Donne di Rita: la storia di Tina e di sua figlia vittima della ‘Terra dei Fuochi’

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La festa di santa Rita a Cascia ha vissuto un grande momento con il Riconoscimento Internazionale Santa Rita. Un premio unico nel suo genere che dal 1988, per volontà delle suore, dei padri agostiniani e dell’amministrazione comunale, è conferito alle ‘Donne di Rita’, donne di ogni età, condizione, nazione o religione che testimoniano i valori alla radice del messaggio della santa di Cascia.

Ecco le quattro donne che sabato 21 maggio hanno ricevuto il riconoscimento: Chiara Castellani è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. Chiara Castellani è una dottoressa missionaria. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver donato tutta la sua vita ai piccoli e ai dimenticati del mondo. In Nicaragua e in Congo quotidianamente mette a disposizione dei poveri e dei malati la sua professionalità. Con fede e coraggio è impegnata nella formazione di nuovi operatori sanitari attenti allo sviluppo integrale della persona.

Silvia Battini, di Sesto San Giovanni (Milano), moglie e mamma che dal 2009 affronta la sclerosi laterale amiotrofica come occasione di rinascita. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per la stupenda testimonianza di amore e di fede che dona a chiunque la incontra e le scrive, insegnando che anche se la carne è debole lo Spirito dà vita e che amare ed essere amati è il senso della vita.

Maria Antonietta Rositani, di Reggio Calabria, che nel 2018 è stata brutalmente aggredita dall’ex marito, salvandosi per un pelo. Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita per aver saputo leggere in tutti i momenti dolorosi della sua vita la presenza di Cristo.

Concetta Zaccaria, per tutti Tina, di Casalnuovo di Napoli, è una mamma della ‘Terra dei Fuochi’, zona della Campania tristemente nota per il dramma sociale, ambientale e sanitario che lì si consuma a causa di smaltimenti illegali di rifiuti tossici, che avvelenano il terreno e fanno vittime tra la popolazione. Tina, nel 2012 ha perduto sua figlia Dalia che, dopo aver lungamente combattuto contro un linfoma di Hodgkin, si è spenta a soli 12 anni. Eppure Tina non si è arresa e continua a combattere in nome di sua figlia, aiutando chi oggi affronta la sua stessa lotta.

Riceve il Riconoscimento Internazionale Santa Rita 2022 per aver saputo trasformare il dolore per la perdita della figlia Dalia in un’opportunità  per aiutare gli altri. Con l’associazione ‘Angeli Guerrieri’, aiuta tutte le famiglie della ‘Terra dei Fuochi’ che combattono contro il cancro e denuncia il dramma ambientale che vivono i cittadini della sua zona.

A lei chiediamo di spiegarci cosa si prova ricevere il Riconoscimento Internazionale Santa Rita:

“Sono molto onorata, meravigliata del fatto che la storia mia personale e indirettamente quella di tante famiglie della mia terra sia arrivata fino al cuore del monastero di santa Rita. Ad una prima lettura della mail con cui mi comunicavano del premio, ho pensato fosse uno scherzo, poi ho temuto di non essere degna di questo premio che accomuna il mio vissuto a quello di santa Rita. Alla fine ho pensato che anche questo potesse essere un disegno di Dio e un Suo modo per avvicinarmi sempre più alla fede che spesso vacilla dinanzi al dolore mio quotidiano e a quello di tanti innocenti che negli anni ho conosciuti”.

Quale rapporto ha con la santa degli impossibili?

“Non conoscevo la storia di santa Rita fino al giorno della mail in cui ho iniziato a leggere della Sua vita e delle sue opere. Di Lei ho ammirato la forza e la tenacia di restare ferma nella fede nonostante tutti i dolori che l’hanno attraversata e di trovare in Dio la Sua fortezza al punto tale di diventare, già prima della santità, mezzo di perdono e di amore”.

Per quale motivo ‘Angeli guerrieri’?

“L’associazione è nata il 6 aprile del 2016; dopo appena pochi giorni è stata creata la pagina facebook. Tutte le decisioni vengono prese di comune accordo tra noi soci fondatori, genitori di bambini andati via di cancro. Abbiamo deciso di unire il nostro dolore ed è quindi nato il desiderio dell’associazione. I soci fondatori sono io e mio marito Edoardo Scuotto, Loredana Barrisciano, Ciro Lucciola, Nicola Coppola, Ida Pariante e Giulia Angelini.

Ci sono poi altri 30 fra soci e volontari che sostengono le iniziative e ci aiutano soprattutto nelle missioni ‘scaccia tristezza’ e nei giornali dedicati agli ospedali oncologici. Il nome dell associazione ‘Angeli guerrieri’ è nato da due considerazioni: i nostri bimbi sono stati degli angeli in terra che hanno dovuto combattere una guerra ingiusta e lo hanno fatto con le uniche arma in loro possesso: l’amore e la fiducia nella vita. Dopo la loro morte, hanno dovuto continuare a combattere attraverso le nostre mani e le nostre opere per dimostrare e raccontare quello che accadeva e accade nelle nostre terre”.

Quale è l’attività dell’associazione?

“L’associazione è impegnata a sostenere i genitori dei bambini affetti da cancro; in particolare li sosteniamo con contributi mensili, per aiutare queste famiglie a spostarsi fuori regione, quando manca la possibilità economica. Cerchiamo di realizzare piccoli desideri dei bambini,organizziamo gite fuori porta destinate a tutta la famiglia per cercare di unire, perché purtroppo la malattia divide, portiamo sorrisi nelle corsie degli ospedali pediatrici oncologici, organizzando incontri con parrucchiere ed estetiste che coccolano le mamme, facendo loro taglio, piega e cambio look, ovviamente gratuitamente e con molti volontari che giocano con i bimbi”.

A 10 anni dalla morte di sua figlia Dalia quale è la situazione nella ‘Terra dei Fuochi’?

“La situazione nella ‘Terra dei Fuochi’ purtroppo è rimasta la stessa per quanto concerne le bonifiche i roghi tossici e tutto quello che il sistema di smaltimento illegale di rifiuti industriali comporta, ma soprattutto è stata notevolmente aggravata sotto il profilo dell’ assistenza sanitaria dall’emergenza covid con ulteriori ritardi nelle diagnosi e una pessima qualità di cure per gli ammalati”.

Quale è la ‘mission’ dell’associazione?

“Una delle nostre missioni è la tutela dell’ambiente e lo facciamo organizzando delle giornate di sensibilizzazione soprattutto destinate ai più piccoli nelle scuole, luoghi di aggregazione e da qualche mese con un progetto in collaborazione con il comune di Casalnuovo di Napoli, che prevede la formazione di volontari per l’ambiente che hanno lo scopo di girare sul nostro territorio e di educare le persone alla raccolta differenziata, spiegando orari e modi di conferimento dei rifiuti. Anche questo aspetto sia importante, è necessario dare il buon esempio dal basso”.

E’ possibile risanare la ‘Terra dei Fuochi’?

“Nulla è impossibile, le azioni per bonificare ma soprattutto far cessare il sistema di illegalità che gira intorno ai rifiuti pericolosi sono molteplici. Ma in tutti questi anni ho compreso che non c’è la volontà per cambiare le cose e quindi inizio a pensare che non cambieranno mai”.

(Tratto da Aci Stampa)

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