24 luglio, memoria di San Charbel Makhluf

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San Charbel Makhluf, sacerdote dell’Ordine Libanese Maronita, che, alla ricerca di una vita di austera solitudine e di una più alta perfezione, si ritirò dal cenobio di Annaya in Libano in un eremo, dove servì Dio giorno e notte in somma sobrietà di vita con digiuni e preghiere, giungendo il 24 dicembre a riposare nel Signore.

Youssef Antoun Makhlouf nacque nel villaggio di Beqaa Kafra, in Libano, nel 1828, probabilmente l’8 maggio. Nel 1851 entra nell’Ordine Libanese Maronita, presso il monastero di Nostra Signora di Mayfouq, nella regione di Byblos. Nel novembre dello stesso anno vestì l’abito religioso e cambiò nome in Fratel Charbel. L’anno successivo si trasferì al monastero di San Marone ad Annaya, sulla montagna di Byblos, dove emise i voti solenni il 1° novembre 1853. In seguito, Fratel Charbel fu mandato al monastero di Kfifan dove completò gli studi teologici. Dopo la sua ordinazione sacerdotale, Padre Charbel tornò ad Annaya e, sei anni dopo ottenne di poter diventare eremita nell’eremo dei Santi Pietro e Paolo, non lontano dal monastero. Visse in quel luogo altri ventitré anni, digiunando, pregando e lavorando nei campi intorno all’eremo. Il 16 dicembre 1898, mentre celebrava la Messa, fu colpito da apoplessia: morì dopo otto giorni di agonia, il 24 dicembre. È stato sia beatificato sia canonizzato dal Papa Paolo VI, rispettivamente il 5 dicembre 1965 e il 9 ottobre 1977. I suoi resti mortali sono venerati nel monastero di San Marone ad Annaya, in un’urna di legno di cedro.

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