambini piccoli e donava, sin dalla più tenera età, tutti i suoi abiti e  giochi a quelli di loro che non ne avevano.

Quando era in  ospedale con la mamma, accoglieva gli altri bambini, li guidava e gli faceva conoscere la scuola all’interno dell’edificio. Incoraggiava chi perdeva i capelli a causa della malattia e delle cure, dicendo: ‘Tanto poi ricrescono, non c’è alcun problema’. In tutto quello che faceva incideva la fede, conosciuta grazie alla famiglia. Col passare del tempo, Essa, si era fortificata in lei.

Un giorno, a sei anni, aveva detto  alla mamma che ringraziava Gesù per averla fatta ammalare a sei anni e aver prima goduto la vita senza la malattia. Vedeva bimbi di pochi mesi con tumori che erano attaccati alla chemioterapia: ‘Ringrazio Gesù per avermi dato la salute fino a sei anni’.

Per quattro anni, Giulia lottò contro la malattia con tutte le sue forze, senza arrendersi. Era devota a Gesù e alla Madonna, a cui chiedeva di guarire. Giulia Zedda, volò in cielo il 6 maggio del 2018, a soli 10 anni per via di un tumore al cervello. Giulia aveva 6 anni quando scoprì di avere il tumore. Tutto cominciò con dei forti dolori alla testa che non la facevano dormire.

Dopo la diagnosi,  i genitori, avevano  pensato fosse giusto che la piccola sapesse, senza tenerle nascosto nulla. Quattro anni tra casa e ospedali, nella speranza che, trasfusioni e  chemioterapia, guarissero la  piccola. Eleonora, la mamma, dice: “Giulia era una bambina solare, un po’ timida ma molto generosa,  amava il prossimo, pensava più agli altri che a sé stessa. Ha sempre dato i suoi giocattoli ai bambini più piccoli. Era anche un’artista: faceva presepi che poi portava nelle case degli altri, pitturava, suonava il piano”.

Oggi Giulia è contenta: il suo sogno di aiutare gli altri si sta realizzando. I suoi genitori, mantenendo vivo il suo ricordo e i valori in cui credeva, hanno creato ‘Il sogno di Giulia Zedda ODV’.

Si tratta di una associazione che, inizialmente, donava i giochi ai bambini bisognosi. Ora  ha molti progetti  a sostegno delle famiglie con bambini malati e diversi professionisti si sono messi a disposizione per aiutare nelle visite mediche e ripetizioni.  Aiuti alle famiglie e ai bambini malati, non  solo distribuzione di giochi. Il sogno di Giulia di aiutare gli altri, è sempre più forte  in tutta la Sardegna e ormai non solo.

Per sapere di più su Giulia e l’associazione, potete contattare su Instagram e Facebook ‘Il sogno di Giulia’. Eleonora Galia, la mamma di Giulia, ha scritto un libro  sulla storia di sua figlia: ‘Volevo vivere a colori, la storia di mia figlia Giulia’.

 Giulia era un’artista, una bambina che  plasmava tanti materiali ,per lasciare un pochino di sé a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di riceverne. E sono stati tanti. Lei elargiva a piene mani, a tutti.  In particolare, regalava i presepi che faceva per gli amici e parenti che non l’avevano in casa e facevano solo l’albero di Natale:

“Nasce Gesù, non l’albero, diceva. Bisogna celebrare la sua nascita, il suo dono al mondo. Il suo farsi dono porta noi ad essere più buoni e a donarci a nostra volta. Rinunciare ad una parte di noi per donarla agli altri. Questo è un principio molto importante e particolare”.

Materiale fornito da Eleinora Galia

Free Webcam Girls
151.11.48.50