Cammino neocatecumenale, è la volta buona. Statuti approvati e Comunione in piedi

Madonna con bambino di Kiko Arguello
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Madonna con bambino di Kiko ArguelloApprovazione definitiva, in un testo modificato rispetto alla precedente versione, per gli Statuti del Cammino: fra due settimane l’annuncio ufficiale. Integrate le norme relative alla liturgia. La notizia, diffusa da giorni sul web, confermata anche a Korazym.org. La consegna uffiiciale è prevista per la metà del mese di giugno. Uno sguardo alle indiscrezioni giornalistiche e al confronto – che cresce sul web – fra critici e sostenitori.

ROMA – Dopo tanto attendere, qualcosa doveva pur accadere. Undici mesi dopo la scadenza dei primi cinque anni di sperimentazione, dopo ripetuti annunci e falsi allarmi che per settimane e mesi hanno popolato il web, è davvero arrivato il via libera definitivo agli Statuti del Cammino neocatecumenale. Dopo un primo laconico annuncio pubblicato il 20 maggio scorso su Catechumenium (sito della galassia neocatecumenale gestito da un appartenente al Cammino, ma non voce ufficiale dello stesso), la notizia è stata confermata nei giorni scorsi dal vaticanista de “Il Giornale” Andrea Tornielli, che già due anni e mezzo fa anticipò il testo della lettera inviata ai responsabili del Cammino dalla Congregazione per il Culto divino in materia di liturgia. Anche Korazym.org ora ha trovato conferma alla notizia: gli Statuti sono stati approvati in via definitiva e l’annuncio ufficiale da parte della Santa Sede è atteso fra il 10 e il 12 giugno prossimi.

Il testo è stato approvato con alcune modifiche rispetto alla versione ad experimentum entrata in vigore il 29 giugno 2002 per cinque anni: una di queste – è quella che sul blog di Andrea Tornielli è stata posta in evidenza – riguarda la modalità di distribuzione della Comunione nel corso delle celebrazioni neocatecumenali: secondo quanto è dato sapere, sarà ricevuta dagli appartenenti alle comunità non più stando seduti su una sedia, ma in piedi di fronte al celebrante che passerà con il pane consacrato e con il calice del vino consacrato. Si tratta di una modifica alla prassi del Cammino già richiesta dalla Santa Sede e dal papa in persona due anni e mezzo fa, quando (prima con la lettera firmata nel dicembre 2005 dal cardinal Francis Arinze per la Congregazione del Culto Divino e poi direttamente con il discorso che Benedetto XVI rivolse alle comunità neocatecumenali ricevute in udienza in Aula Paolo VI il 12 gennaio 2006) era stato chiesto al Cammino di uniformarsi a quanto previsto nei libri liturgici riguardo a numerosi punti, fra i quali la distribuzione della Comunione (su tale aspetto venivano concessi due anni di tempo, scaduti nel dicembre 2007 senza che niente sia effettivamente cambiato nelle celebrazioni neocatecumenali).

Che nel testo del nuovo Statuto abbiano trovato spazio quelle norme liturgiche è certo: al momento della sua pubblicazione sarà interessante comprendere quale sarà nel dettaglio la nuova prassi riguardo alla distribuzione della Comunione e se – ad esempio riguardo alla “processione verso l’altare” richiesta dai libri liturgici – siano state concesse alcune dispense, così come le prime anticipazioni riferite dal vaticanista de “Il Giornale” (per le quali il fedele attenderebbe in piedi l’arrivo del sacerdote per la Comunione, senza muoversi in processione) farebbero intendere. Nell’arco di due settimane queste e altre domande troveranno la loro risposta: a predisporre il relativo decreto sarà il Pontificio Consiglio per i Laici e immediatamente dopo vi sarà la cerimonia di consegna dei nuovi Statuti.

CLIMA – La parola “fine” ad una “telenovela” durata mesi arriva in un clima quanto mai segnato, nel dibattito sul web (specchio di una realtà presente anche nelle parrocchie e nelle diocesi) da una evidente e preoccupante polarizzazione fra “adoratori stucchevoli” e “massacratori spietati”: una delle sfide nell’applicazione dei nuovi Statuti (e delle parti relative a liturgia e catechesi) sarà quella di superare quel muro di divisione che nel corso degli anni è cresciuto intorno al Cammino neocatecumenale. Con la consegna ufficiale degli Statuti comincia di fatto la partita più importante.

SUL WEB – Dal punto di vista informativo, è doveroso notare che (Catechumenium a parte) quella di Andrea Tornielli non è stata l’unica voce a pubblicare anticipazioni sulla sorte degli Statuti del Cammino: anche il sito Petrus ha infatti affrontato la questione, sostenendo però un “finale” differente, cioè la loro approvazione ancora ad experimentum, e per un tempo di ben sette anni (sette anni di “purgatorio”). Una notizia, pubblicata a firma di Gianluca Barile nella mattinata del 26 maggio (il giorno successivo rispetto alla conferma di Tornielli sull’approvazione definitiva), che è stata poi modificata nel corso della giornata: nella seconda versione dell’articolo di Petrus gli Statuti sarebbero stati approvati in via definitiva ad eccezione però di quelle parti riguardanti la liturgia e le catechesi, il cui via libera sarebbe limitato ad un periodo di sette anni. “Per i signori Kiko e Carmen il bicchiere è mezzo pieno”, la sintesi di Barile. Una versione di fronte alla quale il vaticanista de “Il Giornale” ha reagito con poche righe: “Confesso di essere un po’ stufo di dover ricorrere voci che ritengo del tutto infondate: posso riconfermare che tutti gli Statuti sono stati approvati in via definitiva, con alcune lievi modifiche, e che non ci sono parti relative a liturgia e catechesi approvate solo ad experimentum”.

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