Papa Francesco invita ad ascoltare la voce del creato
‘Ascolta la voce del creato’ è il tema scelto da papa Francesco per il messaggio per il Tempo del Creato di quest’anno, che . Il periodo ecumenico inizia il 1° settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e si conclude il 4 ottobre con la festa di san Francesco:
“E’ un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune. Originariamente ispirato dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, questo tempo è un’opportunità per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’, una conversione incoraggiata da san Giovanni Paolo II come risposta alla ‘catastrofe ecologica’ preannunciata da san Paolo VI già nel 1970”.
E presentandolo alla stampa il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha evidenziato la preoccupazione del papa per la debolezza delle azioni degli Stati per la difesa del creato:
“Per quanto riguarda il COP27, papa Francesco si unisce ancora una volta agli scienziati affinché si continui a perseguire l’obiettivo di limitare l’aumento della temperatura a 1.5°C in base all’Accordo di Parigi. La temperatura del pianeta è già cresciuta di 1.2°C, ma ogni giorno nuovi progetti riguardanti i combustibili fossili accelerano la nostra corsa verso il baratro”.
E’ una sottolineatura di quanto molte associazioni cattoliche stanno facendo per la tutela del creato: “Tutte le nuove esplorazioni e produzioni di carbone, petrolio e gas devono cessare immediatamente mentre è urgente che la produzione esistente di combustibili debba essere gradualmente eliminata.
Ciò deve avvenire con una giusta transizione per i lavoratori di questi settori verso alternative rispettose dell’ambiente. Il proposto Trattato di non Proliferazione dei combustibili fossili dà grandi speranze di integrare e rafforzare l’Accordo di Parigi”.
Anche per la biodiversità è necessario un accordo: “Almeno metà della terra e degli oceani devono diventare aree protette entro il 2030 e gli ecosistemi devastati devono essere ripristinati, papa Francesco incita le grandi compagnie estrattive ‘mineraria, petrolifera, forestale, immobiliare e agroalimentare’ a difendere sempre i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali”.
Christina Leaño, direttore associato del Movimento ‘Laudato sì’, ha sottolineato l’attualità del pensiero del papa in questo messaggio: “Nei giorni scorsi, più di mille persone sono morte in Portogallo e spagna a causa delle ondate di calore. A Monterrey, in Messico, cinque milioni di persone sono senz’acqua e Londra ha appena registrato temperature di 40 gradi, come il Sahara”.
Ed ha presentato le attività del Movimento: “Come Movimento ‘Laudato sì’ siamo onorati di essere parte dell’impegno ecumenico per il Tempo del Creato, insieme con il Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e ai nostri fratelli protestanti, ortodossi e delle altre confessioni cristiane”.
Anche suor Mary John Kudiyiruppil, segretaria esecutiva associata dell’Unione internazionale delle Superiore generali, ha confermatoo la partecipazione dell’Uisg, come avviene ogni anno: “Il tema di quest’anno richiede una modalità di profondo ascolto che è spesso assente oggi. Questo ascolto è molto più che sentire: è la contemplazione che ci apre ad ascoltare le mote voci della creazione, a nutrirci della sua bellezza e abbondanza e a scandalizzarci per la sua violazione e distruzione”.
Ed ha assicurato la preghiera: “Come religiose ci impegniamo durante questo Tempo del Creato a pregare per la conversione dei cuori, durante le nostre liturgie e preghiere, a lavorare per il cambiamento attraverso atto simbolici e ad accrescere la coscienza delle nostre congregazioni.
Durante questo Tempo del Creato ci uniamo alla comunità mondiale nell’abbracciare la nostra vocazione a prenderci cura della nostra casa comune. Intensificheremo i nostri sforzi, attraverso specifiche e durevoli iniziative che rendano nota l’antica saggezza dei Giubilei in relazione alla terra: ricordare, tornare, riposare e rinnovare”.
Infine occorre notare il richiamo non casuale al discorso pronunciato alla Fao nel novembre 1970 da san Paolo VI sulla necessità di osare contro la catastrofe: “E’ necessario dunque osare, con coraggio e perseveranza, con ardimento e alacrità.
Tante terre sono ancora incolte, tante possibilità inesplorate, tante braccia senza lavoro, tanti giovani disoccupati, tante energie sciupate! Il vostro compito, la vostra responsabilità, il vostro onore devono servire a fecondare queste forze latenti, a ridestare il loro dinamismo e ad orientarlo al servizio del bene comune…
Accanto agli uomini di Stato responsabili, ai pubblicisti, agli educatori, agli uomini di scienza ed ai funzionari esecutivi, accanto a tutti, é necessario che voi promoviate instancabilmente lo studio e l’azione su scala mondiale, mentre tutti quanti i credenti vi aggiungono la preghiera a Colui che solo fa crescere, Dio”.
(Foto: Vatican Media)